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Carcinoma squamocellulare

Dr. Diego Benetti

Dr. Diego Benetti

Chirurgo Toracico Medico Chirurgo, specialista in Chirurgia Generale e Toracica Creato il: 03/12/2024
Il carcinoma squamocellulare è un tipo di cancro della pelle che origina dalle cellule squamose presenti nello strato più esterno della pelle (epidermide).

Le cellule squamose sono piatte e costituiscono la maggior parte dello strato superficiale della pelle. Il carcinoma ha origine da queste cellule, e si localizza spesso nelle aree del corpo maggiormente esposte al sole, come il viso, il collo, le mani e le gambe.

Sebbene sia meno aggressivo rispetto al melanoma, può diffondersi ai tessuti circostanti e metastatizzare altre parti del corpo, soprattutto se non trattato precocemente.
 
Carcinoma squamocellulare

Cause Cause

Non è ancora chiaro cosa provochi la comparsa del carcinoma squamocellulare, ma si ipotizza che il suo sviluppo possa essere il risultato della combinazione di più fattori. Tra questi, si segnalano:
 
  • esposizione ai raggi UV: l’esposizione prolungata ai raggi ultravioletti (UV) del sole è il principale fattore di rischio per lo sviluppo del carcinoma squamocellulare. I danni causati dai raggi UV alle cellule della pelle nel corso del tempo possono portare a mutazioni genetiche che possono provocare lo sviluppo del cancro;
  • pelle chiara e sensibile al sole: le persone con pelle chiara, occhi chiari e capelli chiari sono più suscettibili ai danni causati dai raggi UV e hanno un rischio maggiore di sviluppare il carcinoma squamocellulare,
  • storia di scottature: le scottature solari gravi o ripetute nel corso della vita aumentano il rischio di sviluppare il carcinoma squamocellulare;
  • età avanzata: il rischio di carcinoma squamocellulare aumenta con l’età, poiché il tempo di esposizione ai raggi UV aumenta e il sistema immunitario può indebolirsi con il passare degli anni;
  • storia familiare di carcinoma: esiste un certo grado di predisposizione genetica al carcinoma squamocellulare. Le persone con parenti di primo grado (genitori, fratelli, figli) che hanno avuto il carcinoma squamocellulare potrebbero avere un rischio leggermente maggiore di sviluppare la malattia;
  • condizioni immunosoppressive: l’immunosoppressione, come quella causata da trapianti di organi, malattie autoimmuni o terapie immunosoppressive, può aumentare il rischio di carcinoma squamocellulare;
  • esposizione a sostanze chimiche e agenti cancerogeni: l’esposizione a sostanze chimiche cancerogene come arsenico, catrame, idrocarburi aromatici e radiazioni ionizzanti può aumentare il rischio di carcinoma squamocellulare;
  • tabagismo: fumare può aumentare il rischio di sviluppare carcinoma squamocellulare, soprattutto nei polmoni, nella bocca, nella gola e nell’esofago.
Questi sono solo alcuni dei fattori di rischio associati allo sviluppo del carcinoma squamocellulare che, tuttavia, potrebbe insorgere anche in pazienti non esposti ad essi.
 

Sintomi Sintomi

I sintomi del carcinoma squamocellulare possono variare in intensità da paziente in paziente e manifestarsi progressivamente nel corso del tempo. Tra questi, si segnalano:
 
  • lesioni cutanee: il sintomo più comune del carcinoma squamocellulare è la presenza di una lesione cutanea insolita che può apparire come una protuberanza, una massa, una chiazza rossastra, una piaga che non guarisce o una lesione squamosa sulla pelle. Queste lesioni possono variare in dimensioni e possono avere bordi irregolari;
  • squamosità o croste: la lesione può presentare un aspetto squamoso o crostoso sulla superficie;
  • sanguinamento o ulcerazione: la lesione può sanguinare facilmente o formare ulcere superficiali o profonde;
  • prurito o dolore: in alcuni casi, la lesione può causare prurito, bruciore o dolore;
  • aumento delle dimensioni: la lesione può crescere gradualmente nel tempo;
  • cambiamenti nel colore della pelle: la lesione può presentare un colore irregolare, con variazioni di tonalità o un colore che cambia nel tempo;
  • in alcuni casi, la lesione può essere palpabile e sentire come un nodulo o una protuberanza sottocutanea;
  • ingrossamento dei linfonodi: se il carcinoma squamocellulare si è diffuso ai linfonodi vicini, possono verificarsi ingrossamenti dei linfonodi.
Nella maggior parte dei casi, il carcinoma squamocellulare e le lesioni caratteristiche si localizzano sul viso, sul collo, sulle mani e sulle gambe. Tuttavia, sono stati riscontrati casi di carcinoma alla bocca, all’esofago e ai genitali. In questi casi sono anche stati segnalati sintomi come:
 
  • tosse persistente;
  • difficoltà a deglutire;
  • cambiamenti nella voce;
  • ematuria;
  • sanguinamento vaginale anomalo.
In presenza di lesioni cutanee sospette, è importante cercare assistenza medica anche se non si è mai stati esposti a fattori di rischio noti.
 

