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Pulpite

Dr. Marco Mazzuka

Dr. Marco Mazzuka

Dentista o Odontoiatra Medico chirurgo, Specialista in Odontoiatra Creato il: 02/05/2024
La pulpite è un’infiammazione che colpisce la polpa dentale, il tessuto molle all'interno del dente. Questa infiammazione può avere molteplici origini e generalmente comporta un’intensa sintomatologia dolorosa. 

Normalmente, la polpa dentaria è parte più interna del dente e costituisce il punto di arrivo di gran parte delle terminazioni nervose e dei vasi sanguigni che lo irrorano. Nella polpa sono presenti anche gli odontoblasti, ossia le cellule che producono la dentina. La pulpite può essere classificata come:
 
  • reversibile, quando l’infiammazione è moderata e la polpa dentaria può ancora guarire spontaneamente e il dolore è subordinato alla presenza dello stimolo che lo causa;
  • irreversibile, quando l’infiammazione non viene trattata per tempo e si aggrava fino a indurre la necrosi della polpa; in queste fasi si formano anche ascessi o granulomi dovuti alla propagazione dell’infezione. Il dolore della pulpite irreversibile neppure in quei casi laddove lo stimolo non è presente.
Pulpite

Cause Cause

Le cause della pulpite possono essere molteplici, ma la maggior parte dei casi è imputabile a una carie che non è stata trattata in tempo o correttamente. Infatti, i batteri responsabili della carie producono secrezioni acide che, con il tempo, possono penetrare lo smalto dentale e la dentina fino ad arrivare alla polpa, innescando quindi l’infiammazione. Altre possibili cause della pulpite possono essere:
 
  • parodontiti non curate adeguatamente;
  • traumi dentali come colpi o fratture;
  • usura eccessiva dovuta a bruxismo o abitudini di masticazione scorrette;
  • interventi di varia natura (ad esempio, lo sbiancamento);
  • malocclusioni, ossia chiusure errate della bocca dovuta ad abitudini scorrette o malformazioni ossee.

Sintomi Sintomi

La pulpite ha spesso un esordio asintomatico, ma quando si manifesta ha come sintomo principale il mal di denti, spesso molto intenso e diffuso e che, nei casi più gravi, può interferire con le attività quotidiane. Il dolore derivante dalla pulpite può essere sia intermittente che persistente e spesso viene aggravato quando i denti vengono stimolati dalla masticazione, dall’ingestione di cibi molto caldi o molto freddi o da cibi che contengono grandi quantità di zucchero o di agenti acidi. 

Nei casi di pulpite reversibile, il dolore è generalmente legato alla presenza dello stimolo esterno, mentre in quella irreversibile si può presentare anche a prescindere da esso. Occasionalmente l’infezione può provocare gonfiori e/o sanguinamenti gengivali che il paziente può riconoscere avvertendo un gusto metallico in bocca. Nei casi più avanzati di pulpite, il dente interessato può mostrare cambiamenti di colore, diventando scuro o grigiastro a causa della necrosi della polpa dentale.

Altri sintomi generici della pulpite coinvolgono emicrania e mal d’orecchie, generalmente dovuti all’irradiazione del dolore dentale, e la febbre, dovuta all’infiammazione sistemica dell’organismo.
 

Diagnosi Diagnosi

La diagnosi di pulpite si può sospettare già in base all’anamnesi del paziente, in quanto permette di identificare la sintomatologia dolorosa, i fattori che la innescano, la sua gravità ed eventuali traumi o condizioni pregresse che possono aver favorito l’insorgenza. In alcuni casi può essere utile svolgere un test di sensibilità per determinare la reazione del dente a stimoli termici o meccanici. L’osservazione clinica può essere già utile per individuare i segni della pulpite e anche di eventuali interessamenti della gengiva e delle altre strutture dentali. 

Per verificare il grado di necrosi della polpa, invece, si può applicare un lieve stimolo elettrico su di essa (mediante un tester elettrico), osservando se questo viene percepito o meno dal paziente. Il ricorso a radiografie dentali può essere utile nei casi in cui la pulpite è estesa per escludere altre patologie (ad esempio, gli ascessi o i granulomi).
 
Pulpite

Rischi Rischi

Il dolore e l'infiammazione associati alla pulpite possono rendere difficile la masticazione e la parola, compromettendo la funzionalità della bocca; inoltre, il paziente può sperimentare mal di testa cronico, dolore facciale e disturbi del sonno che influenzano in modo anche significativo la qualità della vita.

Un trattamento tardivo o inadeguato della pulpite può infine produrre complicanze particolarmente fastidiose per il paziente, in quanto l’infezione può cronicizzarsi, dando luogo alla pulpite irreversibile, o anche espandersi nei tessuti circostanti provocando ascessi periapicali e granulomi apicali. In questi casi, il dolore diventa generalmente più intenso e persistente e l'infiammazione può arrivare a danneggiare gravemente la struttura del dente, rendendo necessario estrarre il dente interessato per prevenire complicazioni più gravi.
 

Cure e Trattamenti Cure e Trattamenti

La pulpite si può prevenire avendo cura di mantenere una buona igiene orale, lavando i denti almeno due volte al giorno e avendo cura di usare il filo interdentale per rimuovere placca e residui alimentari. Inoltre, è utile effettuare visite regolari dal dentista per la pulizia dentale e la diagnosi precoce di eventuali carie.

Il trattamento per la pulpite dipende dalla gravità dell’infezione e dal grado di penetrazione. Nei casi di pulpiti reversibili, per esempio, la semplice rimozione della carie, con conseguente ricostruzione del dente, è spesso sufficiente. 

Viceversa, nei casi di pulpiti irreversibili e particolarmente gravi è necessario un trattamento endodontico, comunemente noto come devitalizzazione. Questo procedimento consiste nella rimozione della polpa infiammata, con i canali radicolari che vengono accuratamente puliti e sigillati. In alcuni casi, addirittura, il dente intero deve essere rimosso (estrazione). 

Quando nel paziente si riscontrano sintomi sistemici di un’infezione (quale per esempio la febbre), il trattamento può essere accoppiato con la somministrazione di un antibiotico, generalmente amoxicillina, per contenerla. L’uso di antinfiammatori non steroidei (come, per esempio, l’ibuprofene) può essere utile per contenere il dolore.
 

Bibliografia

  • Pulpite, Bernard J. Hennessy, DDS, Texas A&M University, College of Dentistry
  • Dabuleanu M. Pulpitis (reversible/irreversible). J Can Dent Assoc. 2013;79:d90.
  • Yong D, Cathro P. Conservative pulp therapy in the management of reversible and irreversible pulpitis. Aust Dent J. 2021 Mar;66 Suppl 1:S4-S14.

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