Mastectomia
Dr.ssa Maria Ghizzoni
Chirurgo Generale Medico Chirurgo, specialista in Chirurgia Generale Creato il: 08/09/2017 Ultimo aggiornamento: 13/11/2023La mastectomia è una pratica chirurgica, che consiste nell’asportazione totale o parziale della mammella in uomini e donne affetti da tumore al seno. Può riguardare uno o entrambi i seni.
Cause
Le neoplasie della mammella (tumore al seno) sono la malattia maligna più diffusa nel sesso femminile, dovuta alla moltiplicazione incontrollata delle cellule della ghiandola mammaria.
Si fa ricorso a mastectomia quando:
- la massa tumorale è grande e sproporzionata rispetto al seno colpito;
- il tumore si è formato in più punti della mammella;
- quando il paziente ha un alto rischio di sviluppare il tumore.
Il pericolo di contrarre la neoplasia si misura mediante test genetico.
Pur essendo maggiormente diffuso nelle donne, la patologia non è esclusiva del sesso femminile. Ne soffre, infatti, l’1% della popolazione maschile.
Sintomi
La manifestazione clinica più evidente del tumore al seno è la comparsa di noduli palpabili, in prossimità del seno.
Ulteriori segnali possono essere:
- alterazioni della forma del capezzolo;
- perdite da un capezzolo solo o da entrambi;
- cambiamenti della pelle;
- ingrossamento dei linfonodi.
Diagnosi
La diagnostica per immagini è fondamentale per una corretta disamina del tumore al seno. Essa prevede esami strumentali quali:
- mammografia;
- ecografia mammaria;
- risonanza magnetica.
A questi esami, segue generalmente una biopsia della ghiandola mammaria per determinare l’entità di eventuali noduli o formazioni sospette, ed ulteriori indagini diagnostiche per valutarne la diffusione.
Rischi
In quanto operazione chirurgica, la mastectomia non è esente da rischi. Nella maggior parte dei casi, tuttavia, sia l’intervento sia il post-operatorio procedono senza gravi complicazioni.
È possibile che il paziente riscontri:
- dolore: nei giorni immediatamente successivi all’intervento, da trattare eventualmente con antidolorifici;
- comparsa di una cicatrice nel punto in cui è avvenuta l’incisione
In assenza di gravi complicazioni, questi sintomi decorrono naturalmente nel giro di qualche settimana.
Cure e Trattamenti
La mastectomia è un’operazione chirurgica multimodale da effettuare in anestesia generale.
È lo specialista a scegliere caso per caso la metodica di intervento in base alla gravità e all’estensione del tumore.
Se il tumore non ha intaccato i linfonodi è possibile procedere per:
- mastectomia sottocutanea: comporta l’asportazione dell’intera ghiandola mammaria, preservando il complesso areola-capezzolo e il tessuto cutaneo sovrastante. Questa modalità è ideale quando si vuole ricostruire la mammella mediante inserimento di protesi;
- skin sparing mastectomy: comporta l’asportazione della ghiandola mammaria e del complesso areola-capezzolo, preservando il tessuto cutaneo sovrastante;
- mastectomia semplice: consiste nell’asportazione in blocco della ghiandola mammaria e del complesso areola-capezzolo, fino alla fascia del muscolo grande pettorale.
Se il tumore ha metastatizzato ed ha intaccato i linfonodi, è possibile procedere per:
- mastectomia radicale o mastectomia secondo Halsted: consiste nell'asportazione totale della mammella, dei due muscoli pettorali (grande e piccolo) e dei linfonodi. L’ampia demolizione non consente una ricostruzione mammaria mediante protesi;
- mastectomia radicale modificata secondo Patey: comporta l’asportazione in blocco della ghiandola mammaria, del tessuto cutaneo sovrastante, del complesso areola-capezzolo, del muscolo piccolo pettorale e dei linfonodi. Resta intatto il muscolo grande pettorale;
- mastectomia radicale modificata secondo Madden: comporta l’asportazione in blocco della ghiandola mammaria, del tessuto cutaneo sovrastante, del complesso areola-capezzolo e dei linfonodi. Restano intatti i due muscoli pettorali;
A differenza della mastectomia radicale, la mastectomia radicale modificata consente una ricostruzione del seno, purché tale operazione non avvenga contemporaneamente alla mastectomia.
Si parla pertanto di ricostruzione mammaria in due tempi:
- prima fase: viene preparata una “tasca” sottomuscolare, in cui viene inserito un espansore cutaneo che sarà poi gonfiato;
- seconda fase: sostituzione dell’espansore cutaneo con una vera e propria protesi in silicone.
Bibliografia
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