Defecazione ostruita

A cura del Dr. Andrea Favara
Chirurgo Generale Medico Chirurgo, specialista in Chirurgia dell'Apparato Digerente ed Endoscopia Digestiva Chirurgica
Cos'è
La defecazione ostruita descrive una sindrome caratterizzata dalla difficile espulsione del contenuto fecale dall'ampolla rettale al momento dell'evacuazione, che si manifesta con sensazione di evacuazione incompleta, sforzo prolungato e necessità di manovre digitali.
I sintomi non sono sempre specifici e possono sovrapporsi a quelli di altre condizioni quali ad esempio la sindrome dell'intestino irritabile e la stipsi cronica.
I sintomi devono essere presenti in almeno una defecazione su quattro per almeno 3 mesi consecutivi. Si manifesta soprattutto nella popolazione adulta con una prevalenza del 21% dopo il 65 anni soprattutto nel sesso femminile.
Cause
Le cause funzionali vengono globalmente definite dissingergia del pavimento pelvico, ovvero incoordinazione tra motilità del colon, le strutture neuromscolari del retto e del canale anale.
Le cause organiche sono costituite da tutte le patologie che creano un'alterazione anatomica o ingombro del tratto finale del viscere e quindi ad esempio le neoplasie benigne o maligne, il prolasso anale, la ragade e le alterazioni morfologiche associate alla dissinergia, quali ad esempio il rettocele, l'invaginazione rettale, il prolasso mucoso e l'ulcera solitaria del retto.
Sintomi
Variamente combinati si possono presentare i seguenti sintomi:
- Eccessiva spinta per espellere;
- dolore all'evacuazione;
- tempo eccessivo trascorso in bagno;
- senso di fastidio e peso perineale;
- sensazione di incompleta evacuazione;
- tenesmo;
- evacuazione frammentata;
- necessità di stimolo digitale del retto o transvaginale nella donna;
- uso ed abuso di clisteri e lassativi.
Diagnosi
La diagnosi richede sempre un'attenta anamnesi ed una visita coloproctologica.
La colonscopia è indispensabile e permette di escludere stenosi organiche di varia natura.
Lo studio morfologico si completa con una defecografia o cistocolpodefecografia o risonanza magnetica ed eventualmente un'ecografia perineale o transanale.
Lo studio funzionale eseguito in casi selezionati richiede l'esecuzione di una manometria anorettale ed a volte di test neurofisiologici quali ad esempio l'elettromiografia.
Rischi
Si tratta di una sindrome in genere a evoluzione lenta ma progressiva con un graduale peggioramento dei sintomi e della qualità della vita in assenza di terapia adeguata.
Non aumenta il rischio di neoplasie colorettali.
Cure e Trattamenti
La terapia è inizialmente dietetico comportamentale mirata alla correzione della stipsi e delle errate abitudini all'evacuazione.
In caso di insucccesso la riabilitazione è fondamentale e si avvale di biofeedback, chinesiterapia pelviperineale, riabilitazione volumetrica ed elettrostimolazione anale.
In presenza di alterazioni morfologiche la chirurgia ha un ruolo importante e vengono utilizzate tecniche differenti per via transanale, transvaginale o addominale in genere laparoscopica.
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A cura del Dr. Andrea Favara
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