Morbillo
Dr.ssa Tiziana Foti
Pediatra Medico Chirurgo, specialista in Pediatria Creato il: 05/11/2024In passato il morbillo era una malattia comune dell'infanzia, ma la diffusione della vaccinazione ha notevolmente ridotto la sua incidenza nei paesi sviluppati. Tuttavia, rimane un problema significativo nelle regioni in cui la vaccinazione non è così diffusa o accessibile.
Cause
Il virus del morbillo è la causa primaria di questa malattia. Questo si trasmette attraverso il contatto diretto con le goccioline respiratorie di un individuo infetto, ossia le secrezioni che questi produce ed espelle durante la respirazione o in seguito a starnuti e colpi di tosse.Il morbillivirus può sopravvivere anche per diverse ore all’esterno dell’organismo e ciò aumenta il rischio di contagio per contatto indiretto (ad esempio, tramite superfici contaminate).
Non appena il virus entra nel corpo umano, inizia a moltiplicarsi nella gola e nei polmoni fino a diffondersi nel sistema linfatico e nel flusso sanguigno, causando una serie di sintomi caratteristici.
Il morbillo è considerato una malattia infantile, in quanto colpisce quasi esclusivamente i bambini da 1 a 4 anni, analogamente a quanto avviene con altre malattie come la parotite, la rosolia e la varicella.
Sintomi
In genere il morbillo ha un periodo di incubazione che va da una a tre settimane, in cui non sono presenti manifestazioni sintomatiche particolari. Nella sua fase d’esordio, la malattia compare come una comune influenza, contrassegnata da febbre, tosse secca, cefalea e raffreddore.Dopo la prima fase inizia a comparire uno dei sintomi più comuni, ossia il segno di Koplik, che consiste nella comparsa di macchie bianche all'interno della bocca, generalmente associate a mal di gola.
Il segno caratteristico del morbillo, ossia l’eruzione cutanea (o esantema), tende a comparire dopo pochi giorni dall’esordio dei sintomi, manifestandosi dapprima sul volto e poi propagandosi progressivamente verso le orecchie e il collo, per poi propagarsi progressivamente verso il tronco. In genere, l’esantema si associa a una febbre molto elevata (che può superare i 40 °C) e si protrae per circa una settimana, prima di regredire.
Negli adulti che non sono immunizzati dal vaccino o dall’infezione i sintomi possono comparire in forma più aggressiva.
Diagnosi
La diagnosi del morbillo spesso si basa sull'osservazione clinica del paziente, in quanto la sintomatologia è spesso molto caratteristica della malattia.Nei rari casi in cui la valutazione clinica non sia effettivamente risolutiva, il metodo più comune per diagnosticare il morbillo è tramite un tampone orofaringeo, ossia la raccolta di un campione di saliva o muco per la ricerca diretta del virus mediante PCR (reazione a catena della polimerasi).
A volte possono essere utili anche degli esami del sangue, in quanto consentono di rilevare gli anticorpi specifici per il virus.
Rischi
In genere, il morbillo espone maggiormente a rischio di complicanze i bambini sotto l’anno di vita, con carenze nutrizionali gravi o con problemi di immunodepressione (ad esempio, per AIDS o chemioterapia) e i soggetti in età puberale o adulta che non hanno ricevuto il vaccino.Il morbillo può produrre un gran numero di complicanze anche significative, che vanno dalla diffusione dell’infezione in forme lievi (per esempio, otiti, laringiti, bronchiti e congiuntiviti) a casi più gravi, quando la malattia può evolvere verso polmoniti, epatiti, neuriti, meningiti o encefaliti.
Inoltre, per le donne incinte e non immunizzate, il rischio maggiore è dato da possibili complicanze della gravidanza, che possono produrre parti prematuri, aborti spontanei o natimortalità.
Cure e Trattamenti
La prevenzione del morbillo è fondamentale per ridurre la sua diffusione e il modo più efficace per prevenire il morbillo è attraverso la vaccinazione. Il vaccino antimorbillo è obbligatorio per accedere alle scuole dell’infanzia in Italia ed è generalmente somministrato come parte di un combinato che protegge anche contro la parotite, la varicella e la rosolia (tetravalente). La vaccinazione di routine ha dimostrato di essere altamente efficace nel prevenire il morbillo e ha portato a un drastico calo dei casi e delle complicanze associate.Inoltre, è importante isolare il paziente per evitare la diffusione del virus ad altri individui, specialmente quelli non vaccinati o immunocompromessi. Per quanto riguarda i pazienti stessi, invece, è fondamentale adottare buone pratiche di igiene, come lavarsi frequentemente le mani con acqua e sapone e coprire la bocca e il naso con un fazzoletto o il gomito quando si tossisce o si starnutisce, in modo da ridurre il rischio di diffusione delle goccioline respiratorie contaminate.
Attualmente non esiste un trattamento specifico per il morbillo. La gestione della malattia, pertanto, si concentra principalmente sul controllo dei sintomi e sulla prevenzione delle complicanze. Alcuni dei trattamenti e delle misure di supporto possono includere:
- riposo: è in genere fondamentale in quanto evita di mettere l’organismo sotto stress, consentendogli di eliminare al meglio l’infezione;
- idratazione regolare: in presenza di una febbre elevata, il paziente può perdere molti liquidi tramite il sudore; pertanto, reintegrare questi in modo continuo è fondamentale per evitare fenomeni di disidratazione;
- antinfiammatori: si possono somministrare sia antinfiammatori non steroidei come l’ibuprofene che altri, come il paracetamolo; tutti questi hanno infatti effetto antidolorifico e antipiretico e aiutano a contenere i sintomi; nei pazienti sotto i 16 anni è bene evitare la somministrazione dell’aspirina.
Bibliografia
- Moss WJ. Measles. Lancet. 2017 Dec 2;390(10111):2490-2502.
- Moss WJ, Griffin DE. Measles. Lancet. 2012 Jan 14;379(9811):153-64.
- Drutz J. Measles. Pediatr Rev. 2016 May;37(5):220-1.
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