Occhio di pernice

Dr. Franco Catuogno
Chirurgo Generale Medico Chirurgo, specialista in Chirurgia Generale ed in Chirurgia Toracica Creato il: 08/05/2024A essere maggiormente colpiti dall’occhio di pernice sono le persone oltre i cinquant’anni, con una maggiore incidenza nelle donne e nei soggetti che devono passare lunghi periodi di tempo in piedi.

Cause
Come anticipato precedentemente, la causa principale dell’occhio di pernice è rappresentata da una ripetuta sollecitazione della pelle dei piedi, che può essere dovuta dalla pressione o dall’attrito. Alcuni dei fattori di rischio, che possono contribuire maggiormente allo sviluppo dell'occhio di pernice includono:- scarpe strette o inadatte: l'utilizzo di scarpe strette, di tacchi alti o di particolari tipi di calzature che non si adattano correttamente alla forma del piede può aumentare il rischio di sviluppare l’occhio di pernice sui piedi;
- deformità del piede, in quanto alcune persone possono avere una struttura anatomica che aumenta la frequenza di urti o sfregamenti dei piedi con le strutture delle scarpe. Tra le condizioni che inducono deformità dei piedi, per esempio, rientrano le dita a martello;
- borsite: eventuali infiammazioni alle borse articolari possono ostacolare l’utilizzo di alcune tipologie di scarpe, favorendo così lo sfregamento responsabile dell’occhio di pernice.
Sintomi
La sintomatologia dell’occhio di pernice può variare sensibilmente dalla posizione e dalla forma, in quanto esistono forme dure, solitamente localizzate sul quinto dito, e forme molli, più spesso presenti negli spazi tra le dita. La sintomatologia più frequente, tuttavia, in questi casi, include:- dolore, che può diventare più intenso quando viene esercitata pressione sull’area colpita;
- gonfiore sulla zona colpita, con la formazione di bolle ruvide o molli a seconda della tipologia;
- disagio a indossare alcune scarpe, a stare in piedi per lunghi periodi di tempo o a camminare, per via del dolore avvertito.
Nei casi in cui gli occhi di pernice vadano incontro a infezioni si possono osservare i segni tipici di un’infiammazione della zona colpita, come forte dolore, bruciore, arrossamento o presenza di accumuli purulenti.
Diagnosi
La diagnosi dell’occhio di pernice, generalmente, è posta mediante l’osservazione clinica, in quanto il gonfiore è spesso visibile a occhio nudo. L’esame obiettivo, in questi casi, si basa invece su una palpazione della zona colpita, utile allo specialista per verificare e valutare la presenza del dolore avvertita dal paziente. Nel processo diagnostico, mediante un attento e scrupoloso colloquio anamnestico, è utile anche individuare le eventuali cause scatenanti dell’occhio di pernice, analizzando l’eventuale esposizione a fattori di rischio, in quanto è utile intervenire su di esse per risolvere la condizione.

Rischi
Nella maggior parte dei casi, l’occhio di pernice non presenta gravi rischi per la salute; tuttavia, il fastidio legato al gonfiore e al dolore può costituire un sensibile impedimento alle attività quotidiane. Negli occhi di pernice molli il rischio maggiore, per via dell’umidità degli spazi tra le dita, è rappresentato dal rischio di infezione, in quanto si possono sviluppare ambienti favorevoli alla crescita di batteri e funghi. I pazienti con altre patologie sottostanti, come il diabete, sono maggiormente esposti a questo tipo di infezioni, in quanto gli occhi di pernice possono ulcerarsi e costituire un terreno favorevole.
Cure e Trattamenti
Nel trattamento dell’occhio di pernice si possono adottare strategie diverse in base alla gravità della condizione. In generale, la risoluzione si basa sull’eliminazione della causa scatenante, tra cui:- ammorbidimento della pelle: tramite l’utilizzo di specifici gel, creme o lozioni ammorbidenti si può ridurre l’ispessimento cutaneo in modo da ridurre la sintomatologia dolora dell’occhio di pernice. In genere, le preparazioni più utilizzate sono a base di acido salicilico;
- protezione dell’area colpita: utilizzando dei cuscinetti protettivi si può ridurre l’attrito sulla zona colpita, in modo da prevenire ulteriori sollecitazioni e favorire così la guarigione;
- rimozione manuale: in alcuni casi si può utilizzare uno scalpello per rimuovere la zona ispessita in modo generalmente indolore.
In generale, la prognosi per l'occhio di pernice dipende dalla gravità della condizione e dall'efficacia del trattamento. Con un trattamento adeguato e misure preventive appropriate, infatti, la maggior parte delle persone può gestire con successo l'occhio di pernice e prevenire complicanze. Tuttavia, in alcuni casi, potrebbe essere necessario un trattamento continuativo.
L’occhio di pernice, infine, è una condizione che può essere prevenuta avendo cura di non mettere i piedi sotto stress, questo è possibile seguendo alcuni accorgimenti, come:
- indossare scarpe comode, possibilmente della giusta misura e con supporto plantare adeguato; pertanto, è meglio evitare di indossare scarpe strette, tacchi alti o scarpe che non si adattano correttamente, avendo cura di allacciarle correttamente per evitare scivolamenti del piede all’interno;
- utilizzare cuscinetti protettivi, in quanto l'uso di protezioni o cuscinetti appositamente progettati può aiutare a proteggere le aree sensibili;
- mantenere una buona igiene della pelle, in modo da prevenire la comparsa di infezioni e altre complicanze.
Bibliografia
- Calli e tilomi, James G. H. Dinulos , MD, Geisel School of Medicine at Dartmouth.
- Singh D, Bentley G, Trevino SG. Callosities, corns, and calluses. BMJ. 1996 Jun 1;312(7043):1403-6.
- Richards RN. Calluses, corns, and shoes. Semin Dermatol. 1991 Jun;10(2):112-4.
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