Cos’è la colonscopia?

Insieme con la gastroscopia è tra gli esami endoscopici più noti. Viene talora definito in modi diversi, come ad esempio pancolonscopia, o colonscopia destra o, addirittura, viene erroneamente confuso con la rettosigmoidoscopia o, peggio ancora, con la rettoscopia. 

La dicitura corretta è colonscopia (o pancolonscopia). L'esame prevede l'esplorazione endoscopica di tutto l'intestino crasso, dall'ano fino al cieco. In certi casi è possibile - o necessario - completare l'esame con l'esplorazione dell'ultimo tratto dell'ileo, progredendo con lo strumento oltre la valvola ileocecale, in questo caso si parla di colonscopia + ileoscopia.
 

Illustrazione 1 - Chirurgia Generale


Come si svolge la colonscopia?

A differenza di quanto avviene per la gastroscopia, dove la progressione dello strumento è anterograda (cioè segue la normale direzione del bolo alimentare, o se preferite dall'alto verso il basso), in questo caso lo strumento progredisce in senso retrogrado e, cioè, dalla porzione terminale del colon (il retto), fino a quella prossimale (il cieco).

 

Dove inizia e dove finisce il colon?

 Per poter meglio comprendere quanto sopra e, soprattutto, per capire in cosa consista questo esame, bisogna avere chiara l'anatomia dell'intestino crasso, meglio noto come colon.

Proseguendo la descrizione anatomica dell'apparato digerente iniziata nel capitolo della gastroscopia, e procedendo idealmente quindi in senso anterogrado, dopo il duodeno (che rappresenta la prima porzione dell'intestino tenue), troviamo il secondo e il terzo segmento del tenue. Questi si continuano l'uno nell'altro senza soluzioni di continuità, e sono detti digiuno ed ileo. L'ileo termina nella valvola ileo-ciecale e si innesta, con un ingresso termino-laterale, nel colon, poco sopra il "cul di sacco" rappresentato dal fondo ciecale. Il cieco è la prima parte del colon, procedendo troviamo il colon ascendente (situato nel lato destro dell'addome), il colon trasverso, che si porta da destra verso sinistra, posto sotto lo stomaco, il colon discendente (situato nel lato sinistro dell'addome, il sigma (così definito perchè ha un andamento ad S, ed è situato approssimativamente in basso a sinistra), ed infine il retto che si conclude con l'ampolla rettale e l'ano.
 

E l'appendice?

L’appendice c'è e si trova esattamente al fondo del cieco, proprio nel lato in basso a destra del nostro addome.

Cos'è il mesocolon?

Tutto l'intestino, dal duodeno al retto, viene vascolarizzato da vasi arteriosi, venosi e linfatici, che corrono all'interno di un "ventaglio di grasso" detto meso (mesentere per il tenue, mesocolon per il colon, mesosigma e mesoretto). Dobbiamo, quindi, immaginare il colon come una cornice che descrive i lati del nostro addome, all'interno della quale si dispone l'intestino tenue.

Inutile dire che questa breve descrizione è ad esclusivo uso e consumo dei pazienti, ed ha come unico scopo quello di orientare idealmente il lettore, all'interno del nostro apparato digerente.  

 

Qual è la migliore preparazione per la colonscopia?

Per poter eseguire correttamente questo esame è indispensabile la collaborazione del paziente. Nei giorni precedenti la manovra è fondamentale sottoporsi ad un'accurata toeletta intestinale assumendo i  purganti che vengono prescritti ed attenendosi rigorosamente alle indicazioni alimentari. Un intestino contaminato dalle feci impedisce una buona visione endoscopica e vanifica il buon esito dell'esame.

La colonscopia è dolorosa?

Come per tutte le manovre mediche, invasive e non, la tecnica è alla base di una corretta esecuzione.

Pertanto il paziente viene posto in decubito laterale sinistro, e successivamente sedato. Prima di cominciare l'esame è buona norma eseguire l'esplorazione rettale, questa serve a verificare che non vi siano feci in ampolla (in quel caso l'esame verrebbe procrastinato), a palpare gli organi extraluminali come la prostata nell'uomo ed il fondo uterino nella donna ed a percepire col dito possibili lesioni aggettanti nel lume che potrebbero sfuggire alla vista: "a volte il dito sente ciò che l'occhio non vede"!

