Calcolosi salivare (o scialolitiasi)
Dr. Roberto Andriani
Otorinolaringoiatra Medico Chirurgo, specialista in Otorinolaringoiatria Creato il: 08/07/2024Questi depositi solidi possono variare di dimensioni e possono ostruire il flusso normale della saliva, causando sintomi come dolore, gonfiore e infiammazione delle ghiandole salivari coinvolte.
La formazione dei calcoli salivari può essere causata da diversi fattori, come la ridotta produzione di saliva, l’eccessiva concentrazione di sali minerali nella stessa, l’alterazione della sua composizione chimica o malattie delle ghiandole salivari come la scialoadenite.
Nei casi più gravi, la calcolosi salivare può richiedere la rimozione chirurgica dei calcoli ed è quindi importante che i pazienti sintomatici si sottopongano quanto prima ad accurata valutazione clinica.
Cause
La principale causa della calcolosi salivare non è ancora nota, tuttavia si conoscono alcuni fattori favorenti, tra i quali:- flusso salivare insufficiente: la diminuzione del flusso salivare può favorire la concentrazione di sali minerali nella saliva, predisponendo alla formazione di calcoli;
- composizione chimica della saliva: alcune condizioni possono influenzare la composizione chimica della saliva, favorendo la precipitazione dei sali e laformazione dei calcoli;
- infezioni delle ghiandole salivari: le infezioni possono causare un’ostruzione delle ghiandole salivari e favorire la formazione di calcoli;
- malattie delle ghiandole salivari: alcune malattie croniche, come la sindrome di Sjogren, la scialoadenite cronica o la parotite ricorrente, possono aumentare il rischio di formazione di calcoli;
- traumi: danni o lesioni alle ghiandole salivari, dovuti per esempio a interventi chirurgici precedenti, possono ostruire il flusso della saliva e favorire la formazione di calcoli.
Sintomi
Tra i più comuni sintomi di calcolosi salivare si segnalano:- dolore o disagio alla mascella o alla bocca, generalmente aggravato dal mangiare o dal parlare;
- gonfiore o sensibilità nella ghiandola salivare interessata;
- prurito o rossore intorno alla ghiandola salivare;
- difficoltà o dolore nel masticare o nel deglutire;
- sapore metallico nella bocca;
- secchezza della bocca o ridotta produzione di saliva;
- febbre e brividi in caso di infezione associata a calcolosi salivare
Una calcolosi grave potrebbe rendere necessaria la rimozione chirurgica dei calcoli, ragion per cui è importante che i pazienti sintomatici si sottopongano a valutazione clinica, al fine di ricevere il trattamento adeguato.
Diagnosi
La diagnosi della calcolosi salivare è basata sull’analisi dei sintomi e su test strumentali utili a confermare il sospetto diagnostico. L’iter è articolato, ma non prevede pratiche dolorose per il paziente. Di seguito, le fasi principali:- anamnesi: il medico chiede informazioni al paziente in merito alla sua storia clinica, se siano presenti malattie croniche in famiglia o se stia seguendo una dieta particolare;
- esame fisico: il medico specialista esamina attentamente la bocca alla ricerca di sintomi evidenti come gonfiore e dolore;
- radiografia panoramica: le radiografie panoramiche della bocca possono mostrare la presenza di calcoli salivari;
- ecografia: l’ecografia può essere utilizzata per visualizzare l’anatomia delle ghiandole salivari e identificare eventuali calcoli;
- scialografia: si tratta di una procedura che coinvolge l'iniezione di una sostanza di contrasto nelle ghiandole salivari per ottenere una migliore visualizzazione dei dotti salivari e rilevare la presenza di calcoli.
Rischi
La calcolosi salivare non trattata può esporre il paziente ai seguenti rischi e complicazioni:- dolore e gonfiore: i calcoli salivari possono bloccare il flusso normale della saliva, causando dolore, gonfiore e sensazione di pressione nell’area interessata;
- infezione: la presenza di calcoli salivari può creare un ambiente favorevole alla crescita batterica, aumentando il rischio di infezione nelle ghiandole salivari. L’infezione può portare a sintomi come febbre, dolore intenso, arrossamento e gonfiore dell’area infetta;
- ostruzione del flusso salivare: i calcoli salivari possono ostruire completamente o parzialmente il flusso di saliva delle ghiandole salivari alla bocca. Ciò può causare secchezza della bocca, difficoltà nella masticazione e deglutizione e aumentare il rischio di carie dentarie e malattie gengivali;
- recidiva: senza un trattamento adeguato, i calcoli salivari possono ricomparire nel tempo, causando sintomi ricorrenti e aumentano il rischio di complicazioni a lungo termine;
- danneggiamento delle ghiandole salivari: in alcuni casi, la presenza persistente di calcoli salivari può danneggiare le ghiandole salivari, compromettendo la loro funzione e produzione di saliva. Questo può influire sulla digestione, sul senso del gusto e sulla lubrificazione della bocca.
Cure e Trattamenti
Il trattamento della calcolosi salivare può includere diverse opzioni, a seconda delle dimensioni e della posizione dei calcoli. Si va dalla semplice stimolazione della produzione di saliva alla frammentazione dei calcoli mediante endoscopia:- rimozione manuale: questo metodo prevede la rimozione dei calcoli salivari utilizzando strumenti specializzati in una procedura chiamata scialoendoscopia. Durante la scialoendoscopia, un medico inserisce un piccolo tubo flessibile nel dotto salivare e utilizza strumenti per rimuovere o rompere i calcoli;
- stimolazione della salivazione: alcuni calcoli salivari possono essere trattati stimolando la produzione di saliva. Ciò può essere fatto succhiando caramelle aspre o masticando gomme senza zucchero per aumentare la produzione di saliva e aiutare i calcoli ad essere espulsi naturalmente;
- terapia con onde d’urto: questa opzione di trattamento utilizza onde sonore ad alta intensità per frammentare i calcoli salivari in frammenti più piccoli che possono essere più facili da espellere naturalmente;
- chirurgia: in alcuni casi, quando gli altri trattamenti non sono efficaci o i calcoli sono di grandi dimensioni, può essere necessario un intervento chirurgico per rimuovere i calcoli salivari.
Bibliografia
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