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Ulcera duodenale

Dr.ssa Rita Monterubbianesi

Dr.ssa Rita Monterubbianesi

Gastroenterologo Medico Chirurgo, specialista in Gastroenterologia ed endoscopia digestiva Creato il: 19/01/2018 Ultimo aggiornamento: 29/12/2023

L’ulcera duodenale consiste in una lesione escavata, a forma di nicchia, della mucosa e della sottomucosa del duodeno. Nella larga maggioranza dei casi, la lesione interessa il bulbo del duodeno, ossia la zona entro 3 centimetri dalla giunzione tra lo stomaco e il duodeno stesso, prendendo quindi il nome di ulcera bulbare

Questa può manifestarsi come una o più lesioni (in caso si parla di ulcera multipla) e ha una maggiore incidenza negli uomini tra i 20 e i 40 anni. L’ulcera duodenale è una patologia molto comune, che colpisce circa il 10% della popolazione nei paesi industrializzati. 

Ulcera duodenale

Cause Cause

Al momento, le cause dell’ulcera duodenale non sono ancora note, ma è accertato che essa si manifesta in seguito a uno squilibrio tra i fattori aggressivi presenti nello stomaco (ossia l’acido cloridrico e la pepsina) e quelli protettivi (ossia il muco). Infatti, nell’ulcera si possono manifestare aumenti della secrezione acida

Tra i fattori di rischio per l’ulcera duodenale rientrano anche:

  • abitudini del soggetto (tabagismo, consumo eccessivo di alcol e caffè);
  • predisposizione familiare;
  • cause psicosomatiche (es. stress);
  • assunzione eccessiva di antinfiammatori, sia cortisonici che non, e altri farmaci;
  • infezioni da helicobacter pylori.

Sintomi Sintomi

Il principale sintomo dell’ulcera duodenale è il dolore epigastrico (comunemente identificato come alla bocca dello stomaco) che si manifesta tra le due e le tre ore dopo i pasti. Talvolta, questo può manifestarsi anche un bruciore vero e proprio (pirosi) o anche un più lieve senso di fastidio nella parte alta dell’addome.

In genere, a questo dolore possono associarsi fenomeni come:

  • nausea;
  • vomito;
  • anoressia;
  • rigurgiti acidi;
  • senso di gonfiore epigastrico;
  • talvolta, contratture dell’addome superiore;
  • dolore alla palpazione nella zona epigastrica.

Generalmente, l’assunzione di cibo o di antiacidi riduce la portata di questi sintomi.

Diagnosi Diagnosi

La diagnosi di ulcera duodenale viene generalmente suggerita dall’anamnesi del paziente, ma può essere confermata solo mediante esofago-gastro-duodeno-scopia (EGDS) e, più raramente, tramite un esame radiologico. 

Per verificare un’eventuale influenza da Helicobacter pylori, che necessita un trattamento antibiotico specifico, è necessario un test specifico, che viene fatto sull’aria espirata dal paziente (breath test).

Qualora l’ulcera si manifesti nella seconda porzione del duodeno, è necessaria la ricerca di un’eventuale sindrome di Zollinger-Ellison, specie se la terapia medica non dà risposte.

Rischi Rischi

L’ulcera duodenale è una malattia cronica che, se curata in modo inadeguato, può dare luogo a recidive con una frequenza molto elevata (il 90% entro due anni dalla manifestazione).

Le complicanze dell’ulcera possono comportare:

  • sanguinamento;
  • stenosi, che, con il passare del tempo, può comportare deformazioni del tratto interessato, con implicazioni anche dal punto di vista funzionale;
  • penetrazione dell’ulcera nello spazio adiacente al duodeno o nel pancreas;
  • perforazione dell’ulcera.

Cure e Trattamenti Cure e Trattamenti

Nel caso in cui l’ulcera sia causata da un’infezione da Helicobacter pylori, è necessario somministrare delle terapie antibatteriche a base di bismuto subcitrato o antibiotici come amoxicillina e tetraciclina. Queste sono generalmente associate a inibitori dei recettori H o inibitori della pompa protonica (es. pantoprazolo) che riducono l’acidità gastrica. Con questa terapia per una-due settimane, l’infezione da H. pylori viene spesso eradicata. 

Se l’ulcera è indipendente dall’infezione, la terapia più comune prevede l’uso di:

  • antistaminici anti-H2 (es. cimetidina, ranitidina e niperotidina);
  • inibitori della pompa protonica; 
  • antiacidi (es. idrossidi di magnesio e alluminio).

Questi, infatti, hanno tutti l’effetto di ridurre o neutralizzare l’acido presente nel lume gastrico. Un’altra terapia comune prevede l’uso di citoprotettori (sucralfato, sali di bismuto e prostaglandine), che aumentano la protezione offerta dalla mucosa gastroduodenale. 

Poiché le recidive sono estremamente comuni, le terapie vengono generalmente proseguite, a basse dosi, per tutta la vita.

Nei rarissimi casi in cui la terapia medica non è efficace, può essere necessario un intervento chirurgico; questo consiste in una vagotomia (ossia la rimozione del nervo vago nella zona interessata) superselettiva, che consente di ridurre la secrezione acida. Altre procedure, meno comuni, riguardano la resezione di parti dello stomaco, che però possono produrre disturbi post-operatori. 

Bibliografia

  • Malattia ulcerosa gastroduodenale, Nimish Vakil, MD, University of Wisconsin School of Medicine and Public Health
  • Ocasio Quinones GA, Woolf A. Duodenal Ulcer. [Updated 2023 Apr 17]. In: StatPearls [Internet]. Treasure Island (FL): StatPearls Publishing; 2023 Jan-.
  • https://www.nhs.uk/conditions/stomach-ulcer/
  • Infezione da Helicobacter pylori, Nimish Vakil, MD, University of Wisconsin School of Medicine and Public Health.

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