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Dislipidemia (alterazione lipidi nel sangue)

Dr.ssa Simona Villa

Dr.ssa Simona Villa

Dietologo Medico Chirurgo, specialista in Scienza dell'Alimentazione Creato il: 09/07/2017 Ultimo aggiornamento: 05/10/2023

Con il termine dislipidemia si intende una condizione caratterizzata da un'alterazione dei livelli di lipidi (grassi) nel sangue. Clinicamente, possiamo distinguere tre forme e possiamo riscontrare:

  • un aumento dei valori del colesterolo (ipercolesterolemia pura o isolata);
  • un aumento del valore dei trigliceridi (ipertrigliceridemia pura o isolata); 
  • un aumento dei valori, sia del colesterolo che dei trigliceridi (iperlipidemie miste o combinate).

Poiché le dislipidemie rappresentano un rilevante fattore di rischio cardiovascolare, è importante conoscere il proprio profilo lipidico, prevenire tale condizione e, se presente, trattarla in modo adeguato, per scongiurare la comparsa di altre patologie ad esse correlate.

La prevenzione si basa essenzialmente sull'adottare uno stile di vita sano, seguendo una alimentazione corretta e bilanciata, associata a una regolare attività fisica.

Dislipidemia (alterazione lipidi nel sangue)

Cause Cause

Le cause delle dislipidemie possono essere genetiche o secondarie, influenzate principalmente da stili di vita disfunzionali.

Le dislipidemie sono dunque classificate in: 

  1. forme genetiche (Primarie): sono causate da mutazioni genetiche, che determinano un alterato metabolismo dei lipidi (quindi, aumentata produzione o diminuita eliminazione di colesterolo e di trigliceridi). Si riscontrano più frequentemente nei bambini;
  2. forme acquisite (Secondarie): sono dovute principalmente a errati stili di vita, caratterizzati da una alimentazione scorretta e/o eccessiva e da mancanza di attività fisica.

Vi sono poi altri fattori che possono contribuire all'insorgenza di dislipidemia e sono: 

  • sovrappeso e obesità;
  • diabete;
  • ipotiroidismo;
  • alcoolismo;
  • malattie renali croniche;
  • l'assunzione di alcuni farmaci, come gli estroprogestinici, i glucocorticoidi, i beta bloccanti;
  • fumo;
  • sindrome dell'ovaio policistico.

Naturalmente, le forme secondarie si riscontrano nel soggetto adulto.

Sintomi Sintomi

La dislipidemia, di per sé, non dà una sintomatologia evidente e rimane silente fino a quando non si sono sviluppate placche ateromasiche nei vasi.

A quel punto, si possono manifestare sintomi negli organi colpiti, prevalentemente a carico dei distretti vascolari, ovvero: 

  • cardiovascolare;
  • cerebrovascolare;
  • sistema vascolare periferico. 

Diagnosi Diagnosi

Le dislipidemie vengono diagnosticate grazie a semplici esami ematici, che evidenziano l'alterazione dei valori dei grassi nel sangue. Tali esami sono quelli del: 

  • colesterolo;
  • totale; 
  • HDL; 
  • LDL; 
  • VLDL; 
  • trigliceridi. 

Nei soggetti di mezza età, è consigliabile effettuare questi esami ogni due anni. Mentre, se sono presenti altri fattori di rischio, possono essere eseguiti più frequentemente.

In alcuni casi, può essere necessario un approfondimento con altri esami, per avere un quadro clinico più completo. Nello specifico, si tratta dei seguenti esami:

  • omocisteina;
  • PCR;
  • tsh;
  • funzionalità epatica e renale;
  • glicemia basale;
  • hb glicata;
  • uricemia.

Rischi Rischi

Le dislipidemie, dunque, a causa della conseguente insorgenza di aterosclerosi, rappresentano un importante fattore di rischio per patologie vascolari. Nello specifico:

  • angina e infarto;
  • ictus cerebri e demenza su base vascolare;
  • arteriopatia periferica;
  • retinopatia;
  • nefropatia vascolare;
  • disfunzione erettile.

Cure e Trattamenti Cure e Trattamenti

È importante sottolineare che il trattamento fondamentale della dislipidemia si basa sul cambiamento dello stile di vita e delle abitudini alimentari. È necessario:

  • adottare una dieta moderatamente ipocalorica ed ipolipidica;
  • associare attività fisica regolare;
  • limitare il consumo di alcol;
  • evitare il fumo;
  • perdere peso, in caso di obesità o sovrappeso.

Spesso questi accorgimenti sono sufficienti a normalizzare il profilo lipidico. Se tale approccio non porta a risultati nell'arco di circa tre mesi, o in presenza di altri fattori di rischio vascolare, si possono utilizzare integratori alimentari e/o farmaci.

Gli integratori alimentari più utilizzati sono quelli a base di:

  • riso rosso fermentato;
  • acidi grassi omega 3;
  • fibre solubili;
  • berberina;
  • chitosano;
  • beta glucani;
  • diversi altri ancora.

La terapia farmacologica vera e propria si basa essenzialmente sull'utilizzo di statine e fibrati.

Bibliografia

  • The Task Force for the Management of Dyslipidaemias. 2016 ESC/EAS Guidelines for the Management of Dyslipidaemias. European Heart Journal doi:10.1093/eurheartj /ehw272. Alberico L Catapano, Ian Graham, Guy De Backer, Olov Wiklund, M John Chapman, Heinz Drexel, Arno W Hoes, Catriona S Jennings, Ulf Landmesser, Terje R Pedersen, Željko Reiner, Gabriele Riccardi, Marja-Riita Taskinen, Lale Tokgozoglu, W M Monique Verschuren, Charalambos Vlachopoulos, David A Wood, Jose Luis Zamorano, Marie-Therese Cooney; ESC Scientific Document Group.

L'informazione presente nel sito deve servire a migliorare, e non a sostituire, il rapporto medico-paziente. In caso di disturbi e/o malattie rivolgiti al tuo medico di base o ad uno specialista.

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