Vitiligine
Dr.ssa Ramona Zanniello
Dermatologo Medico Chirurgo, specialista in Dermatologia e Venereologia Creato il: 13/07/2017 Ultimo aggiornamento: 13/11/2023La vitiligine è una malattia cronica della pelle ed è legata ad un disturbo della pigmentazione cutanea. È caratterizzata dalla comparsa di macule chiare sulla pelle ed è abbastanza comune nella popolazione generale.
Può presentarsi in qualsiasi momento della vita, dall’infanzia fino all’età adulta. Tuttavia, il suo picco di incidenza risulta essere tra i 20 ed i 30 anni d’età. Facendo una stima, si può affermare che un terzo dei pazienti con vitiligine siano bambini e che il 70-80% degli adulti sviluppi tale condizione cronica prima dei 30 anni di età.
Cause
Sebbene in tale patologia si debba considerare notevolmente il background familiare, ad oggi non è ancora conosciuta la sua causa. Si noti inoltre che, di frequente, la malattia spesso compare a seguito di eventi scatenanti quali:
- malattie fisiche;
- gravidanza;
- allattamento;
- interventi chirurgici;
- stress psichici o emotivi importanti;
- spesso in associazione con altre malattie autoimmuni.
Numerosi sono stati gli studi al riguardo e varie le proposte finalizzate a spiegare la distruzione dei melanociti nella patologia. A tal riguardo, ci sono state teorie di tipo:
- genetiche;
- autoimmuni;
- biochimiche;
- dello stress ossidativo;
- infezioni virali.
Sebbene, ad oggi, le teorie più supportate siano quelle dello stress ossidativo ed autoimmune, queste non bastano a spiegare a pieno i meccanismi patogenetici che sono alla base della vitiligine. Si ritiene che possano intervenire, contribuendo in maniera significativa alla sua evoluzione, diversi fenomeni collaterali. Tradizionalmente, la vitiligine è stata frequentemente correlata a diverse patologie autoimmuni quali:
- tiroidite di Hashimoto;
- diabete tipo 1;
- alopecia areata;
- anemia perniciosa.
Sono state riportate, inoltre, diverse anomalie del sistema immunitario associate al meccanismo di distruzione melanocitario. Tra questi, si rilevano un aumento di:
- anticorpi anti tireoglobulina,
- anti tireoperossidasi,
- anti cellule parietali gastriche
- anti nucleo.
È da considerare, inoltre, la forte correlazione di Linfociti T citotossici alla patologia. Secondo alcune analisi e studi, lo stress ossidativo potrebbe essere l’evento scatenante la distruzione dei melanociti. Nella pelle dei pazienti affetti dalla patologia si riscontra infatti, a tal proposito, una deplezione dei sistemi enzimatici e non enzimatici antiossidanti. Si rileva anche che un'alterazione dell’omeostasi della tetroidrobiopterina può generare un aumento dei metaboliti tossici, responsabili della morte cellulare. Lo stress ossidativo, a sua volta, in alcuni soggetti, poiché induce l’attivazione di diversi distretti cellulari del sistema immunitario, può essere responsabile della risposta immunitaria.
Sintomi
La sintomatologia della vitiligine è legata alle macchie di colore bianco che si manifestano sulla cute del soggetto. Le chiazze sono ben definite e possono avere dimensioni variabili, da da pochi millimetri a parecchi centimetri. La manifestazione della vitiligine può comportare anche sbiancamento precoce di capelli (ma anche di sopracciglia, barba e ciglia).
Le macchie tipiche della patologia si manifestano principalmente in:
- mani;
- piedi;
- ginocchia;
- gomiti;
- attorno agli occhi.
Diagnosi
La diagnosi della vitiligine è clinica e, al fine di avere una conferma diagnostica, si avvale della Luce di Wood. Per arrivare ad effettuare una diagnosi precisa sul paziente, si analizzeranno anche le micosi e le ipopigmentazioni di altra natura. Dal punto di vista cronico, si possono segnalare:
- una vitiligine focale;
- una acro-facciale;
- una segmentale;
- una mucosale;
- una forma universale.
L’anamnesi del paziente deve essere raccolta in modo accurato al fine di poter confermare un'eventuale familiarità con casi di malattia autoimmuni o verificare se, lo stesso paziente, è affetto da altre patologie autoimmuni. Nel momento della diagnosi, spesso si consiglia di effettuare un monitoraggio di alcuni valori mediante esami del sangue.
Rischi
Al momento della diagnosi, non è possibile ipotizzare quale sarà il decorso della vitiligine. Sebbene vi siano alcune forme localizzate, che rimarranno tali per il resto della vita del paziente, ve ne sono altre rapidamente progressive, che possono estendersi anche a tutto il corpo. A prescindere da quanta superficie della cute sia interessata dalla patologia, i pazienti devono sempre applicare una fotoprotezione adeguata ad evitare ustioni solari.
Cure e Trattamenti
Nei casi di vitiligine localizzata, vi possono essere buoni risultati a seguito di:
- applicazione di cortisonici topici di potenza medio-alta;
- immunomodulatori topici;
- fototerapia sia PUVA sia a UVB a banda stretta, o con il laser a eccimeri.
Nel caso si tratti di una forma di recente insorgenza rapidamente progressiva, possono essere utili i cortisonici sistemici.
Vi sono anche delle soluzioni chirurgiche, tra cui i Minigraft, riservate infine a pazienti la cui vitiligine è stabile da molti anni ma che, tuttavia, non reagisce alle convenzionali terapie mediche.
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