Diagnosi Diagnosi

La diagnosi del carcinoma squamocellulare coinvolge una serie di esami. L’iter si articola generalmente come segue:
 
  • anamnesi: il medico specialista raccoglie informazioni sulla storia clinica del paziente, sulle sue abitudini ad esporsi al sole e sui sintomi riportati;
  • esame fisico: il medico esamina la lesione cutanea sospetta o l’area interessata per valutare le dimensioni, la forma, il colore e la consistenza. Durante questa fase, il medico può anche valutare i linfonodi vicini alla ricerca di eventuali ingrossamenti;
  • biopsia: se la lesione cutanea solleva sospetti, il passo successivo è una biopsia. Durante la biopsia, viene prelevato un campione di tessuto dalla lesione per esaminarlo al microscopio e confermare la presenza di cellule cancerose. Esistono diversi tipi di biopsie, tra cui la biopsia escissionale (rimozione completa della lesione), la biopsia incisionale (rimozione di una parte della lesione) o la biopsia a punch (prelievo di un piccolo frammento di tessuto);
  • imaging: in alcuni casi, possono essere eseguiti esami diagnostici aggiuntivi per valutare l’estensione del carcinoma e la presenza di eventuali metastasi. Questi possono includere la tomografia computerizzata (TC), la risonanza magnetica, la tomografia ad emissione di positroni (PET) o l’ecografia.
Una volta completati questi esami, il medico sarà in grado di confermare la presenza di carcinoma squamocellulare e determinare il suo stadio, indirizzando il paziente verso il trattamento migliore.
 
Carcinoma squamocellulare

Rischi Rischi

Il carcinoma squamocellulare può comportare numerosi rischi e complicazioni, in base alla sua dimensione e al suo stadio. Tra i principali si segnalano:
 
  • metastasi: se non trattato precocemente o se trascurato, il carcinoma squamocellulare può diffondersi a tessuti circostanti e organi distanti attraverso il flusso sanguigno o il sistema linfatico. Le metastasi possono causare gravi complicazioni e peggiorare significativamente il prognostico;
  • disabilità funzionale: se il carcinoma si sviluppa in aree critiche o sensibili del corpo, come il volto, la testa e il collo, può compromettere la funzionalità degli organi e dei tessuti circostanti. Ad esempio, il carcinoma che coinvolge il naso, le orecchie o gli occhi può influenzare la vista, l’udito o la respirazione;
  • dolore e disagio: le lesioni cutanee causate dal carcinoma possono essere dolorose e causare disagio fisico al paziente. le ulcere e le lesioni profonde possono sanguinare, causare prurito o bruciore e interferire con le normali attività quotidiane;
  • deformità estetica: il trattamento chirurgico del carcinoma può comportare la rimozione di tessuto cutaneo e la creazione di cicatrici permanenti, che possono alterare l’aspetto del paziente;
  • recidiva: anche dopo il trattamento, il carcinoma può ricorrere nella stessa area o diffondersi ad altre parti del corpo. Le recidive possono richiedere ulteriori interventi chirurgici o terapie aggiuntive e influenzare negativamente il prognostico a lungo termine.
Per prevenire rischi e complicazioni, è importante che il paziente sintomatico si sottoponga a tutti i test diagnostici necessari, guidato da uno specialista della salute. Un trattamento precoce del carcinoma squamocellulare ad uno stadio non avanzato, infatti, può aumentare l’esito favorevole della prognosi.
 

Cure e Trattamenti Cure e Trattamenti

Il trattamento del carcinoma squamocellulare dipende principalmente dalla dimensione, dalla localizzazione, dallo stadio e dalle condizioni generali del paziente. Tra le diverse opzioni si segnalano:  
 
  • chirurgia: la chirurgia è spesso il trattamento principale per il carcinoma. Durante l’intervento chirurgico, il tumore e una parte del tessuto circostante sano vengono rimossi chirurgicamente. Se il carcinoma è localizzato e non si è diffuso, la chirurgia può essere curativa;
  • radioterapia: la radioterapia utilizza radiazioni ad alta energia per distruggere le cellule tumorali. Può essere utilizzata come trattamento primario per il carcinoma nelle zone in cui la chirurgia potrebbe non essere possibile o nelle lesioni che non possono essere completamente rimosse chirurgicamente. Può anche essere utilizzata dopo la chirurgia per distruggere eventuali cellule tumorali rimanenti;
  • terapia fotodinamica: la terapia fotodinamica utilizza una combinazione di una sostanza fotosensibile e luce laser per distruggere le cellule tumorali. Viene utilizzata principalmente per trattare carcinomi localizzati sulla superficie della pelle o sulle mucose;
  • chemioterapia topica: alcuni casi di carcinoma possono rispondere alla chemioterapia topica, che coinvolge l’applicazione di farmaci direttamente sulla lesione cutanea. Questo metodo è più comunemente utilizzato per carcinomi localizzati sulla superficie della pelle;
  • terapia mirata: alcuni carcinomi possono rispondere a farmaci mirati che prendono di mira specifiche mutazioni genetiche o proteine presenti nelle cellule tumorali. Questo approccio può essere utilizzato nei casi in cui il carcinoma è metastatico o non risponde agli altri trattamenti;
  • immunoterapia: l’immunoterapia stimola il sistema immunitario del corpo a combattere il cancro. Può essere utilizzata come trattamento per carcinomi avanzati o metastatici.
La scelta del trattamento dipende da vari fattori, tra cui lo stadio del cancro, la localizzazione della lesione e la salute generale del paziente.
 

Bibliografia

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