Distimia
Dr. Marcello Santi
Psichiatra Medico Chirurgo, specialista in Psichiatria - Psicoterapeuta Creato il: 07/02/2024La distimia è un disturbo dell’umore caratterizzato da una lieve depressione ma che perdura per almeno due anni. Le persone affette da distimia possono sperimentare sintomi come bassa autostima, stanchezza, difficoltà di concentrazione e cambiamenti nell’appetito.
La distimia è quindi considerata una forma cronica di depressione. Le persone con distimia spesso possono andare incontro anche alla perdita di interesse per le attività quotidiane, sentendosi costantemente infelici o insoddisfatte. Inoltre, in alcuni casi, la condizione può evolvere verso una depressione maggiore.
Cause
La distimia non ha un’unica causa scatenante e, pertanto, si suppone una sua origine multifattoriale; è invece accertato che la familiarità per la condizione possa essere un fattore di rischio. In genere, la distimia è associata ad altre patologie psichiatriche, come:
- depressione;
- disturbi d’ansia;
- disturbi da dipendenza da droghe o alcolismo;
- ciclotimia (una forma più lieve di disturbo bipolare).
Esistono, inoltre, alcune evidenze che fanno ipotizzare alcune differenze biologiche tra il cervello dei pazienti con distimia e quello delle persone sane, tanto che i primi tendono a rispondere in modo diverso a emozioni negative, come la paura e la tristezza.
Analogamente a quanto avviene per la depressione, i fattori ambientali possono giocare un ruolo cruciale nello sviluppo della distimia, con forti stress esterni (es. lutti, abusi, problemi economici) che possono scatenarne la sintomatologia.
Sintomi
In genere, la distimia si presenta con un prolungato periodo di umore depresso, generalmente associato a una serie di sintomi, quali:
- affaticamento;
- insonnia o ipersonnia;
- bassa autostima;
- cambiamenti nelle abitudini alimentari.
Occasionalmente, questi si accompagnano anche a irritabilità (più comune nei bambini e negli adolescenti) o a disturbi della concentrazione, tendenza a evitare gli impegni quotidiani e tendenza ad annoiarsi o arrabbiarsi facilmente.
La manifestazione della distimia può differire nei bambini, spesso presentando irritabilità come sintomo prominente, ma anche altre manifestazioni, quali problemi comportamentali o tendenza all'isolamento. Riconoscere questi segnali è essenziale per una diagnosi precoce e un intervento tempestivo.
Diagnosi
La diagnosi della distimia può essere spesso molto difficile, in quanto i sintomi, molto persistenti e generalmente più lievi rispetto a quelli della depressione maggiore, possono indurre i pazienti a credere che la malattia sia in realtà un tratto della propria personalità.
In genere, la diagnosi è possibile se il paziente riferisce, per un periodo continuato di almeno due anni, un umore depresso persistente per gran parte della giornata e accoppiato ad almeno altri due dei sintomi precedentemente citati. I pazienti con distimia sperimentano solo occasionalmente un’assenza di sintomi, generalmente per periodi inferiori a due mesi consecutivi.
Nel processo di diagnosi della distimia, è necessario porre grande attenzione nella diagnosi differenziale con altri disturbi, come:
- disturbo bipolare (contrassegnato da episodi maniaci o ipomaniaci);
- psicosi croniche;
- ciclotimia;
- dipendenza da sostanze;
- malattie varie.
Rischi
La distimia, oltre a manifestarsi con sintomi persistenti, può influenzare diversi aspetti della vita quotidiana e dell’individuo nel lungo periodo. Ad esempio, può avere impatti significativi sul rendimento lavorativo e sull’ambito sociale, contribuendo a una percezione distorta della realtà e della propria identità. Ciò ovviamente influisce significativamente sulla qualità della vita dei pazienti, che finiscono per non trarre piacere dalle attività quotidiane.
La presenza della distimia può infatti generare complessità nelle relazioni personali, accentuando la difficoltà nel gestire emozioni e comunicare efficacemente. Il sostegno sociale, in questo senso, diventa cruciale, ma la persistenza dei sintomi potrebbe ostacolare la connessione con gli altri, contribuendo a un senso di isolamento.
Alla presenza della distimia, inoltre, si possono associare molti disturbi di natura psichiatrica, come disturbi dell’umore (ad esempio, l'ansia) o disturbi da dipendenza da sostanze (ad esempio, droghe o alcol) e anche intenzioni o pensieri suicidari.
Cure e Trattamenti
La gestione della distimia richiede un approccio multidisciplinare, coinvolgendo professionisti della salute mentale, familiari e pazienti stessi. La creazione di reti di supporto e la partecipazione attiva alla terapia contribuiscono a migliorare la prognosi e la qualità della vita.
Comunemente, il trattamento della distimia si basa sull’accoppiamento di una terapia cognitivo-comportamentale e di una terapia farmacologica. Gli inibitori della ricaptazione della serotonina e gli antidepressivi triciclici sono alla base della terapia farmacologica. L’effetto dei farmaci, solitamente, può manifestarsi anche dopo qualche settimana o più dall’inizio dell’assunzione. In ogni caso, è importante che il paziente non interrompa la terapia, senza prima confrontarsi con lo specialista che lo ha in cura.
In genere l’accoppiamento di terapia farmacologica e psicoterapia cognitiva offre un risultato migliore del ricorso a uno solo dei due approcci; la maggioranza dei pazienti risponde positivamente al trattamento combinato, anche se le ricadute non sono rare.
Iniziative di prevenzione e sensibilizzazione, infine, svolgono un ruolo chiave nella gestione della distimia, mirando a promuovere la consapevolezza dei sintomi, abbattendo lo stigma associato ai disturbi dell’umore e incoraggiare la ricerca di aiuto tempestivo, fondamentale per affrontare al meglio la condizione.
Bibliografia
- American Psychiatric Association (2013). Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders: DSM-5. American Psychiatric Association, Washington, DC.
- Carta MG, Paribello P, Nardi AE, Preti A. Current pharmacotherapeutic approaches for dysthymic disorder and persistent depressive disorder. Expert Opin Pharmacother. 2019 Oct;20(14):1743-1754.
- Murphy MJ, Peterson MJ. Sleep Disturbances in Depression. Sleep Med Clin. 2015 Mar;10(1):17-23.
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