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Urinocoltura

Dr. Piero Letizia

Dr. Piero Letizia

Urologo Medico Chirurgo, specialista in Andrologia ed Urologia Creato il: 16/09/2024
L'urinocoltura è un esame diagnostico di laboratorio utilizzato per rilevare la presenza di microrganismi, principalmente batteri, nelle urine. 

Questo test è fondamentale per identificare infezioni del tratto urinario, in quanto non solo conferma la presenza di un'infezione, ma aiuta anche a determinare quale tipo di batterio è responsabile di essa, consentendo quindi di identificare l'antibiotico più efficace per il trattamento.

Infatti, l'urina è normalmente sterile, cioè non contiene batteri, virus o funghi. Tuttavia, quando i microrganismi entrano nel tratto urinario, possono moltiplicarsi e causare infezioni anche molto importanti. Queste infezioni possono verificarsi in qualsiasi parte dell’apparato urinario, ma sono più comuni nella vescica e nell'uretra, ossia i tratti finali. 

Le infezioni delle vie urinarie sono tra le più comuni, colpendo milioni di persone ogni anno. Le donne sono particolarmente suscettibili a causa dell’anatomia del loro apparato urinario (la manifestazione più comune è la cistite, che colpisce la vescica), ma anche gli uomini, specialmente quelli più anziani o con problemi alla prostata sono a rischio. Senza un trattamento adeguato, le infezioni delle vie urinarie possono portare a complicanze come la pielonefrite (infezione dei reni) o alla setticemia (infezione sistemica).

Uno degli aspetti più importanti dell'urinocoltura è la sua capacità di guidare la terapia antibiotica. 
 
Urinocoltura

Cause Cause

Il motivo per cui si ricorre a questo test è per identificare possibili infezioni del tratto urinario.

L’urinocoltura si basa sulla semina del campione di urina su terreni di coltura, che sono supporti nutritivi specificamente preparati per favorire la crescita di batteri. Questo processo avviene in condizioni controllate, generalmente a una temperatura di 37 °C, che è ottimale per la crescita di molti batteri patogeni.

Dopo un periodo di incubazione, che dura solitamente 24-48 ore, i microbiologi esaminano i terreni di coltura per verificare la presenza di colonie batteriche. Se vengono rilevate, queste vengono contate per determinare la carica batterica. Una carica batterica elevata è generalmente indicativa di un'infezione

Successivamente, si procede con l’identificazione della specie batterica coinvolta e quindi con un antibiogramma in modo da individuare l’antibiotico ottimale per l’eradicazione del patogeno. Quest’ultimo è un aspetto cruciale in quanto, con l'aumento della resistenza agli antibiotici, è essenziale che i medici prescrivano antibiotici basati sull'antibiogramma piuttosto che scegliere empiricamente. Infatti, l'uso di antibiotici inappropriati non solo è inefficace, ma contribuisce anche al problema globale della resistenza antibiotica.
 

Sintomi Sintomi

L'urinocoltura viene prescritta in diverse circostanze ma principalmente per la diagnosi di infezioni delle vie urinarie. L’esame, infatti, viene indicato soprattutto nei pazienti che presentano sintomi come bruciore durante la minzione, urgenza frequente di urinare, dolore pelvico o addominale e urina torbida o con un odore sgradevole.

In alcuni casi, come durante la gravidanza o in pazienti con condizioni mediche specifiche (ad esempio, diabete o trapianto renale), l'urinocoltura può essere utilizzata per rilevare infezioni urinarie asintomatiche.

La procedura può essere indicata anche per monitorare l’efficacia dei trattamenti antibiotici e in pazienti a rischio di infezioni frequenti, ricorrenti o complicate. 
 

