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Sordità

Dr.ssa Letizia Belcastro

Dr.ssa Letizia Belcastro

Otorinolaringoiatra Medico Chirurgo, specialista in Otorinolaringoiatria Creato il: 30/06/2017 Ultimo aggiornamento: 07/11/2023

Con sordità si indica una perdita della capacità uditiva; questa può essere limitata a un solo orecchio (anacusia) o a entrambe (cofosi). Con sordità si indica, talvolta, anche una riduzione parziale della capacità uditiva, più correttamente identificata come ipoacusia.

Le ipoacusie possono avere tre genesi principali, a seconda della parte di orecchio che viene colpita:

  • trasmissiva: sono presenti compromissioni del padiglione auricolare, del timpano, del condotto uditivo o della catena degli ossicini; questo impedisce agli stimoli sonori di raggiungere l’orecchio interno;
  • neurosensoriale: sono presenti danni alla coclea o al nervo acustico, per cui lo stimolo raggiunge l’orecchio interno, ma non viene convertito in segnale nervoso;
  • mista: sono presenti lesioni sia all’orecchio esterno/medio che a quello interno, dando luogo a una situazione di coesistenza di ipoacusia trasmissiva e neurosensoriale.

L’ipoacusia può svilupparsi in varie fasi della vita e con entità molto differenti (lieve, media-grave e profonda).

Sordità

Cause Cause

La sordità può svilupparsi in molti modi, sia in forme congenite che acquisite, nonostante le seconde siano generalmente più comuni.

I casi di ipoacusia congenita riguardano sia condizioni di origine genetica che ambientale (infezioni, esposizione ad agenti tossici durante la gravidanza) che portano a uno sviluppo errato dell’apparato uditivo. In genere, queste condizioni producono un’ipoacusia neurosensoriale.

L’ipoacusia acquisita di tipo trasmissivo è generalmente più lieve e reversibile e ha come cause principali:

  • tappi di cerume, ossia l’accumulo di secrezioni ceruminose nel condotto uditivo esterno;
  • presenza di corpi estranei nel condotto uditivo esterno;
  • infezioni del condotto uditivo esterno;
  • presenza di essudato muco-purulento che si forma nel naso e si accumula nell’orecchio medio.

L’ipoacusia acquisita neurosensoriale, invece, tende a essere irreversibile ed è generalmente di origine:

  • virale, conseguente a infezioni non trattate correttamente (es. herpes, morbillo, varicella);
  • tossica, causata da alcuni farmaci antibiotici, chemioterapici o diuretici;
  • traumatica, dovuta a traumi cranici con danni all’orecchio interno;
  • vascolare, causata da un’ischemia del labirinto interno;
  • traumatica uditiva, derivante dall’esposizione a rumori molto intensi;
  • fisiologica, generalmente dovuta all’invecchiamento (presbiacusia).

I casi di ipoacusia mista, in genere, sono dovuti a patologie come le otiti medie croniche e le otiti medie croniche colesteatomatose. Tra le altre patologie che possono portare a perdita dell’udito rientrano anche la malattia di Menière, che colpisce l’orecchio interno provocando anche vertigini e acufeni, e l’otosclerosi, che danneggia la capsula ossea del labirinto.

Sintomi Sintomi

La sintomatologia delle ipoacusie varia a seconda della causa e della gravità della condizione: spesso, infatti, i pazienti con ipoacusia percepiscono i suoni ma faticano a distinguere le parole o a coglierne la provenienza, specie in aree rumorose. 

Nei casi di ipoacusia trasmissiva,alcuni sintomi tipici sono:

  • ovattamento auricolare;
  • senso di pienezza;
  • dolore auricolare (otodinia);
  • vertigini;
  • acufeni;
  • secrezioni auricolari (otorrea).

Le vertigini e gli acufeni si possono presentare anche nei casi di ipoacusia neurosensoriale.

Diagnosi Diagnosi

La diagnosi di ipoacusia deve essere effettuata da uno specialista in tempi rapidi, in modo da poter trattare correttamente e rapidamente la condizione ed evitare conseguenze più gravi.

In genere, la procedura di riferimento consiste in un’otoscopia, che permette di osservare lo stato del condotto uditivo e del timpano, individuando eventuali perforazioni di quest'ultimo; in genere, l’esame viene associato a una rinoscopia e a un’orofaringoscopia, necessarie per individuare eventuali infiammazioni o infezioni nella cavità orale o nasale.

Tra gli esami strumentali utili per una diagnosi si considerano:

  • l’esame impedenzometrico, che consente di valutare le condizioni dell’orecchio medio e distinguere tra ipoacusia trasmissiva e sensoriale. In questo esame sono compresi il timpanogramma e la riflessologia stapediale, che consentono di valutare la salute del timpano e della muscolatura auricolare;
  • l’esame audiometrico, che consiste in una misurazione dell’udito con collaborazione del paziente al fine di individuare tipologia e gravità dell’ipoacusia.

Rischi Rischi

I rischi legati alla sordità sono rappresentati dai suoi stessi sintomi, che possono portare a problemi di tipo sociale, scolastico e lavorativo. Questi problemi possono essere particolarmente significativi nei bambini, che possono sviluppare difficoltà fonologiche e conseguenti disturbi del linguaggio e dell’apprendimento. 

Nei casi in cui la sordità sia di origine infettivo, una mancata cura dell’infezione può portare a problematiche più gravi, come encefalite e meningite.

Cure e Trattamenti Cure e Trattamenti

In generale, la terapie per le ipoacusie, sia trasmissive che miste, di tipo infettivo consistono nella risoluzione dell’infezione sottostante, che può essere ottenuta mediante uso di antibiotici o antinfiammatori sia per via sistemica che per via topica. Se invece la causa è di tipo ischemico, si può ricorrere all’ossigenoterapia o a dei vasoattivi. Nei casi più gravi, in cui la terapia farmacologica non sia risolutiva, può essere necessario un intervento chirurgico.

Per il trattamento delle ipoacusie neurosensoriali, in genere, si fa ricorso all’assunzione di complessi vitaminici del gruppo B con la terapia che è associata a un controllo costante dell’udito e alla protezione da rumori forti. 

Nei casi di sordità intrattabile per via farmacologica o chirurgica, il principale trattamento è costituito dall’uso di protesi acustiche, che possono migliorare la qualità di vita del paziente.

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