Candida
Dr.ssa Rossana Lucera
Urologo Medico Chirurgo, specialista in Urologia Creato il: 18/06/2024Generalmente, con Candida si indicano oltre un centinaio di varietà di lieviti ma la grande maggioranza (circa l’80%) delle infezioni che colpiscono l’uomo sono dovute alla specie Candida albicans.
Cause
Candida albicans è un lievito che vive normalmente all’interno dell’organismo, soprattutto sulla cute e sulle mucose, e la sua presenza generalmente non è patologica. Tuttavia, in presenza di stimoli esterni questi possono proliferare in modo incontrollato, assumendo caratteristiche patologiche. Tra i fattori di rischio, possiamo trovare:- presenza di ambienti caldi e umidi, in quanto queste condizioni favoriscono la crescita dei lieviti; questa situazione è spesso legata all’uso di indumenti stretti e poco traspiranti, spesso associati a una cattiva igiene;
- terapie antibiotiche, che possono causare alterazioni del microbiota che favoriscono la crescita di Candida;
- cambiamenti ormonali, che possono essere derivanti da gravidanze, mestruazioni o uso di contraccettivi orali. Infatti, la variazione dei livelli di estrogeni può causare alterazioni del pH vaginale, che può quindi creare un ambiente favorevole alla crescita dei lieviti.
La candida può essere trasmessa mediante il contatto con indumenti o oggetti (ad esempio, gli asciugamani) contaminati. Talvolta, inoltre, i pazienti colpiti da candidosi genitale possano trasmettere l’infezione anche ai propri partner tramite rapporti sessuali, pur non essendo considerata una malattia sessualmente trasmessa. L’incidenza, tuttavia, è poco significativa.
Sintomi
In genere, le infezioni da Candida producono una serie di chiazze rossastre, talvolta con la presenza di tracce biancastre. Queste chiazze, in genere, sono associate a prurito e bruciore.Nei casi di candidosi da pannolino, quasi tutta la zona a contatto col pannolino si presenta arrossata, con le chiazze che sono spesso circondate da pustole.
L’irritazione e il bruciore (che possono anche aumentare di intensità in caso di rapporti sessuali) e la dispareunia sono sintomi caratteristici anche della candidosi vaginale, che in genere causa anche la presenza di una secrezione bianca e dalla consistenza spessa. Questi sintomi possono diventare più intensi nella settimana precedente le mestruazioni.
Diagnosi
Nella diagnosi di un’infezione da Candida è fondamentale svolgere un’accurata anamnesi che includa domande riguardanti il tipo di sintomi, la loro gravità, la durata e se ci sono stati fattori di rischio noti, come potrebbero essere, ad esempio, delle cure antibiotiche recenti, il diabete o gravidanza.L’esame obiettivo, in questi casi si basa essenzialmente sull’osservazione clinica dei segni, che sono generalmente costituiti dalla presenza da placche biancastre sulla cute o sulle mucose. In presenza di una candidosi vaginale, infatti, l’esame pelvico con uno speculum è spesso sufficiente, in quanto permette di individuare la presenza di una secrezione che può facilmente indirizzare la diagnosi.
Come ulteriore metodo di conferma della diagnosi si può, invece, fare ricorso all’identificazione al microscopio del lievito recuperato dalle placche, private dei residui di cute.
Rischi
Per quanto siano capaci di produrre sintomi anche molto fastidiosi, le infezioni da Candida di solito non sono considerate gravi negli individui sani. Tuttavia, se non trattate adeguatamente o se interessano pazienti particolarmente a rischio, queste possono produrre complicanze anche rilevanti.Innanzitutto, il rischio maggiore di un trattamento inadeguato delle infezioni da Candida è rappresentato dallo sviluppo di resistenze agli antimicotici, che possono comportare quindi la comparsa di recidive frequenti e sempre più difficili da trattare in modo efficace.
Nei pazienti immunocompromessi, costretti a lunghi periodi di degenza ospedaliera, l’infezione Candida può assumere carattere sistemico, diffondendosi nel sangue e dando luogo a candidosi disseminata, che costituisce un’infezione grave e potenzialmente fatale.
Cure e Trattamenti
La candidosi può essere prevenuta avendo cura di mantenere un’accurata igiene personale, in modo da evitare l’accumulo di agenti patogeni, e indossando abiti sufficientemente larghi e a base di cotone, che consentono di mantenere asciutta la cute, evitando la formazione di microambienti caldo-umidi che possono agevolare la crescita dei lieviti.Per evitare infezioni a livello genitale, inoltre, è bene utilizzare detergenti intimi delicati, in modo da non alterare il pH vaginale. Nei pazienti con diabete, mantenere i livelli di glucosio sotto controllo è fondamentale per ridurre il rischio di infezioni.
Potendo interessare vari distretti dell’organismo in modi anche molto differenti, non esiste un unico trattamento per le infezioni da Candida; tuttavia, la strategia generale prevede la somministrazione di antimicotici.
Nel trattamento della candidosi vaginale l’approccio generale consiste solitamente nella somministrazione di fluconazolo per via orale o locale. La candidosi da pannolino, invece, viene trattata con l’uso di una crema locale a base imidazolica e con cambi frequenti del pannolino; l’uso di antimicotici orali si può rendere necessario se è presente anche un’infezione orale.
Nei casi in cui la candidosi si cronicizza o mostra recidive frequenti, il trattamento antimicotico viene mantenuto per periodi più prolungati, fino alla completa soppressione dell’infezione.
Bibliografia
- Candidal Vaginitis, Oluwatosin Goje, MD, MSCR, Cleveland Clinic, Lerner College of Medicine of Case Western Reserve University.
- Candidiasis (Mucocutaneous), Denise M. Aaron, MD, Dartmouth Geisel School of Medicine.
- Martin Lopez JE. Candidiasis (vulvovaginal). BMJ Clin Evid. 2015 Mar 16; 2015:0815.
- Millsop JW, Fazel N. Oral candidiasis. Clin Dermatol. 2016 Jul-Aug;34(4):487-94.
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