Angiodisplasia
Prof. Andrea Ascoli Marchetti
Chirurgo Vascolare Medico Chirurgo, specialista in Chirurgia Vascolare Creato il: 02/12/2024Questi vasi sanguigni possono essere vulnerabili alla rottura, causando sanguinamento gastrointestinale, feci scure e anemia.
Le cause esatte dell’angiodisplasia non sono ancora del tutto chiare, ma si ritiene possano essere legate a molteplici fattori responsabili della degenerazione delle pareti vascolari.
Cause
Anche se le reali cause dell’angiodisplasia restano sconosciute, è possibile segnalare alcuni fattori in grado di favorire la degenerazione vascolare e la comparsa della condizione:- fattori genetici: alcuni studi suggeriscono che potrebbe esserci una componente genetica nell’insorgenza dell’angiodisplasia, poiché la condizione sembra essere più comune in alcune famiglie con storia della patologia;
- ipertensione arteriosa: la pressione sanguigna elevata può aumentare lo stress sui vasi sanguigni del tratto gastrointestinale, contribuendo così allo sviluppo di vasi anomali o dilatati e fragili;
- aterosclerosi: malattie cardiovascolari preesistenti che coinvolgono il danneggiamento delle pareti dei vasi sanguigni possono predisporre alla formazione di angiodisplasie;
- disturbi della coagulazione: alcune condizioni di coagulazione anomala possono aumentare il rischio di sviluppare angiodisplasia;
- invecchiamento: l’angiodisplasia sembra essere più comune negli anziani, il che suggerisce che il processo di invecchiamento dei vasi sanguigni potrebbe giocare un ruolo nel suo sviluppo.
Sintomi
Tra i principali sintomi dell’angiodisplasia si segnalano:- sangue nelle feci: questo è il sintomo più comune dell’angiodisplasia e si verifica quando la rottura dei vasi fragili provoca un sanguinamento gastrointestinale. In base alla quantità di sangue perduto, le feci potrebbero apparire rosso vivo o color catrame;
- anemia da carenza di ferro: il sanguinamento cronico dell’angiodisplasia può causare anemia da carenza di ferro. A questa condizione potrebbero poi associarsi affaticamento, debolezza, pallore della pelle e mancanza di respiro;
- dolori addominali: alcune persone con angiodisplasia possono sperimentare dolori addominali, crampi o disagio, specialmente durante o dopo un episodio di sanguinamento;
- scarso assorbimento dei nutrienti: nei casi più gravi di angiodisplasia, la perdita di sangue cronica può interferire con l’assorbimento dei nutrienti nel tratto gastrointestinale, portando a perdita di peso, malnutrizione o carenze vitaminiche;
- affaticamento e debolezza: l’anemia da carenza di ferro associata all’angiodisplasia può causare affaticamento cronico, debolezza e una sensazione generale di stanchezza;
- sanguinamento gastrointestinale grave: nei casi più gravi di angiodisplasia, il sanguinamento gastrointestinale può diventare grave e portare a sintomi come emorragie o shock.
Diagnosi
La diagnosi di angiodisplasia si basa sull’analisi dei sintomi e specifici test. L’iter si articola generalmente come segue:- anamnesi ed esame fisico: in questa prima fase, il medico specialista raccoglie informazioni sui sintomi del paziente e palpa l’addome in cerca di eventuali masse o segni di sanguinamento;
- esami del sangue: i test del sangue possono essere utili per valutare i livelli di emoglobina e gli indicatori di anemia da carenza di ferro, spesso associata all’angiodisplasia;
- imaging: gli esami di imaging possono essere utilizzati per visualizzare il tratto gastrointestinale e individuare eventuali anomalie vascolari;
- biopsia: lo specialista potrebbe prelevare campioni di tessuto dalle aree sospette per l’analisi al microscopio, confermando così la presenza di angiodisplasia.
Tra i test di imaging maggiormente eseguiti è opportuno segnalare:
- colonscopia: durante una colonscopia, un tubo flessibile con telecamera viene inserito nell’intestino attraverso l’ano, consentendo al medico di visualizzare direttamente il colon e identificare eventuali angiodisplasie;
- endoscopia superiore: questo procedimento coinvolge l’inserimento di un endoscopio attraverso la bocca per esaminare l’esofago, lo stomaco e la parte superiore dell’intestino tenue;
- capsula endoscopica: in questo test, il paziente inghiotte una capsula contenente una piccola telecamera che viaggia attraverso il tratto gastrointestinale, trasmettendo immagini che possono essere visualizzate e valutate dal medico.
Rischi
Se non trattata, l’angiodisplasia può comportare diversi rischi per la salute del paziente. Tra le principali complicazioni associate alla condizione e al sanguinamento si segnalano:- progressione della malattia: in alcuni casi, l’angiodisplasia può progredire e portare alla formazione di nuove aree con vasi sanguigni anomali o a un aumento della gravità del sanguinamento;
- anemia da carenza da ferro: un sanguinamento gastrointestinale particolarmente abbondante può causare perdita di ferro e portare a una grave forma di anemia da carenza da ferro.
Cure e Trattamenti
Il trattamento dell’angiodisplasia dipende dalla gravità della condizione e dispone di diversi approcci. In linea generale, un medico specialista potrebbe optare per:- sorveglianza attiva: nei casi in cui l’angiodisplasia causa solo sintomi lievi, lo specialista potrebbe raccomandare la sorveglianza attiva senza intervento immediato. Questo può significare il monitoraggio regolare dei sintomi e il controllo della presenza di sanguinamento attraverso esami del sangue periodici o altre valutazioni;
- terapie endoscopiche: nei casi di sanguinamento attivo o ricorrente, possono essere utilizzate terapie endoscopiche per fermare il sanguinamento e trattare i vasi sanguigni dilatati;
- terapie farmacologiche: alcuni farmaci possono essere prescritti per aiutare a controllare il sanguinamento o per prevenire la formazione di nuovi vasi sanguigni anomali. Questi farmaci possono includere agenti antifibrinolitici o agenti che aumentano la coagulazione del sangue;
- interventi chirurgici: nei casi più gravi, potrebbe essere necessario rimuovere chirurgicamente le aree colpite da angiodisplasia. Questo può comportare la resezione del tratto gastrointestinale coinvolto o la chirurgia vascolare per riparare o rimuovere i vasi sanguigni dilatati.
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