Parotite (orecchioni)
Dr. Pietro Forlano
Dentista o Odontoiatra Odontoiatra Creato il: 19/04/2024In genere, la parotite colpisce maggiormente i bambini compresi tra i 5 e i 9 anni, ma può interessare anche soggetti adulti, specialmente se non vaccinati.
Cause
La parotite è causata dal virus Paromyxovirus parotidis. Questo virus si trasmette principalmente attraverso goccioline respiratorie delle persone infette e si diffonde molto facilmente per via aerea, localizzandosi nelle alte vie respiratorie e nelle ghiandole salivari, o più raramente per contatto con oggetti contaminati.In genere, la parotite è particolarmente contagiosa nelle sue prime fasi, ossia circa una settimana prima della comparsa dei sintomi, e resta tale anche fino a dieci giorni dopo la regressione di questi.
Dopo la guarigione, tuttavia, l’organismo conserva un’immunità di lungo periodo che previene la comparsa di nuove infezioni.
Sintomi
Tra l’infezione e la comparsa dei sintomi della parotite possono passare anche fino a tre settimane di incubazione. Quando questi compaiono, i primi e più evidenti sintomi sono costituiti dalla presenza di febbre non particolarmente alta e sensazioni di malessere generale, come dolori muscolari, stanchezza e nausea.Progressivamente, dopo alcuni giorni dalla comparsa della febbre, una o entrambe le ghiandole parotidi iniziano a gonfiarsi e talvolta il gonfiore può colpire anche le ghiandole presenti sotto la mandibola o sotto la lingua. Il gonfiore, generalmente, si associa a un forte dolore intorno alle orecchie.
La sintomatologia della parotite generalmente arriva a un apice dopo due/tre giorni dalla sua comparsa e tende a regredire nell’arco di una o due settimane. Negli adulti, spesso, la sintomatologia si presenta più sfumata e come una semplice infezione delle vie respiratorie.
Diagnosi
La diagnosi della parotite si basa principalmente sull’osservazione dei sintomi caratteristici, in particolare il gonfiore delle ghiandole parotidi, mediante esame obiettivo, associato a un’eventuale storia di esposizione al virus della parotite.Tuttavia, per confermare la diagnosi, il medico può eseguire alcuni test, tra cui degli esami del sangue per rilevare la presenza di anticorpi specifici contro il virus della parotite. Tuttavia, questo test potrebbe non essere affidabile nelle prime fasi dell'infezione.
Rischi
Normalmente la parotite si risolve spontaneamente senza lasciare conseguenze; tuttavia, nei pazienti adolescenti o adulti, specie se non vaccinati, si possono osservare alcune potenziali gravi complicanze, tra cui:- orchite: un'infiammazione dolorosa dei testicoli che può causare gonfiore, dolore e, in rari casi, infertilità;
- ooforite: un'infiammazione delle ovaie che può verificarsi nelle donne, anche se è meno comune dell'orchite negli uomini, e può causare dolori addominali e febbre;
- meningite: un'infiammazione delle membrane che rivestono il cervello e il midollo spinale, che può causare febbre alta, intenso mal di testa e rigidità del collo;
- encefalite: un'infiammazione del cervello che può provocare conseguenze permanenti come paralisi o epilessia;
- pancreatite: un’infiammazione del pancreas che può comportare dolori molto intensi nella parte alta dell’addome;
- sordità: nel caso in cui l’infezione arrivi a colpire il labirinto, si può verificare una perdita dell’udito, che è generalmente bilaterale e permanente.
Cure e Trattamenti
La parotite è una malattia che si può prevenire, in quanto il vaccino trivalente o tetravalente offre un elevato grado di immunità contro la malattia (e anche contro morbillo, rosolia ed eventualmente varicella). Il vaccino viene generalmente somministrato ai bambini in due dosi: la prima intorno all'età di 12-15 mesi e la seconda intorno all'età di 4-6 anni. Gli adulti non vaccinati o con uno stato di vaccinazione incerto dovrebbero prendere in considerazione la vaccinazione per proteggersi dall'infezione. In Italia, il vaccino antiparotite è gratuito per tutti e obbligatorio per i bambini nati dopo il 2017.Inoltre, è importante praticare buone abitudini igieniche, come lavarsi frequentemente le mani con acqua e sapone ed evitare il contatto ravvicinato con persone infette.
La prevenzione vaccinale è fondamentale in quanto al momento non esiste una cura specifica per la parotite. Infatti, il trattamento contro di essa è principalmente sintomatico. In genere, le opzioni di trattamento includono soprattutto:
- riposo: è infatti importante riposare per permettere al corpo di combattere l'infezione e guarire più rapidamente senza sottoporlo a stress ulteriori;
- evitare cibi acidi o piccanti, in quanto questi possono aumentare il dolore alle ghiandole parotidi e la sensazione di disagio;
- assumere liquidi, in modo da evitare disidratazioni; è utile assumere anche cibi semiliquidi o liquidi, in quanto il dolore alle ghiandole salivari può rendere difficile ingerire solidi;
- uso di antinfiammatori: in genere, si può fare ricorso ad antipiretici (paracetamolo o FANS come l’ibuprofene) per abbassare la febbre e ridurre il dolore di origine infiammatoria;
- impacchi caldi o freddi, in quanto l’applicazione sulla zona gonfia può aiutare ad alleviare il dolore e il disagio.
In generale, per i pazienti che hanno contratto la parotite è consigliato l'isolamento a scopo precauzionale, finché non viene deciso diversamente da un medico. Infatti, la scomparsa dei sintomi non si associa a una scomparsa della contagiosità, che in genere può persistere per alcuni giorni anche quando il paziente appare ormai completamente guarito.
Bibliografia
- Parotite (Parotite epidemica), Brenda L. Tesini, MD, University of Rochester School of Medicine and Dentistry.
- Hviid A, Rubin S, Mühlemann K. Mumps. Lancet. 2008 Mar 15;371(9616):932-44.
- Grennan D. Mumps. JAMA. 2019 Sep 10;322(10):1022.
- Parotite. www.epicentro.iss.it
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