Herpes zoster (fuoco di Sant'Antonio)
Dr.ssa Marcella Melino
Dermatologo Medico Chirurgo, specialista in Dermatologia e Venereologia Creato il: 04/10/2020 Ultimo aggiornamento: 28/12/2023Questa patologia è conosciuta comunemente con il nome di fuoco di Sant’Antonio, rimandando al santo, eremita nel deserto, che avrebbe resistito ai duri attacchi del diavolo, riportando sul corpo numerose ustioni. Ciò è dovuto al fatto che, tra le principali manifestazioni dell’herpes zoster, è possibile annoverare un’intensa sensazione di bruciore e lesioni cutanee.
Cause
L’herpes zoster, così come la varicella, hanno la loro causa scatenante nella contrazione del virus varicella – zoster. La varicella rappresenta lo stato acuto dell’infezione, mentre, come visto in precedenza, il fuoco di Sant’Antonio è la riattivazione di tale virus dalla fase latente.Generalmente, si crede che il virus riesca a riattivarsi per via di un abbassamento delle difese immunitarie, causate da diversi fattori, come, ad esempio, alcune situazioni di forte stress psicologico.
In alcuni soggetti, inoltre, la riattivazione del virus potrebbe essere facilitata alla luce di specifiche condizioni, quali:
- età: è maggiormente frequente nei pazienti più anziani, i quali presentano difese immunitarie più basse;
- pazienti positivi all’HIV;
- immunodepressi: per questi pazienti, l’immunità cellula-mediata è minore. Tale condizione può essere, in genere, favorita da terapie specifiche o da particolari patologie.
Sintomi
Comunemente, l’herpes zoster è caratterizzato da un intenso dolore nell’area anatomica interessata dalla patologia. Generalmente, nel giro di due o tre giorni, compare un’eruzione cutanea, dalla forma allungata, che si contraddistingue, solitamente, per gruppi di vescicole (lesioni cutanee).Talvolta, il fuoco di Sant’Antonio può presentare ulteriori segni clinici che potrebbero far sospettare tale condizione patologica. Tra questi, possiamo trovare:
- febbre;
- cefalea;
- senso di stanchezza.
Diagnosi
Generalmente, la diagnosi viene eseguita su base clinica. Lo specialista, dopo una attenta e scrupolosa fase anamnestica, esamina il paziente prendendo in esame quella che è la sintomatologia lamentata. Successivamente, si passa all’esame obiettivo, esaminando l’area anatomica interessata dall’eruzione cutanea.In presenza di un eventuale dubbio diagnostico, lo specialista può decidere di ricorrere a test specifici per approfondire l’indagine. Tra questi, ad esempio, troviamo:
- esami di laboratorio del campione di una vescicola, prelevato tramite raschiamento, o del liquido al suo interno;
- esame del sangue finalizzato all’individuazione degli anticorpi IgM, che attestino la presenza del VZV (varicella-zoster-virus).
Rischi
Il fuoco di Sant’Antonio, o herpes zoster, può comportare conseguenze che variano, sia per durata che per serietà, che possono variare da paziente a paziente. I rischi più gravi, talvolta, possono arrivare anche a compromettere il benessere della persona che ne è affetta.Come conseguenza più comune, troviamo i dolori di tipo nevralgico. Tale condizione viene definita nevralgia post-erpetica e comporta un dolore intenso a carico del nervo interessato. La sua durata, di solito, può essere anche superiore ai tre mesi, accompagnandosi a un forte prurito.
È possibile rintracciare anche ulteriori rischi correlati a tale patologia, tra i quali:
- possibile cicatrizzazione delle vescicole, una volta che queste si sono seccate, formando una crosta. Proprio per questo, è bene assicurarsi della corretta guarigione delle stesse. Finché non si formano le croste, è raccomandato stare lontano da altre persone, in modo da evitare che il virus possa essere trasmesso;
- è raccomandato non grattarsi nei punti interessati dall’infezione, per evitare che il virus possa diffondersi anche in altre aree anatomiche, provocando anche febbre alta;
- problemi visivi, nel caso dell’herpes zoster oftalmico, quali, ad esempio, potrebbero essere un’infiammazione del nervo ottico, il glaucoma, ecc.
Cure e Trattamenti
La cura dell’herpes zoster, generalmente, è finalizzata ad alleviare quella che è la sintomatologia e a combattere il virus, mediante:- una terapia virale, che ha lo scopo di ridurre i sintomi. L’efficacia di questo trattamento è tanto più alta quanto prima viene iniziato, preferibilmente prima della formazione delle vescicole;
- utilizzo di antidolorifici, in modo da attenuare quelli che possono essere i disturbi provocati dal virus;
- per placare il dolore e il prurito generati dall’eruzione cutanea, il medico potrebbe consigliare al paziente anche l’applicazione di un panno umido.
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