Istiocitosi

Dr.ssa Patrizia Colantonio
Ematologo Medico Chirurgo, specialista in Ematologia Creato il: 10/02/2025Esistono diverse forme di istiocitosi, tra cui l’istiocitosi a cellule di Langerhans (LCH) e l’istiocitosi emofagocitica (HLH). La prima colpisce principalmente i bambini e si manifesta con lesioni cutanee e danni d’organo, mentre la seconda può colpire persone di tutte le età ed è caratterizzata da gravi sintomi sistemici.

Cause
L’istiocitosi è una condizione molto complessa e le cause esatte non sono completamente comprese. Tuttavia, sono stati identificati alcuni fattori che possono contribuire allo sviluppo della malattia.Nella LCH, per esempio, si ipotizza che la maggioranza dei casi siano legati alla comparsa di mutazioni genetiche a carico delle cellule che producono alcune delle proteine responsabili della proliferazione cellulare, che quindi diventa sostanzialmente incontrollata.
Anche la HLH può anche essere causata da mutazioni genetiche che influenzano il funzionamento del sistema immunitario. Queste, in genere, interessano la perforina, una proteina che consente ad alcune cellule del sistema immunitario di aggredire e distruggere le cellule bersaglio. Questa forma può essere anche trasmessa per via ereditaria secondo meccanismo autosomico recessivo.
Sintomi
I sintomi dell’istiocitosi possono variare notevolmente a seconda della forma specifica della malattia e degli organi interessati.Nella LCH, i sintomi più comuni si manifestano a livello cutaneo e osseo. Le lesioni cutanee possono presentarsi come rash cutanei, spesso accompagnati da prurito. Molto spesso compaiono anche poliuria (aumento della frequenza urinaria) e polidipsia (frequente bisogno di bere), ma soprattutto dolori alle ossa e comparsa di tumefazioni dei tessuti molli.
Una delle conseguenze più importanti della LCH è legata ai danni d’organo, che possono essere unifocali (su un solo organo) o multifocali (su più organi), in quanto l’accumulo delle cellule di Langerhans può interferire con il funzionamento degli organi coinvolti. In genere, la LCH è molto più pericolosa quando arriva a danneggiare più organi, specie se interessa il fegato, la milza o il midollo osseo.
Nella HLH i sintomi esordiscono spesso con una febbre elevata associata a gonfiore dei linfonodi, del fegato e della milza. Progressivamente, la malattia può colpire il fegato, provocando ittero, e la cute, causando rash cutanei e produrre indebolimenti del sistema immunitario che impediscono l’eliminazione di eventuali patogeni esterni.
Diagnosi
La diagnosi di istiocitosi può essere un processo complesso, che può richiedere molteplici esami di laboratorio e strumentali.Nella LCH, la diagnosi può essere sospettata sulla base dei sintomi e confermata tramite biopsia cutanea o ossea, che mostra la presenza di cellule di Langerhans anomale all’interno dei tessuti. I test di imaging come radiografie, TAC e risonanze magnetiche possono essere utilizzati per valutare l’estensione del coinvolgimento osseo e sistemico.
Nell’HLH, la diagnosi segue una serie di criteri da prendere in considerazione e che si basano su:
- manifestazioni cliniche: che includono febbre alta e ingrossamento della milza;
- esami di laboratorio: tramite prelievi di sangue si possono individuare delle riduzioni dei livelli di globuli bianchi e piastrine, con un aumento della ferritina e dei trigliceridi circolanti;
- esami istologici: sulla base di un esame al microscopio di campioni cellulari è possibile individuare la presenza di tracce di globuli rossi all’interno dei macrofagi.

Rischi
In genere, l’istiocitosi può produrre conseguenze differenti in base alla tipologia che colpisce il paziente.La LCH, per esempio, ha quasi sempre evoluzione benigna ma, senza un trattamento efficace, può provocare gravi danni ai pazienti, soprattutto se molto giovani. In particolare, il rischio maggiore è dato dalla presenza di un’istiocitosi multifocale, ossia con coinvolgimento di più organi, che può essere fatale in circa un terzo dei casi.
Nella HLH, in genere, i rischi maggiori sono legati alla comparsa di sintomi neurologici, che possono produrre problemi di coordinazione o a un aumento importante della pressione intracranica, con il rischio di coma e danni permanenti. Inoltre, la ridotta attività delle cellule immunitarie rende più suscettibile l’organismo alle infezioni, con un rischio maggiore di sviluppare complicanze.
Cure e Trattamenti
Il trattamento dell’istiocitosi dipende dalla forma della malattia, dagli organi coinvolti e dalla gravità del loro coinvolgimento.Nei casi lievi di LCH, che colpiscono solo il tessuto osseo, il trattamento può non essere necessario poiché la malattia può risolversi spontaneamente nel tempo. Nelle forme multifocali, invece, è necessario il ricorso alla chemioterapia, che impedisce la proliferazione delle cellule di Langerhans.
In alcuni casi, potrebbe essere necessario il trapianto di cellule staminali ematopoietiche per sostituire il midollo osseo danneggiato e ripristinare la funzione immunitaria normale. Tuttavia, il trapianto può comportare rischi significativi ed è subordinato alla presenza di un donatore compatibile.
Nei casi di HLH, il trattamento si basa inizialmente su una terapia multipla che combina un chemioterapico, un farmaco immunologico e un corticosteroide. La terapia, però, è principalmente di supporto in quanto la risoluzione, nei pazienti che non presentano mutazioni genetiche specifiche, è possibile solo mediante trapianto di cellule staminali ematopoietiche.
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