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Priapismo

Dr. Vincenzo Santorelli

Dr. Vincenzo Santorelli

Urologo Medico Chirurgo, specialista in Urologia Creato il: 07/05/2024
Il priapismo è una condizione medica caratterizzata da un'erezione dolorosa del pene che persiste per diverse ore, senza essere associata ad alcuna stimolazione sessuale. Questa condizione può verificarsi in qualsiasi momento, inclusi i periodi di sonno, e può diventare un'emergenza medica se non trattata rapidamente. 

Si tratta di una condizione patologica che può verificarsi in qualsiasi età, ma è più frequente nei pazienti compresi tra i 5 e 10 anni o tra i 20 e i 50 anni.
 
Priapismo

Cause Cause

Normalmente, l’erezione si ha in seguito a un aumento del flusso sanguigno nel pene durante l'eccitazione sessuale.

Il priapismo è spesso causato da un flusso sanguigno anomalo al pene o da una disfunzione del sistema che regola il flusso sanguigno. In genere, in base alle cause, il priapismo si suddivide in due categorie principali: ischemico e non ischemico. 

Il priapismo ischemico è causato da un deflusso sanguigno insufficiente, il che porta a un accumulo di sangue intracavernoso e quindi a un'erezione prolungata. Durante l’infanzia, le cause principali sono costituite da malattie del sangue, come l’anemia falciforme, in cui il deflusso sanguigno è ostacolato dalla forma dei globuli rossi. In età più avanzate, invece, la maggior parte dei casi di priapismo è legato all’assunzione di alcune sostanze, come farmaci antidepressivi o per il trattamento della disfunzione erettile

Il priapismo non ischemico, invece, si verifica in quanto il flusso arterioso verso il pene si presenta deregolato e quindi continuo. Questo, in genere, è dovuto alla formazione di fistole arteriose causate da traumi nella zona pelvica. 
 

Sintomi Sintomi

Il priapismo ha come principale manifestazione sintomatica la comparsa di un’erezione incontrollabile, che persiste anche per diverse ore. 

Nelle forme ischemiche il pene eretto si presenta con un’asta particolarmente rigida ma con il glande morbido, dando dolore anche intenso. Il priapismo ischemico, in genere, può portare alla formazione di tessuti fibrotici nei corpi cavernosi che costituiscono il pene, portando anche a disfunzioni erettili o a necrosi del pene. 

Nelle forme non ischemiche, invece, il pene si presenta eretto ma non rigido e generalmente non dolorante. Anche questa forma può condurre a disfunzioni erettili. 
 

Diagnosi Diagnosi

In generale, la diagnosi del priapismo si basa su un’accurata anamnesi del paziente, in quanto la rassegna dei sintomi riferiti può direzionare facilmente l’individuazione dell’eventuale causa sottostante, come l’uso di alcuni farmaci o la presenza di problemi alle vie urinarie.

L’esame obiettivo, in questi casi, si basa invece sulla palpazione del pene, in modo da osservare la rigidità e la dolorabilità, individuando eventualmente anche presenza di traumi o infiammazioni nella zona pelvica. 

Il ricorso a esami ecografici nella zona del pene può essere utile per individuare alterazioni nel flusso sanguigno o nella struttura stessa del pene.
 
Priapismo

Rischi Rischi

In generale, il priapismo è considerato una condizione che deve essere trattata in modo tempestivo, in quanto può provocare complicanze serie se non viene risolta rapidamente. Tra i rischi maggiori, infatti, rientrano:
 
  • danni ai tessuti, in quanto la forma ischemica può portare alla formazione di cicatrici nei corpi cavernosi e, in ultima istanza, a una vera e propria necrosi dei tessuti, con il rischio di cancrena del pene;
  • disfunzione erettile, che può manifestarsi in entrambe le forme per la formazione di tessuti cicatriziali che ostacolano un corretto flusso sanguigno.

Cure e Trattamenti Cure e Trattamenti

Poiché il priapismo può essere causato da una vasta gamma di fattori, non esiste una strategia di cura e/o prevenzione unica. Tuttavia, alcune misure che possono aiutare a ridurre il rischio di sviluppare priapismo o di eventuali complicanze includono:
 
  • gestione delle condizioni sottostanti: se si ha una malattia del sangue o si assumono farmaci che possono aumentare il rischio di priapismo, è importante seguire un programma di monitoraggio regolare in modo da intervenire rapidamente in caso di alterazioni del quadro clinico;
  • evitare traumi al pene: per quanto possibile, evitare traumi fisici al pene può aiutare a ridurre il rischio di sviluppare priapismo non ischemico;
  • monitorare attentamente i sintomi: quando si presentano fenomeni di priapismo è bene rivolgersi rapidamente a un urologo, o specialista affine, in quanto la condizione deve essere trattata rapidamente per impedire la manifestazione di complicanze.
In generale, il trattamento del priapismo dipende dal tipo e dalla causa sottostante della condizione. Tuttavia, l'obiettivo principale del trattamento è quello di interrompere l'erezione prolungata e alleviare il dolore. Le opzioni di trattamento per il priapismo ischemico di solito includono:
 
  • aspirazione del sangue: questo procedimento coinvolge l'inserimento di un ago nel pene per aspirare il sangue intracavernoso e ridurre l'erezione; talvolta questa procedura si associa alla somministrazione di una soluzione salina o contenente eparina per diluire il sangue o impedirne la coagulazione; 
  • iniezione di farmaci: nel caso in cui il drenaggio risulti inefficace si fa ricorso all’iniezione direttamente nel corpo cavernoso di alcuni farmaci simpaticomimetici come l’epinefrina o la fenilefrina, che hanno effetto vasocostrittore e riducono sensibilmente il flusso di sangue;
  • intervento chirurgico: la procedura, da preferire se il priapismo persiste anche dopo i precedenti trattamenti, consiste nella formazione di una vena artificiale (o shunt) che colleghi il corpo cavernoso al glande o al resto del corpo;
  • risoluzione della causa: laddove possibile, intervenire sull’eventuale problematica ematica. 
In genere, nelle forme non ischemiche di priapismo si può adottare una strategia conservativa, con l’applicazione di impacchi freddi sulla zona dolorante e di farmaci antidolorifici per ridurre il fastidio. Qualora questi non siano sufficienti, si può intervenire per via chirurgica per ristabilire un corretto afflusso di sangue. 

In alcuni casi, il priapismo può dare luogo a recidive; in queste situazioni o in casi refrattari, se particolarmente complessi, si può ipotizzare anche il ricorso all’impianto di una protesi peniena.
 

Bibliografia

  • Priapismo, Geetha Maddukuri, MD, Saint Louis University.
  • Pryor J, Akkus E, Alter G, Jordan G, Lebret T, Levine L, Mulhall J, Perovic S, Ralph D, Stackl W. Priapism. J Sex Med. 2004 Jul;1(1):116-20.

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