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Linfoma di Hodgkin

Dr. David Alessio Merlini

Dr. David Alessio Merlini

Chirurgo Generale Medico Chirurgo, specialista in Chirurgia Generale Creato il: 24/04/2019 Ultimo aggiornamento: 10/11/2023
Il linfoma è un tumore maligno, che origina negli organi linfatici. Si tratta di una patologia che investe, infatti, la rete di cellule e tessuti, il cui scopo principale è quello di difendere l’organismo dalle aggressioni esterne (quali, ad esempio, virus, batteri, etc.).

Il Sistema Linfatico è costituito da una serie di Autostrade a direzione periferia - centro (i dotti linfatici), nelle quali scorrono cellule (soprattutto linfociti) e linfa, ed in cui sono presenti caselli di passaggio (linfonodi).

Tastando la gola, durante un mal di denti o d’orecchi capita, di frequente, di sentire delle ghiandole gonfie e dolenti. Queste ghiandole si chiamano linfonodi. I linfonodi si ingrandiscono quando filtrano linfa proveniente da una zona infetta.

I linfomi possono essere inoltre divisi in due grandi sottocategorie:
 
  • in una prima tipologia rientrano quelli “di Hodgkin”;
  • mentre gli altri, più generalmente, si identificano come “di Non-Hodgkin".
Il Linfoma di Hodgkin attacca principalmente i linfonodi. Essendo, infatti, questi ultimi distribuiti in tutto il corpo, la malattia può presentarsi ovunque. Le stazioni più colpite, tuttavia, sono:
 
  • collo;
  • ascelle;
  • torace;
  • inguine;
  • addome.
Questo tumore colpisce prevalentemente le persone tra i 20 ed i 30 anni e dopo i 70 anni ed è, tuttavia, relativamente raro. Rappresenta, infatti, meno dell’1% di tutti i tumori.
In Italia, si registrano circa 4 casi all’anno per 100.000 abitanti.
 
Linfoma di Hodgkin

Cause Cause

Attualmente, risultano ancora sconosciute le cause della maggior parte dei linfomi. Tuttavia, appare sempre più chiaro come possano essere alcune infezioni pregresse (quali mononucleosi e HIV) a favorire la manifestazione della patologia.
 

Sintomi Sintomi

Normalmente il primo segnale è quello di un rigonfiamento, che non arreca dolori, a carico delle stazioni di cui sopra (collo, ascelle, inguine). Tale dolore non riconducibile ad una malattia in quella determinata zona anatomica.

A volte, il linfoma si accompagna anche ad una sintomatologia, che può presentare segni clinici quali:
 
  • febbre alla sera e notte;
  • tosse;
  • sudorazione eccessiva;
  • calo di appetito;
  • perdita di peso;
  • prurito;
  • difficoltà respiratoria.

Diagnosi Diagnosi

La diagnosi si basa essenzialmente su di un sospetto che, in un secondo momento, deve essere poi confermato con la biopsia.

Nel processo diagnostico, riveste un ruolo fondamentale anche l’ecografia. Tale esame è infatti in grado di evidenziare linfonodi con caratteristiche anomale rispetto a quelli infiammati. Tuttavia, la sua funzione è sostanziale, soprattutto perché è capace di rivalutare - a distanza breve e senza utilizzo di radiazioni - l'evoluzione di linfonodi per capire se eseguire ulteriori accertamenti (quali agoaspirato, biopsia, etc).

Un ulteriore test, utile a confermare il sospetto clinico inziale, è rappresentato dal prelievo di un campione di cellule (mediante FNA, Aspirazione con Ago Sottile).

Ciononostante, si può giungere ad una diagnosi accurata, che consenta la terapia più idonea al paziente, con il ricorso alla biopsia (ovvero, all’asportazione di almeno un linfonodo, il più completo possibile).

Una volta eseguita la diagnosi, sarà l’Oncologo Ematologo ad occuparsi della prosecuzione delle terapie. Lo specialista procederà infatti alla stadiazione della malattia attraverso ulteriori esami quali:
 
  • TAC;
  • Radiografia Convenzionale;
  • Risonanza Magnatica Nucleare;
  • PET;
  • Biopsia Midollare.

Rischi Rischi

Il rischio principale della malattia è rappresentato da un ritardo diagnostico, nel caso in cui si confonda un rigonfiamento linfonodale con una normale reazione ad infezioni (quali tonsilliti, faringiti, patologie dentarie, etc.).

È raccomandato, infatti, avvisare il Medico di Medicina Generale, laddove il paziente presenti rigonfiamenti che non regrediscono.
 

Cure e Trattamenti Cure e Trattamenti

In questa patologia, la chirurgia svolge prevalentemente un ruolo di diagnosi, mentre la cura si basa sulla chemioterapia e la radioterapia. Si tratta di terapie che presentano il 70-80% di possibilità di curare queste forme di linfoma, essendo, inoltre, in rapida evoluzione.

Di recente, negli ultimi anni, l’introduzione di farmaci specifici (monoclonali) e radioterapie mirate, infine, hanno ridotto gli effetti collaterali a fronte di migliori risultati.
 

Bibliografia

  • Lewis, William D., Seth Lilly, and Kristin L. Jones. "Lymphoma: diagnosis and treatment." American family physician 101.1 (2020): 34-41.
  • Lynch, T. B. "Linfomi." PET-TC nella pratica clinica (2008): 57-81.
  • Linfoma di Hodgkin. www.airc.it

L'informazione presente nel sito deve servire a migliorare, e non a sostituire, il rapporto medico-paziente. In caso di disturbi e/o malattie rivolgiti al tuo medico di base o ad uno specialista.

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