Iperprolattinemie
Prof. Gianfranco Abbaticchio
Endocrinologo Medico Chirurgo - Professore Associato, specialista in Endocrinologia Creato il: 01/08/2017 Ultimo aggiornamento: 15/11/2023Con il termine iperprolattinemia facciamo riferimento ad una condizione di eccesso della Prolattina (PRL). La PRL è un ormone secreto nella porzione anteriore dell'ipofisi. Quando i suoi valori sono normali, agevola fertilità e lattazione. Se, invece, dovesse essere in eccesso (Iperprolattinemia), può determinare infertilità, sia nell’uomo che nella donna.
Il Sistema Nervoso Centrale (SNC) - in particolare l’area tubero-infundibolare, strettamente collegata all’ipotalamo - controlla sia la produzione che l'introduzione della PRL. L’area tubero-infundibolare racchiude, infatti, i neuroni che generano dopamina, neurotrasmettitore capace di limitare la produzione di prolattina.
Nonostante possano essere diversi i fattori che inducono all’iperprolattinemia, il SNC ha il compito di evitarlo.
Cause
Quando, in un paziente, si verifica una riduzione del tono dopaminergico (a causa di determinate situazioni o farmaci capaci di contrastare tale tono) ci sarà una situazione di iperprolattinemia.
Si sottolinea che possono presentarsi aumenti di PRL “nella norma”, con carattere transitorio durante:
- un periodo periovulatorio di un ciclo mestruale normale;
- in corso di gravidanza ed allattamento;
- in corso di stress psico-fisico;
- a seguito di farmaci anti-dopaminergici (come diversi anti-depressivi, antistaminici e contraccettivi).
Sintomi
I sintomi di iperprolattinemia sono diversi ma, tuttavia, ognuno di essi deriva dalle funzioni cui la prolattina è preposta. Nella donna, per esempio, tale condizione si manifesta con:
- amenorrea con o senza galattorrea;
- anovulazione;
- infertilità.
Nell’uomo, invece, porta a :
- galattorrea con ginecomastia più o meno evidente,
- impotenza;
- franco ipogonadismo.
Nelle situazioni più severe, le iperprolattinemie sono collegate ad uno sviluppo di un adenoma. L’adenoma può espandersi fino a comprimere il chiasma ottico (emianopsia bitemporale) ed arrivate, spingendosi, anche oltre, fino al seno cavernoso sui nervi ottici trocleare o abducente (strabismo). Talvolta, se l’adenoma va incontro ad un’emorragia, si può manifestare nel paziente un rigido esordio dei sintomi.
Diagnosi
Attestati i sintomi descritti, tenendo conto di ogni altra causa che li potrebbe generare, la diagnosi per iperprolattinemia avviene attraverso un controllo dei livelli ematici di PRL. Si può verificare anche che, dal prelievo, risulti che il paziente abbia livelli abnormi non di vera PRL, ma di forme polimeriche, ad elevato peso molecolare (macroprolattinemia), inattive, dell’ormone. Questi valori torneranno normali solo dopo un assorbimento del siero in polyetilenglicole.
Dalle analisi del sangue, potrà anche capitare che i livelli di prolattina raggiungano valori così elevati che i sistemi di dosaggio correnti (immuno-assay) non siano capaci di rilevarli. Paradossalmente, in questi casi, i livelli risultano normali (high-dose-hook-effect).
Determinando, contemporaneamente, i livelli di TSH si potranno anche escludere eventuali casi di associazione con ipertiroidismo.
Dopo aver accertato i valori di iperprolattinemia, bisognerà indagare dal punto di vista morfologico il distretto ipotalamo-ipofisario. Grazie ad una TAC e/ ad una RMN, si potranno così comprendere la natura e la portata del problema. In particolare, si potrà evidenziare un eventuale tumore extra-ipofisario, che comprima il peduncolo dell'ipofisi.
Si potrà anche scoprire un collegamento ad un’infiammazione dell’ipofisi, la quale comporta importanti problematiche come iposurrenalismo o ipotiroidismo.
Rischi
Si sottolinea che livelli di PRL e gravità dei sintomi non sono sempre direttamente proporzionali. Nel caso in cui i livelli siano solo lievemente aumentati, si potrà dubitare di un adenoma particolarmente a rischio. L’adenoma, infatti, è costituito da cellule poco differenziate, che non rispondono alla terapia farmacologica. In diversi casi il paziente può resistere anche a posologie farmacologiche elevate.
In alcuni casi, il tumore continua ad aumentare, nonostante i livelli di PRL si riducono significativamente. Inoltre, nel momento in cui la terapia con dopaminergici viene sospesa, potrà insorgere una ricrescita rapida, non più controllabile, di un adenoma a PRL.
A seguito, invece, di un l'asportazione chirurgica di un adenoma, tale terapia potrebbe divenire meno efficace.
Cure e Trattamenti
La terapia sintomatica delle iperprolattinemie consiste nella somministrazione di farmaci a più o meno lunga durata di azione (bromocriptina, cabergolina).
Nei casi in cui i pazienti fossero resistenti a tali farmaci, si dovrà intervenire con la rimozione chirurgica di un macroadenoma.
In un secondo momento, si ripristinerà il farmaco dopaminergico e delle terapie, a breve o lungo termine, che agiscano sulle funzioni ipofisarie eventualmente danneggiate.
Bibliografia
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- Chanson, P. "Iperprolattinemia." EMC-AKOS-Trattato di Medicina 12.1 (2010): 1-5.
- Pollice, R., et al. "Iperprolattinemia sintomatica da antipsicotici: conseguenze cliniche ed indicazioni terapeutiche." Clin. Ter 158.2 (2007): 173-179.
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