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Gonartrosi (o artrosi ginocchio)

Dr. Simone Pelle

Dr. Simone Pelle

Ortopedico Medico Chirurgo, specialista in Ortopedia e Traumatologia Creato il: 24/01/2018 Ultimo aggiornamento: 19/12/2023

Con gonartrosi si indica un’artrosi che colpisce il ginocchio. La condizione è caratterizzata da una progressiva degenerazione della cartilagine articolare, che si usura gradualmente riducendo la possibilità di scorrimento del ginocchio.

A essere maggiormente colpiti da questa forma di artrosi sono soprattutto soggetti di età medio-avanzata ma non è raro riscontrarla anche in pazienti più giovani, specie se in passato hanno subito interventi chirurgici o traumi. 

Il ginocchio è costituito da due articolazioni: 

  • femoro-rotulea, fra femore e rotula;
  • femoro-tibiale, tra femore e tibia. 

L’artrosi può colpire in modo ed entità variabile entrambe le articolazioni, causando dolore e limitazioni nelle attività anche molto semplici, come camminare o salire le scale. 

Gonartrosi (o artrosi ginocchio)

Cause Cause

È difficile trovare una causa specifica della gonartrosi, che in genere ha un’origine multifattoriale, in cui confluiscono alcuni meccanismi che alterano l’equilibrio articolare. Tra i più comuni fattori di rischio, in tal senso, rientrano:

  • l'età avanzata: il più frequente elemento causale correlato non esclusivamente ad un progressivo invecchiamento delle articolazioni, ma alla perdita progressiva delle variegate capacità di fronteggiare la degenerazione articolare;
  • il sovrappeso e l’obesità: l’eccessivo peso corporeo comporta un rilevante stress meccanico per la cartilagine articolare e contribuisce alla gonartrosi precoce;  
  • precedenti traumatismi: la frattura delle componenti ossee del ginocchio (piatto tibiale o condili femorali), la lesione dei legamenti, così come una storia passata di ripetuti infortuni alle ginocchia;
  • precedenti interventi chirurgici, in particolare l’asportazione del menisco;
  • le deviazioni e le deformità del ginocchio sono responsabili di alterata distribuzione dei carichi sulle superfici articolari e usura precoce delle stesse;
  • le malattie reumatiche, come l’artrite reumatoide, e alcune patologie metaboliche possono determinare nel tempo un quadro di artrosi.

Nella comparsa dell’artrosi, comunque, anche fattori genetici e familiari, sebbene non precisamente determinati, hanno un ruolo importante, conferendo una predisposizione alla malattia.

Sintomi Sintomi

Il sintomo più comunemente osservato nell’artrosi del ginocchio è il dolore, generalmente di tipo sordo, che si manifesta soprattutto durante i movimenti e si attenua con il riposo.

Nelle fasi iniziali dell’artrosi, il dolore tende a comparire in seguito a una prolungata attività dell’articolazione ma, man mano che questa progredisce, questo può diventare più persistente e comparire in seguito a movimenti più semplici, come l’alzarsi in piedi e, più raramente, anche a riposo.

In genere, al dolore si accompagnano anche sensazioni soggettive: molti pazienti, per esempio, riportano una rigidità dell’articolazione, che dà impaccio nel movimento, e gonfiore. Quest’ultimo può essere correlato a una tumefazione articolare, causata dalla deformazione dell’articolazione e dal versamento di liquido sinoviale, che viene prodotto in modo eccessivo.

Diagnosi Diagnosi

L’anamnesi del paziente, in cui questi cataloga tutti i disturbi, è la base del percorso diagnostico che porta alla diagnosi di gonartrosi. In questo percorso, poi, è incluso anche un esame obiettivo, condotto dallo specialista durante la visita, e l’esecuzione di esami radiografici, che consentono di ottenere sia la conferma diagnostica che, soprattutto, una stima del grado dell’artrosi. 

Tra gli esami di secondo livello, la risonanza magnetica nucleare è quella che consente di avere informazioni molto più dettagliate sul grado di usura delle articolazioni e sulla degenerazione di menischi e cartilagini. In genere, questa viene consigliata soprattutto ai pazienti più giovani con dolore intermittente e disturbi meno insistenti.

