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Cheratite

Dr. Giancarlo Albioni

Dr. Giancarlo Albioni

Oculista Medico Chirurgo, specialista in Oftalmologia Creato il: 05/03/2024
La cheratite è una condizione oculare caratterizzata dall’infiammazione della cornea, la parte trasparente dell’occhio che copre l’iride e la pupilla. Può avere diverse cause e manifestarsi con sintomi vari, dal dolore oculare, all'arrossamento degli occhi, fino alla visione offuscata.

Le cheratiti possono colpire la cornea solo superficialmente o interessarne tutto lo spessore e si possono dividere in due categorie:
 
  • non suppurative (ad esempio, virali);
  • suppurative (solitamente batteriche).
Cheratite

Cause Cause

Le cheratiti possono originare da un gran numero di cause in quanto costituiscono una risposta della cornea a sollecitazioni esterne che possono essere dovute a:

 
  • infezioni: batteri (pensiamo, ad esempio, agli stafilococchi o streptococchi), virus (quali, per esempio, l’herpes simplex e herpes zoster) o protozoi (Acanthamoeba) possono infettare la cornea, scatenando un’infiammazione; 
  • agenti fisici, come le radiazioni ultraviolette solari o emesse dagli archi per saldatura o dalle lampade abbronzanti;
  • agenti chimici, come acidi o altri corrosivi che entrano in contatto con l’occhio;
  • traumi oculari come abrasioni o perforazioni da corpi estranei;
  • utilizzo di lenti a contatto, specie se non correttamente conservate;
  • propagazione di altre patologie oculari (quali, per esempio, le congiuntiviti).
Tra i principali fattori di rischio per la comparsa di cheratiti rientrano:
 
  • malocclusioni palpebrali che lasciano la cornea eccessivamente esposta all’aria;
  • assunzione eccessiva o errata di antibiotici o corticosteroidi ad azione locale;
  • immunocompromissione (es. da AIDS), in quanto può favorire la comparsa di infezioni più gravi.

Sintomi Sintomi

Le cheratiti, siano esse di origine infettiva o meno, hanno dei sintomi abbastanza evidenti e riconoscibili, tra i quali possiamo citare:
 
  • dolore oculare, che si può manifestare come una sensazione di bruciore, prurito o disagio generalizzato all’occhio; 
  • arrossamento degli occhi, generalmente dovuto all’afflusso di sangue (iperemia) nella zona infiammata;
  • sensibilità alla luce (fotofobia);
  • sensazione di corpo estraneo nell’occhio;
  • lacrimazione;
  • visione offuscata.
Occasionalmente, si possono anche presentare delle secrezioni oculari. Queste sono spesso legate alle infezioni batteriche e sono di tipo principalmente purulento. 
 

Diagnosi Diagnosi

La diagnosi di cheratite deve essere posta da un oculista previa un’attenta anamnesi dei sintomi riferiti dal paziente. L’esame necessario per indirizzare la diagnosi di cheratite è però costituito dalla lampada a fessura, in quanto la sintomatologia delle cheratiti è sostanzialmente aspecifica. In genere, questo esame prevede l’uso di un colorante, la fluoresceina, che, una volta illuminata, rende più visibili eventuali abrasioni o lesioni della cornea. 

Per individuare eventuali infezioni è necessario spesso effettuare degli esami colturali. Pertanto, può essere necessario effettuare un prelievo di campioni (es. lacrime o secrezioni oculari) da sottoporre alle analisi microbiologiche e determinare.

In alcuni casi può essere necessario fare ricorso a tecniche strumentali, come la tomografia a coerenza ottica, che consente di ottenere immagini dettagliate delle strutture dell’occhio e quindi di individuare eventuali lesioni presenti.
 
Cheratite

Rischi Rischi

La cheratite, se non trattata correttamente, può dare luogo a diverse complicanze che comprendono:
 
  • cicatrici corneali, in quanto l’infiammazione prolungata può portare alla formazione di tessuto cicatriziale che può quindi opacizzare la cornea, riducendo l’acuità visiva;
  • cronicizzazione dell’infiammazione, con una persistenza dello stato infiammatorio e della sintomatologia associata;
  • recidive delle infezioni, che possono diventare via via più frequenti, aumentando anche il rischio di complicanze più rilevanti.
Le complicanze della cheratite, specie se gestite in modo inopportuno, possono, con il tempo, portare a disturbi visivi persistenti che possono anche arrivare alla riduzione della vista, temporanea o, a seconda dei casi, permanente. 
 

Cure e Trattamenti Cure e Trattamenti

La gestione della cheratite coinvolge una serie di trattamenti mirati a ridurre l’infiammazione, alleviare i sintomi e, quando possibile, trattare la causa sottostante. A seconda della gravità e della natura specifica dell’infiammazione, le strategie possono essere diverse tra loro. 

Le cheratiti non infettive generalmente possono essere curate mediante somministrazione di farmaci che facilitano la dilatazione della pupilla. Talvolta, lo specialista può prescrivere anche l’utilizzo di pomate oftalmiche antibiotiche o il bendaggio dell’occhio per ventiquattro ore.

Le cheratiti dovute a patologie autoimmuni, invece, possono essere trattate mediante colliri a base di cortisone.

A volte, a seconda dei casi, può essere utile il ricorso a lacrime artificiali in modo da ridurre l’eventuale occhio secco causato dalla cheratite. 

Le cheratiti a origine infettiva possono progredire anche molto rapidamente e pertanto è necessario intervenire rapidamente con farmaci che vadano a risolverne rapidamente la causa, come antibiotici, antivirali o antimicotici, che hanno la funzione di eradicare i patogeni responsabili dell’infezione. Questi vengono somministrati sotto forma di gocce oculari o unguenti.

Nei casi più gravi, in cui la cornea è danneggiata irreparabilmente, può essere necessario il ricorso a un trapianto di cornea. Questa procedura comporta la sostituzione della cornea malata, o di una parte di essa, con una cornea sana proveniente da un donatore. In genere, le cheratiti non producono conseguenze così gravi a meno che non siano causate da un’infezione da Acanthamoeba, che può provocare lesioni anche gravi in breve tempo. 

Di solito, soprattutto per chi indossa lenti a contatto, è bene seguire delle norme di igiene generale per evitare le infezioni oculari e prevenire le cheratiti. Tra le strategie più comuni rientrano:
 
  • evitare di toccarsi gli occhi o le lenti a contatto con le mani sporche;
  • non indossare lenti a contatto troppo a lungo;
  • conservare correttamente le lenti, evitando di esporle a possibili contaminazioni;
  • non indossare le lenti a contatto in acqua. 

Bibliografia

  • Maier P, Betancor PK, Reinhard T. Contact Lens-Associated Keratitis-an Often Underestimated Risk. Dtsch Arztebl Int. 2022 Oct 7;119(40):669-674.
  • Lakhundi S, Siddiqui R, Khan NA. Pathogenesis of microbial keratitis. Microb Pathog. 2017 Mar;104:97-109.
  • Lawson DD. Keratitis. Vet Rec. 1969 Jun 14;84(24):603-6.

L'informazione presente nel sito deve servire a migliorare, e non a sostituire, il rapporto medico-paziente. In caso di disturbi e/o malattie rivolgiti al tuo medico di base o ad uno specialista.

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