Diagnosi Diagnosi

L'esecuzione corretta dell'urinocoltura è fondamentale per ottenere risultati accurati. La procedura inizia con la raccolta di un campione di urina, che può essere raccolto in vari modi:
 
  • raccolta personale: è il metodo più comune e viene eseguito dal paziente stesso, che deve prima pulire l'area intorno all'uretra per ridurre la contaminazione esterna e quindi raccogliere il campione avendo cura di omettere la parte iniziale e finale del flusso. Questo metodo riduce al minimo la contaminazione del campione con batteri provenienti dalla pelle o dall'apertura uretrale ma deve essere eseguito la mattina stessa della consegna;
  • cateterizzazione: in alcuni casi, specialmente in pazienti incapaci di fornire un campione pulito, il prelievo si può effettuare inserendo un catetere sterile attraverso l'uretra per raccogliere l'urina direttamente dalla vescica;
  • puntura sovrapubica: è il metodo più invasivo e viene utilizzato solo quando gli altri non sono possibili; prevede l'inserimento di un ago attraverso la pelle e la parete addominale direttamente nella vescica per prelevare un campione di urina. 
Una volta raccolto il campione, viene inviato al laboratorio per l'analisi, in cui viene eseguita la procedura di coltura dei batteri precedentemente descritta e sulla base di cui si può tracciare il referto. 

L'interpretazione dell'urinocoltura richiede un'analisi attenta dei risultati in base al contesto clinico del paziente. Se non si registra la presenza di colonie batteriche, si può determinare l’assenza di un’infezione, a meno che il campione non sia stato raccolto in modo errato o il paziente stia assumendo già gli antibiotici. 

Se invece la coltura presenta un esito positivo con alta carica batterica (>100.000 UFC/ml), questo è generalmente indicativo di un'infezione del tratto urinario conclamata, specialmente se accompagnato da sintomi clinici. Se invece la carica batterica è bassa (<100.000 UFC/ml) si può ipotizzare un'infezione precoce o lieve o anche una contaminazione del campione; in questi casi, l'interpretazione dipende dalla presentazione clinica del paziente e da altri risultati di laboratorio.

Se nel campione vengono rilevati varie specie batteriche si può ipotizzare una contaminazione del campione, a meno che questo non sia stato raccolto mediante catetere o in pazienti con infezioni complicate; in questi ultimi casi il sospetto può essere diretto verso una infezione polimicrobica
 
Urinocoltura

Rischi Rischi

Le infezioni delle vie urinarie possono variare in gravità e avere diversi rischi, specialmente se non trattate adeguatamente. Tra le più comuni solitamente rientrano:
 
  • nefrite (infezione dei reni): se l'infezione si diffonde ai reni si può sviluppare una nefrite, una condizione più grave che può portare a danni renali permanenti.
  • sepsi: in rari casi, un'infezione delle vie urinarie può diffondersi nel sangue, causando sepsi, una risposta infiammatoria violenta e potenzialmente letale che richiede un trattamento medico immediato;
  • infezioni ricorrenti: le persone che hanno avuto un'infezione delle vie urinarie possono essere a rischio di recidive frequenti, specialmente se ci sono fattori predisponenti non trattati.

Cure e Trattamenti Cure e Trattamenti

In generale, se l’urinocoltura dà esito positivo e quindi si è in presenza di un’infezione, il trattamento viene prescritto sulla base del suo risultato. Nella larga maggioranza dei casi il trattamento prevede la somministrazione di un antibiotico; solitamente questo viene fatto assumere per via orale ma in casi gravi può essere indicata una somministrazione endovenosa. Gli antibiotici più impiegati sono le penicilline e le cefalosporine, talvolta sostituite dai fluorochinoloni e dai macrolidi nei casi più gravi e nei pazienti allergici alla penicillina. 

In genere, il trattamento antibiotico viene associato a quello con antinfiammatori (es. ibuprofene o paracetamolo) per ridurre i sintomi dolorosi. Se sono presenti anomalie anatomiche responsabili di infezioni ricorrenti si può anche valutare un intervento chirurgico.
 

Bibliografia

  • Millner R, Becknell B. Urinary Tract Infections. Pediatr Clin North Am. 2019 Feb;66(1):1-13.
  • Olin SJ, Bartges JW. Urinary Tract Infections Treatment/Comparative Therapeutics. Vet Clin North Am Small Anim Pract. 2022 May;52(3):581-608.
  • Higgins C. Microbiological examination of urine in urinary tract infection. Nurs Times. 1995 Mar 15-21;91(11):32-5.

L'informazione presente nel sito deve servire a migliorare, e non a sostituire, il rapporto medico-paziente. In caso di disturbi e/o malattie rivolgiti al tuo medico di base o ad uno specialista.

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