Faccette articolari
Dr. Alessandro Landi
Neurochirurgo Medico Chirurgo, specialista in Neurochirurgia e Chirurgia Vertebrale Creato il: 07/07/2017 Ultimo aggiornamento: 17/11/2023La sindrome delle faccette articolari è una forma di lombalgia che colpisce le faccette articolari vertebrali, ossia le articolazioni della colonna vertebrale che devono conferirle la mobilità.
Quella delle faccette articolari è una condizione molto comune, che colpisce la maggior parte della popolazione almeno una volta nella vita.
Cause
In genere, la condizione si manifesta in seguito a un sovraccarico funzionale di una o più faccette. Il sovraccarico, in genere, si verifica spontaneamente con l’avanzare dell’età, ma può aggravarsi in presenza di alcuni fattori di rischio, come:
- obesità;
- lavoro sedentario;
- scarsa attività fisica.
La prima fase della patologia, indicata come una disfunzione instabile, comporta lo sviluppo di alterazioni del movimento a carico delle articolazioni e dei dischi intervertebrali. Questo sovraccarico, quindi, fa sì che le faccette articolari siano sollecitate in modo eccessivo e inizino a muoversi più del dovuto, generando dolore nel paziente.
Sintomi
Il principale sintomo della sindrome da faccette articolari è la lombalgia, ossia il mal di schiena, con il dolore che diventa più intenso rimanendo in posizione eretta o muovendo il busto. La lombalgia può essere sia monolaterale che bilaterale a seconda che le faccette interessate siano quelle di uno o entrambi i lati della colonna vertebrale.
In alcuni casi, se il paziente ha sviluppato anche altre patologie che comprimono le radici nervose, il dolore può irradiarsi anche agli arti inferiori.
Diagnosi
I sintomi della sindrome delle faccette articolari possono contribuire a una diagnosi differenziale con altre patologie della colonna vertebrale (es. ernie del disco, spondilolistesi) che, pur essendo più comuni, hanno sintomatologie più complesse.
Per individuare una sindrome faccettale si eseguono soprattutto esami radiologici; infatti, la RX lombosacrale (da effettuare sia in proiezione statica che dinamica) consente di visualizzare l’allineamento del tratto lombare e la presenza di eventuali condizioni pregresse (alterazioni da artrosi, instabilità vertebrali etc.).
L’esecuzione di una risonanza magnetica è utile per misurare il liquido contenuto nelle faccette articolari, classificando anche il grado di osteoartrite delle stesse; inoltre, l’esame aiuta a escludere la presenza di patologie dei dischi o di tipo osteoartrosico.
Esclusa la presenza di altre patologie, l’esame principale è costituito dall’infiltrazione delle faccette con un anestetico (test antalgico sulle faccette articolari) e, occasionalmente, con cortisone. Se il dolore associato scompare o si riduce significativamente, si può tracciare un percorso terapeutico risolutivo.
Rischi
Poiché la sindrome faccettale è associata a un eccessivo movimento dell’articolazione, questa può aggravarsi con il passare del tempo, facendo muovere l’articolazione sempre di più e quindi dando luogo a un sostanziale peggioramento dei sintomi.
Sul lungo periodo, i rischi più importanti riguardano la possibile insorgenza di un’artrosi vertebrale anche di grave entità, come la spondilolistesi degenerativa o la stenosi del canale lombare.Cure e Trattamenti
Per i pazienti che hanno ricevuto diagnosi di sindrome da faccette articolari esistono essenzialmente tre tipi di trattamenti della patologia:
- trattamento conservativo: il paziente segue un percorso di rieducazione posturale individuale e di attività sportiva (es. nuoto), accompagnato da terapie antidolorifiche. L’obiettivo è quello di ridurre il carico sulle faccette e migliorare la mobilità. L’uso del busto è generalmente sconsigliato, perché può creare una dipendenza muscolare che aggraverebbe la condizione;
- trattamento a radiofrequenza: in questo caso si va a distruggere, mediante un impulso a radiofrequenza, la terminazione nervosa responsabile del dolore associato alle faccette. La procedura è molto semplice e non richiede ricovero, ma può essere non risolutiva, in quanto non agisce sulla causa della patologia e, pertanto, può portare a un peggioramento della patologia, richiedendo altri trattamenti;
- trattamento chirurgico: l’intervento chirurgico sulle faccette articolari ha come obiettivo la riduzione della mobilità delle stesse, eliminando sia la condizione patologica che il dolore associato. Le procedure, che possono coinvolgere sia l’uso di viti e barre, per stabilizzare l’articolazione, che l’applicazione di fissatori interfaccettali o transfaccettali, sono in genere risolutive, molto rapide e con un recupero post-operatorio estremamente ridotto.
Bibliografia
- Lombalgia, Peter J. Moley, MD, Hospital for Special Surgery
- Perolat R, Kastler A, Nicot B, Pellat JM, Tahon F, Attye A, Heck O, Boubagra K, Grand S, Krainik A. Facet joint syndrome: from diagnosis to interventional management. Insights Imaging. 2018 Oct;9(5):773-789.
- Curtis L, Shah N, Padalia D. Facet Joint Disease. [Updated 2023 Jan 9]. In: StatPearls. Treasure Island (FL): StatPearls Publishing; 2023 Jan,
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