Valvulopatia
Dr.ssa Maria Rosaria Lo Cicero
Cardiologo Medico Chirurgo, specialista in Cardiologia Creato il: 05/07/2024Le valvole cardiache sono quattro:
- valvola mitrale: controlla il flusso di sangue nella parte sinistra del cuore;
- valvola tricuspide: controlla il flusso di sangue nella parte destra del cuore;
- valvola aortica: controlla il flusso tra il ventricolo sinistro e l’aorta;
- valvola polmonare: controlla il flusso tra ventricolo destro e arteria polmonare
- patologie della valvola mitrale: quali prolasso mitralico, stenosi mitralica e insufficienza mitralica;
- patologie della valvola aortica: stenosi aortica, insufficienza aortica
- patologie della valvola tricuspide e polmonare: rare, in genere conseguenti a problemi di origine congenita.
Cause
Le valvulopatie sono causate da alterazioni nella forma o nella funzione delle valvole cardiache. Tali alterazioni hanno origini multifattoriali e possono essere tanto di natura congenita quanto acquisite.Le cause congenite sono quelle legate ad un alterato sviluppo embrionale. Le cause acquisite, invece, sono rappresentate perlopiù da traumi o patologie cui si va incontro nel corso della propria esistenza.
Tra le cause acquisite più spesso causa di valvulopatie si segnalano:
- età avanzata: con progressiva degenerazione del tessuto valvolare;
- endocardite: ovvero un’infezione causata da microrganismi entrati nel flusso sanguigno;
- malattie precedenti: come l’ipertensione e l’aterosclerosi;
- malattie autoimmuni: come il lupus eritematoso sistemico;
- infarto acuto del miocardio: ovvero una patologia che si contraddistingue per l’occlusione parziale o totale di un'arteria coronarica.
Sintomi
La sintomatologia delle valvulopatie varia in base alla valvola colpita e alla causa scatenante; tuttavia, è possibile segnalare alcuni sintomi comuni e ricorrenti, quali:- aritmie: e altre anomalie del ritmo cardiaco come le palpitazioni;
- angina: una condizione caratterizzata da dolore toracico;
- gonfiore: dovuto al congestionamento del flusso sanguigno;
- vertigini, associato anche a un facile affaticamento.
Diagnosi
La diagnosi delle valvulopatie è posta mediante valutazione specialistica. Si tratta di un processo complesso, che prevede più fasi durante l’indagine medica portata avanti dallo specialista, ovvero:- anamnesi ed esame obiettivo: è la prima fase dell’iter diagnostico, durante la quale il medico sospetta la valvulopatia in base all’analisi dei sintomi, al resoconto della storia clinica del paziente e all’auscultazione del cuore;
- tecniche di imaging: attraverso un’ecocardiografia, una risonanza magnetica o una TAC, il medico specialista osserva le valvole in cerca di anomalie strutturali che confermino il sospetto diagnostico;
- emodinamica: attraverso un esame ecoDoppler o l’inserimento di un catetere cardiaco (una sonda flessibile), il medico studia l’andamento del flusso sanguigno alla ricerca di anomalie funzionali (ad esempio, stenosi o insufficienza) che confermino il sospetto diagnostico.
Rischi
Ciascuna valvulopatia ha i suoi rischi, in base alla valvola coinvolta e alla causa scatenante. Si segnalano qui le complicazioni legate ai difetti più diffusi:- scompenso cardiaco: frequente nelle valvulopatie caratterizzate da stenosi (restringimento) delle valvole;
- edema polmonare: un riversamento di sangue nei polmoni causato da insufficienza della valvola polmonare;
- un riversamento di sangue nel fegato causato anch’esso da insufficienza.
Cure e Trattamenti
Il trattamento delle valvulopatie è richiesto per tutti i casi sintomatici e va deciso caso per caso in base alla gravità della patologia riscontrata. Gli approcci disponibili sono diversi:- terapia farmacologica antibiotica: viene somministrata ai pazienti con valvulopatia causata da endocardite, un’infezione dell’apparato cardiovascolare di natura virale o batterica;
- farmaci vasodilatatori: diuretici, cardiocinetici, betabloccanti e antiaritmici, possono essere prescritti in diversi momenti della malattia per stabilizzare le condizioni di salute del paziente;
- intervento chirurgico: si prescrive ai pazienti con lesione valvolare grave e a rischio di importanti disfunzioni cardiache. L’intervento è volto a riparare la valvola danneggiata o a sostituirla con una protesi.
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