Rischi Rischi

Le forme più gravi della gonartrosi, soprattutto se trascurate o trattate in modo improprio, possono causare gravi difficoltà nello svolgimento delle attività quotidiane; infatti, il dolore, spesso intenso e persistente, e la rigidità articolare possono limitare pesantemente i movimenti del ginocchio, riducendo sensibilmente la qualità della vita.

Cure e Trattamenti Cure e Trattamenti

Il trattamento della gonartrosi si basa soprattutto su due approcci:

  • il controllo del dolore;
  • il ripristino della funzione articolare.

Questi, spesso, vengono abbinati per avere una maggiore efficacia. 

L’approccio conservativo per il trattamento della gonartrosi prevede una serie di misure di tipo generale, come:

  • riduzione del peso corporeo;
  • rinforzo della muscolatura che stabilizza il ginocchio;
  • miglioramento della mobilità articolare;
  • somministrazioni di antinfiammatori e antidolorifici.

L’uso delle infiltrazioni intrarticolari (ossia iniezioni di farmaci direttamente nella sede interessata) può essere molto vantaggioso e anche un approccio molto versatile per il trattamento dell’artrosi. Per esempio, un trattamento con cortisonici e anestetici locali nella cavità articolare offre un sollievo rapido dal dolore, riducendo anche il versamento articolare; in alternativa, le infiltrazioni con acido ialuronico possono dare sensibili miglioramenti in termini di sintomatologia dolorosa e, con un effetto più duraturo del semplice antidolorifico, migliorare lo scorrimento dell’articolazione. 

Quando i trattamenti conservativi non offrono risultati concreti, può essere utile l’intervento chirurgico di sostituzione protesica del ginocchio, che consiste nell’impianto di una protesi articolare al posto del ginocchio danneggiato; questa procedura, che è generalmente sicura, ha una buona efficacia nel ridurre il dolore, correggere la deformità e consentire lo svolgimento delle attività quotidiane senza dolore.

L’intervento, nei fatti, è un trattamento di rivestimento del ginocchio, in cui vengono trattate solo le superfici articolari usurate; la procedura prevede la rimozione delle cartilagini danneggiate e una piccola parte dell’osso sottostante (sia da parte della tibia che del femore). Le parti rimosse vengono quindi sostituite con elementi metallici (generalmente di titanio) e un inserto plastico che consente il movimento.

Ci sono diversi motivi per cui il medico può raccomandare un intervento chirurgico di protesi di ginocchio. Le persone che beneficiano dell’intervento chirurgico spesso hanno:

  • ginocchio totalmente flesso e non più estensibile a causa di grave artrosi;
  • dolore al ginocchio grave o rigidità che limita le attività quotidiane, tra cui camminare, salire le scale e alzarsi o sedersi sulla sedia, difficoltà a camminare senza dolore;
  • dolore al ginocchio moderato o grave, anche mentre si è a riposo, sia di giorno che di notte;
  • infiammazione cronica e gonfiore al ginocchio che non migliorano con i trattamenti conservativi;
  • deformità del ginocchio, un ginocchio deformato verso l'interno (varo) o verso l'esterno (valgo); in questi casi la chirurgia protesica è in grado di riallineare gli arti.

L’intervento di sostituzione del ginocchio non ha particolari controindicazioni ma è bene notare che le protesi hanno una vita limitata e questa può diminuire in conseguenza del peso eccessivo (come, ad esempio, nel caso dei pazienti affetti da obesità). 

L’indicazione alla sostituzione si basa sull’entità del dolore e sul disagio che provoca al paziente. In ogni caso, il parere dello specialista ortopedico è fondamentale nel ripristino della funzionalità del ginocchio.

Bibliografia

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  • Gauthier A., La gonarthrose [Gonarthrosis]. Rhumatologie. 1964 Mar;16:85-120.

L'informazione presente nel sito deve servire a migliorare, e non a sostituire, il rapporto medico-paziente. In caso di disturbi e/o malattie rivolgiti al tuo medico di base o ad uno specialista.

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