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Vaginismo

Dr.ssa Gabriela Baiocchi

Dr.ssa Gabriela Baiocchi

Ginecologo Medico Chirurgo, specialista in Ginecologia e Ostetricia - Medicina Estetica Creato il: 25/08/2017 Ultimo aggiornamento: 29/12/2023

Il vaginismo è un disturbo sessuale femminile. Tale problematica stabilisce una grande difficoltà, se non l’impossibilità, della penetrazione vaginale, con conseguente incapacità di intraprendere un rapporto sessuale. Questo disturbo può raggiungere livelli tali da arrivare a rendere impossibile anche l’esplorazione ginecologica digitale.

Tale patologia è fastidiosa e invalidante e, se non viene riscontrata né trattata, nel tempo potrà compromettere sia la vita sessuale della paziente interessata, che la vita di relazione.

Spesso le donne non affrontano, per motivi di pudore o per altri tipi di difficoltà, tale argomento, sperando tuttavia che che la situazione si risolva da sola. In questo caso, si andrà incontro ad un graduale peggioramento dei sintomi, sia nei casi insorti all’inizio della vita sessuale, che in quelli in cui i sintomi siano emersi a seguito di una sessualità appagante.

Vaginismo

Cause Cause

Diversamente da quanto pensato dalle pazienti che manifestano vaginismo primitivo (presentazione del disturbo dal primo tentativo di rapporto sessuale), è difficile che questa malattia sia connessa ad una malformazione dei genitali. Le cause più frequenti del problema dipendono da:

  • educazione familiare e culturale;
  • inadeguatezza del partner;
  • esperienze di abuso sessuale

Alcune tra le cause che possono scatenare il vaginismo sono anche da ricondurre alla pratica dell’infibulazione. Questo tipo di mutilazione viene, infatti, ancora inflitto nelle  donne di alcune tribù africane nella prima fase adolescenziale.

Nel caso in cui sorga a seguito di una vita sessuale appagante, il disturbo può avere numerose cause tra cui:

  • problemi familiari e relazionali con il partner;
  • traumi dell’apparato genitale (tra le quali, la più frequente è il parto);
  • modificazioni del clima ormonale (si può osservare, per esempio, nel periodo successivo al parto e, spesso, a seguito della menopausa);
  • uso di contraccettivi ormonali. Può essere, anch’esso, una causa scatenante di leggeri disturbi legati alla sfera sessuale;
  • cause mediche, spesso connesse  alle lunghe terapie anti ormonali per la cura di alcuni tumori (come quello del mammella).

Sintomi Sintomi

Il sintomo primo del vaginismo consiste nella contrattura spastica involontaria dei muscoli perineali e dell’introito vaginale. A volte, a scatenare questo tipo di contrattura, è un senso di bruciore e sofferenza a seguito del primo contatto con le pareti vulvari che, per scarsità di estrogeni (come in menopausa) o per una preponderanza di progesterone (puerperio), non sono opportunamente trofiche.

Spesso, inoltre, dopo tentativi di penetrazione, le mucose dell’ingresso vaginale assottigliate riscontrano abrasioni e microfessurazioni urenti.

Il dolore dello stimolo condurrà, in tale circostanza, ad un netto calo delle secrezioni che si occupano della lubrificazione vaginale e, allo stesso tempo, causerà una risposta spastica della muscolatura perineale

Le pareti vaginali notevolmente sottili, tipiche della menopausa, dovute dalla carenza di estrogeni, sono la causa della superficializzazione delle fibre nervose profonde che, durante i rapporti, riscontrano una iperstimolazione dolorosa.

Se non limitata, questa circostanza determinerà nella paziente il timore che questo evento possa ripetersi in futuro e la paura che si possa presentare un aggravamento ed una cronicizzazione dell’impossibilità di avere dei rapporti sessuali.

Talvolta, non volendo riconoscere i propri limiti dati dall età, lo stesso partner tenderà ad accusare la moglie/compagna  a causa di rapporti sessuali poco - o non - appaganti. In questo modo, la risposta emotiva femminile potrebbe aggravarsi.

