Anchiloglossia o frenulo linguale corto
Dr. Ciro Lena
Otorinolaringoiatra Medico Chirurgo, specialista in Otorinolaringoiatria Creato il: 20/06/2024Normalmente, questa condizione interessa fino al 10% dei neonati circa, con leggera prevalenza nel sesso maschile e può produrre alcuni fastidi, sia al bambino che alla madre, durante l’allattamento.
In genere si individuano quattro tipologie di anchiloglossia, con gravità crescente:
- F0: il frenulo linguale è totalmente assente;
- F1: il frenulo si innesta sulla punta della lingua;
- F2: il frenulo si innesta poco lontano dalla punta della lingua;
- F3: il frenulo si innesta lontano dalla punta della lingua.
Cause
Al momento le cause specifiche dell’anchiloglossia non sono chiare, ma si ritiene che questa sia il risultato di un’anomalia nello sviluppo embrionale che può essere sia di natura ereditaria.Sintomi
Il sintomo più evidente dell’anchiloglossia è rappresentato dalla conformazione stessa del frenulo linguale, che appare più corto e spesso della norma e conferisce alla lingua una forma “a cuore” caratteristica quando il bambino la espone.La presenza del frenulo corto comporta una serie di difficoltà che possono comparire quando bisogna esporre la lingua; questo può capitare quando ci si lecca le labbra, nel mangiare alcuni cibi (pensiamo, per esempio, ai gelati).
Nei neonati, in particolare, il disturbo maggiore è legato alla difficoltà nell’attaccarsi correttamente al seno materno durante l’allattamento, ostacolando quindi una suzione efficace. Nei neonati questo può quindi produrre fenomeni di malnutrizione, che possono avere conseguenze in termini di disturbi dello sviluppo.
Inoltre, l’anchiloglossia dei lattanti può produrre disagi anche nella madre, in quanto una suzione scorretta può causare irritazioni dei capezzoli che possono anche evolvere in infiammazioni o infezioni, come la mastite.
Nei bambini più grandi e negli adulti, il frenulo linguale corto può influenzare la capacità di pronunciare correttamente determinati suoni, come “l”, “r”, “t” e “d”, in quanto richiedono di portare la lingua verso l’alto.
Più raramente, possono comparire disturbi della postura o disturbi del sonno, in quanto la lingua può costituire un ostacolo al passaggio dell’aria e dar luogo a fenomeni di russamento (o roncopatia) o ad apnee notturne.
Diagnosi
In alcuni casi, l’anchiloglossia può rimanere non diagnosticata anche per diversi anni, venendo scoperta solo quando compaiono alcune sue complicanze come le apnee notturne o dolori muscolari e/o articolari derivanti da una postura errata.La diagnosi dell’anchiloglossia viene generalmente posta da un pediatra o da un dentista, mediante osservazione clinica della bocca del paziente. Così si possono infatti valutare le caratteristiche morfologiche del frenulo linguale (spessore, rigidità, punto di inserzione), così come la presenza di un ridotto spazio tra la lingua e il pavimento della bocca o la tipica forma a cuore, che la lingua assume quando viene estroflessa.
Dopodiché, l’esame obiettivo prevede un certo numero di manovre che il medico può eseguire per valutare la capacità di movimento della lingua, queste includono:
- misurazione della capacità di suzione, che in genere si ottiene facendo succhiare un dito e misurando la forza con cui avviene l’aspirazione;
- sollevamento della lingua, in quanto consente di valutarne la mobilità.
In alcuni casi, generalmente in età più avanzata, potrebbe essere necessario eseguire ulteriori test diagnostici, come la valutazione della pronuncia dei suoni.
Rischi
L’anchiloglossia è una condizione generalmente lieve e che può essere totalmente asintomatica in alcuni pazienti; tuttavia, i suoi eventuali sintomi possono risultare molto fastidiosi per i neonati e favorire un’alimentazione incompleta o inadeguata alle necessità.Un trattamento rapido dell’anchiloglossia è quindi cruciale per evitare tutte le possibili conseguenze del disturbo, come i disturbi della postura, disturbi del sonno e del linguaggio.
Cure e Trattamenti
Il trattamento dell’anchiloglossia dipende essenzialmente da quanto la malformazione del frenulo interferisce con la vita del paziente.Nelle forme più lievi, per esempio, il semplice ricorso a una terapia logopedica può essere sufficiente per compensare il disturbo prodotto dalla condizione; questo approccio consente di migliorare la capacità di allungamento del frenulo linguale, migliorando la capacità di produrre e articolare i suoni.
Nei casi più significativi, o in cui la logopedia non ha prodotto risultati sufficienti, si può eseguire un intervento chirurgico mirato a correggere l’anchiloglossia; questo può essere eseguito secondo tre diversi approcci:
- frenulotomia: è un intervento chirurgico mininvasivo in cui il frenulo viene tagliato orizzontalmente per consentire una maggiore mobilità della lingua. La frenotomia può essere eseguita per via mininvasiva in regime ambulatoriale da un medico esperto e di solito richiede solo pochi minuti;
- frenulectomia: rispetto alla frenotomia ha carattere meno radicale, in quanto consiste nella rimozione di una parte di mucosa del frenulo; generalmente deve essere eseguito in anestesia locale;
- frenuloplastica: è un intervento più invasivo e consiste nel riposizionamento del frenulo.
Bibliografia
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