Intolleranza al glutine
Dr.ssa Roberta Sabatini
Dietologo Medico Chirurgo, specialista in Scienza dell’Alimentazione Creato il: 06/09/2024Tuttavia, a differenza della celiachia, che è una malattia autoimmune, e dell’allergia al grano, che presenta manifestazioni soprattutto a livello respiratorio, l’intolleranza al glutine non presenta marcatori specifici né danni intestinali rilevabili attraverso le analisi tradizionali.
La mancanza di marcatori diagnostici specifici e l'eterogeneità dei sintomi rendono difficile la diagnosi, che si basa principalmente sull'esclusione di altre patologie correlate al glutine, come la celiachia.
Nonostante le difficoltà diagnostiche, l’intolleranza al glutine è considerata una condizione più comune della celiachia, con una prevalenza che potrebbe interessare una porzione significativa della popolazione mondiale.
Cause
Le cause dell’intolleranza al glutine non celiaca non sono ancora completamente comprese. Si ritiene che, a differenza della celiachia, che è causata da una risposta autoimmune causata dall’impossibilità di digerire il glutine a livello intestinale, l’intolleranza non celiaca coinvolga una diversa modalità di risposta immunitaria, che potrebbe coinvolgere le immunoglobuline IgE, che sono tipiche delle reazioni allergiche.È stato ipotizzato che altre componenti del grano, oltre al glutine, possano contribuire ai sintomi osservati nell’intolleranza non celiaca. Ad esempio, alcune tipologie di zuccheri presenti nel grano possono causare sintomi gastrointestinali in alcune persone, il che complica ulteriormente la distinzione tra l’intolleranza al glutine e altre condizioni come la sindrome dell'intestino irritabile. La sovrapposizione dei sintomi e la mancanza di specificità dei test diagnostici rendono difficile stabilire se il glutine sia l'unico responsabile dei sintomi nei pazienti.
Sintomi
I sintomi dell'intolleranza al glutine non celiaca sono vari e possono includere sia manifestazioni gastrointestinali che extraintestinali. Tra i sintomi gastrointestinali più comuni vi sono gonfiore e dolore addominale, disturbi dell’alvo (stipsi o diarrea) e flatulenza. Questi sintomi sono spesso correlati a un’anormale produzione di gas all’interno dell’intestino. Inoltre, l’intolleranza può produrre anche altri sintomi extra-intestinali che includono mal di testa, affaticamento cronico, talvolta associato a dolori muscolari e articolari, e sensazione di mente annebbiata.La presenza di questi sintomi è sovrapponibile a quelli tipici della celiachia o della sindrome dell’intestino irritabile e non è raro che scompaiano quando viene eliminato il glutine dalla dieta per poi ricomparire entro poco tempo dopo la sua reintroduzione.
Diagnosi
La diagnosi dell’intolleranza al glutine non celiaca è complicata dall’assenza di test diagnostici specifici. A differenza della celiachia, per la quale esistono test sierologici e istologici ben definiti, l’intolleranza viene diagnosticata principalmente per esclusione. Il medico specialista, infatti, una volta acquisite tutte le informazioni circa la storia clinica e il disturbo lamentato dal paziente, generalmente, inizia le indagini diagnostiche con l'esclusione della celiachia e dell'allergia al grano, tramite test specifici.Una volta escluse queste condizioni, la diagnosi di sensibilità non celiaca si basa sulla valutazione dei sintomi in risposta a una dieta senza glutine. In pratica, i pazienti sospettati di soffrire di questa intolleranza vengono sottoposti a una dieta priva di glutine per un periodo di tempo, solitamente alcune settimane, per vedere se i sintomi migliorano. Successivamente, gli alimenti contenenti glutine vengono reintrodotti nella dieta per osservare se i sintomi ritornano. In questo modo, si può distinguere tra una sindrome dell’intestino irritabile, i cui sintomi sono simili ma indipendenti dal consumo di glutine, e l’intolleranza non celiaca, in cui invece sono strettamente legati al suo consumo.
Inoltre, per evitare un possibile effetto placebo, sarebbe bene che la reintegrazione del glutine nella dieta avvenisse senza che il paziente ne sia al corrente.
Rischi
L'intolleranza al glutine non celiaca è meno grave rispetto alla celiachia, in quanto non comporta, come quest’ultima, dei danni permanenti a carico della mucosa intestinale.Tuttavia, se l’assunzione del glutine non viene controllata, l’intolleranza può provocare importanti disagi ai pazienti, influendo significativamente sulla qualità della vita. I sintomi cronici, come l'affaticamento, i disturbi gastrointestinali e l'emicrania, possono infatti interferire con le attività quotidiane.
Inoltre, l'adozione di una dieta priva di glutine senza una diagnosi appropriata può portare a carenze nutrizionali, poiché molti alimenti senza glutine sono meno ricchi di fibre, vitamine e minerali rispetto ai loro equivalenti con glutine.
Cure e Trattamenti
La gestione della sensibilità al glutine non celiaca si basa principalmente sull'adozione di una dieta priva di glutine.Sebbene non esista una cura definitiva per l’intolleranza, la maggior parte dei pazienti risponde positivamente all'eliminazione del glutine dalla dieta. Inoltre, poiché il livello di tolleranza al glutine può variare da individuo a individuo, alcuni pazienti possono tornare ad assumere piccole quantità di glutine senza sviluppare sintomi significativi.
In generale, per evitare possibili carenze nutrizionali, è importante che i pazienti con sintomi riconducibili all’intolleranza al glutine non celiaca siano seguiti da un medico specialista e/o da un nutrizionista per garantire una dieta bilanciata e che apporti livelli adeguati di tutti i nutrienti essenziali.
Bibliografia
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