Diagnosi Diagnosi

Lo specialista diagnostica il disturbo dopo aver analizzato il quadro clinico della paziente, avendone tenuto conto i sintomi ed aver effettuato l’esame obiettivo. Ne potrà così valutare, inoltre, il grado di severità in base all’intensità dello spasmo muscolare (dal I al IV grado), alla gravità della situazione e alle fobie della paziente. In questo modo, può valutare complessivamente il problema. 
 

Rischi Rischi

In relazione a tale disturbo, non si segnalano rischi severi. Tuttavia, il vaginismo può avere un impatto psicologico importante sulla paziente. Segni di un tale stato psicologico alterato possono essere:

Può avere, inoltre, conseguenze devastanti per il rapporto di coppia.
 

Cure e Trattamenti Cure e Trattamenti

Per curare il vaginismo, è necessario trattare le cause da cui è scaturito. Quando ci troviamo davanti ad un’insorgenza primitiva, nel caso in cui il disturbo si sia manifestato dai primi tentativi di rapporto sessuale, dopo aver escluso malformazioni dell'apparato genitale, sarà necessario far iniziare alla paziente un lungo percorso di analisi con un esperto. 

L’analisi, ancora meglio se guidata da un esperto sessuologo, è necessaria al fine di poter individuare, affrontare e superare le motivazioni che stanno alla base del problema.

In tutti i casi, sia primitivi che secondari, le pazienti possono giovare dall’uso locale di prodotti lubrificanti (sia come creme, che ovuli). Tuttavia, è importante sottolineare che questi non debbano essere visti come cure, ma solo quali sostegno per limitare i disturbi. 

Nei casi di vaginismo secondario, quando è presente un assottigliamento delle mucose vulvo-vaginali, come ausilio, si possono utilizzare anche prodotti ad uso locale che contengono estrogeni.

Per quanto riguarda le terapie, si riscontrano numerosi benefici dall’uso di SERM (modulatori selettivi dei recettori estrogenici). Queste sostanze (non ormonali) sono infatti capaci di attivare recettori cellulari per gli estrogeni unicamente in zone anatomiche ben definite. Nei casi più severi in cui il dolore sia già attivo a livello del vestibolo vulvare, tali sostanze possono essere correlate ad inibitori della risposta nervosa che si possono spalmare localmente. 

Queste terapie mediche, tuttavia, non sono permanenti e, eccezion fatta per alcuni fenomeni causali transitori come l’iperprogestinismo del puerperio, si ripeteranno costantemente. 

Generalmente, sono vietate per le pazienti in terapia oncologica (affette da tumori ormono dipendenti) tutte le terapie ormonali, anche in caso fossero locali. In tali casi, è soggetto a valutazione anche l’intervento dei SERM.

Anche le terapie fisiche locali (quali laser e onde elettromagnetiche) hanno registrato vari risultati positivi. Questo tipo di cure sono indicate soprattutto per pazienti con disturbi della sfera uro-genitale dovuti a ipostimolazione ormonale.

Grazie alle terapie locali, in poche sedute si possono notare i miglioramenti nell’ispessimento, nel trofismo e nella vascolarizzazione delle pareti vulvo-vaginali. 

Questo tipo di procedura comprende poche sedute indolori cui, negli anni successivi, seguirà una sola applicazione.

Bibliografia

  • Bossini, L., et al. "Disfunzioni sessuali e Vaginismo." (2012).
  • Graziottin, Alessandra. "Vaginismo e dispareunia." Vaginismo e dispareunia (2000): 1000-1011.
  • ​​Simonelli, Chiara, Adele Fabrizi, and Margherita Napoli. "Il vaginismo: rassegna della letteratura." Rivista di Sessuologia Clinica 2001/2 (2003).

L'informazione presente nel sito deve servire a migliorare, e non a sostituire, il rapporto medico-paziente. In caso di disturbi e/o malattie rivolgiti al tuo medico di base o ad uno specialista.

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