Disturbo bipolare

Il disturbo bipolare consiste in un’oscillazione del tono dell’umore, che si alterna tra fasi depressive e fasi maniacali (o ipomaniacali nelle situazioni meno serie). Tra le due situazioni estreme, comunque, il soggetto può vivere anche momenti di relativo benessere.

La durata e la frequenza delle fasi varia da soggetto a soggetto e sono influenzate dalla gravità, dall’intensità della patologia e dall’eventuale assunzione della terapia farmacologica.

Cause

Il disturbo bipolare ha un’origine sostanzialmente multifattoriale. Infatti, alcune alterazioni genetiche possono favorire l’insorgenza del disturbo, in particolare se interessano i geni che regolano l’umore, il sonno e i ritmi circadiani. La familiarità, in questo senso, è un fattore di rischio, in quanto i parenti di primo grado dei pazienti interessati hanno un maggiore rischio di sviluppare il disturbo rispetto alla popolazione generale.  

Tra i fattori scatenanti di un eventuale disturbo latente rientrano:

• eventi esterni (es. forti stress);
• assunzione di sostanze;
• abuso di alcol;
• uso di alcuni farmaci antidepressivi. 

Sintomi

Nelle sue fasi depressive, il disturbo bipolare è di solito caratterizzato da una depressione propriamente definita, caratterizzata da:

• umore depresso;
• mancanza di forze e iniziative;
• disturbi del sonno;
• inappetenza;
• difficoltà di memoria e concentrazione;
• perdita di interesse per le attività quotidiane.

Le fasi maniacali, per converso, sono rappresentate da:

• umore euforico;
• eccesso di energie fisiche e mentali;
• eccessiva loquacità;
• scarso sonno notturno senza sentire stanchezza;
• disinibizione comportamentale e/o sessuale;
• ideazione delirante con idee e deliri di grandezza o onnipotenza o di tipo religioso;
• allucinazioni uditive (voci che esaltano o acclamano o che comandano);
• grave disorganizzazione comportamentale;
• confusione. 

Nelle fasi ipomaniacali questi sintomi compaiono in parte e in forma più sfumate, venendo generalmente meglio accettati e tollerati sia dal soggetto che da chi gli sta intorno.

Diagnosi

La diagnosi del disturbo bipolare deve essere effettuata, su base clinica, da uno specialista psichiatra. In generale, il percorso diagnostico si basa sull’identificazione dei sintomi maniacali o ipomaniacali. Questi, possono essere rivelati, di solito, mediante anamnesi del paziente o comunque mediante una serie di colloqui conoscitivi.
 

Rischi

Nella fase depressiva, i rischi principali per il soggetto sono legati alla possibilità di suicidio; viceversa, nella fase maniacale il paziente può esporsi a comportamenti imprudenti, che possono sfociare anche nel pericoloso o nel violento nei confronti degli altri o di sé stesso.

Cure e Trattamenti

L’obiettivo della strategia terapeutica che riguarda il disturbo bipolare consiste, comunemente, nella stabilizzazione dell’umore. Questo è possibile, in genere, mediante un percorso di psicoterapia, individuale o di gruppo, che di solito può offrire un valido complemento alla terapia farmacologica. 

Bibliografia

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