Si procede pertanto all'inserzione dello strumento nel canale anale, avendo l'accortezza di progredire lentamente ed insufflare dolcemente un po’ d'aria per distendere le pareti del viscere e poterne quindi osservare il lume.

 

Cosa si vede con la colonscopia?

Suddividiamo ora i tratti dell'intestino ed analizziamoli separatamente:

Ano e Retto

Sono queste le prime due porzioni che incontriamo. L'ano è lungo circa 3 cm ed è una zona riccamente innervata. E', quindi, sensibile al dolore fino alla cosiddetta linea dentata. Subito a monte troviamo il retto, lungo circa 15 cm e così definito perchè "retto". Al suo interno si protrudono, tuttavia, alcune pliche mucose (note anche come valvole di Houston) che possono adagiarsi sull'ottica ed impedire la visione.

Sigma

Il retto termina (o meglio inizia!!) con il cosiddetto "giunto retto-sigmoideo". Si tratta della prima angolatura che si incontra salendo verso l'alto. Il giunto ci consente di entrare nel sigma. Questo tratto del colon ha una lunghezza assai variabile, possiamo dire, però, che sia lungo mediamente circa 40 cm. La sua conformazione ad S rende spesso dolorosa la progressione dello strumento in questo tratto, non solo per la distensione gassosa prodotta dall'insufflazione d'aria, ma soprattutto per lo stiramento del mesosigma.

Colon discendente

Solitamente è un tratto abbastanza agevole da percorrere. Il dolore che il paziente potrebbe avvertire, durante la progressione dello strumento in questo tratto, normalmente dipende dallo stiramento prodotto sul mesosigma o all'eccessiva curvatura che lo strumento assume. Non è infrequente, infatti, creare dei "loop" che impediscono la salita dell'endoscopio. È sempre buona regola in questi casi arretrare con lo strumento nel tentativo di raddrizzarlo, senza aver paura di perdere il terreno guadagnato.

Colon trasverso

Si accede al colon trasverso valicando la cosiddetta flessura splenica. Questa è la seconda angolatura importante che si incontra durante la colonscopia. Come dice il nome, si trova in corrispondenza della milza, e cioè in alto a sinistra. Così come nel sigma, anche in questa sede si possono creare dei loop. 

L'immagine endoscopica del colon trasverso è abbastanza caratteristica, in quanto le austrature si dispongono a triangolo, conferendo a questo segmento un aspetto assai peculiare.


Colon discendente e cieco

Rappresentano le ultime di porzioni del colon. Vi si accede oltrepassando l'ultima flessura e cioè quella epatica, situata per l'appunto in alto a destra, sotto il fegato. Il discendente ed il cieco sono due porzioni abbastanza brevi. Il cieco è riconoscibile perché preceduto dalla valvola ileocecale. Quest'ultima si presenta come una prominenza adiposa, al centro della  quale troviamo l'ingresso nell'ileo.


In taluni casi è consigliabile tentare di valicare la valvola ed accedere nell'ileo, per poter valutare endoscopicamente anche quest'ultimo tratto di intestino, sede talora di patologie particolari come "l'Ileite terminale” o il “Morbo di Crohn".

 

Quando è utile fare una colonscopia?

La colonscopia è un esame assai importante in quanto consente non solo di "vedere" ma anche di "operare" all'interno del viscere.  Attraverso l'endoscopio è, infatti, possibile eseguire alcune manovre di fondamentale importanza, tra cui le biopsie e l'asportazione di polipi (anche di grosse dimensioni) che, se misconosciuti, sono destinati a degenerare inevitabilmente in cancro.

 

Bibliografia

 
  • Dal Bello, Eleonora. "Colonscopia e preparazione intestinale: strategie per un'informazione efficace."
  • Laghi, Andrea, and Roberto Passariello. La colonscopia virtuale. Springer Science & Business Media, 2008.
  • Rastogi, Amit, and Sachin Wani. "Colonoscopy." Gastrointestinal endoscopy 85.1 (2017): 59-66.
  • Waye, Jerome D., Douglas K. Rex, and Christopher B. Williams, eds. Colonoscopy: principles and practice. John Wiley & Sons, 2008.