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Astigmatismo

Dr.ssa Roberta Terrana

Dr.ssa Roberta Terrana

Oculista Medico Chirurgo, specialista in Oftalmologia Creato il: 07/07/2017 Ultimo aggiornamento: 20/09/2023

Si tratta di un difetto della vista molto comune, che comporta una visione sfocata dei contorni delle immagini, sia da vicino che da lontano. Gli oggetti appaiono schiacciati, deformati, in proporzione all’entità dell’astigmatismo. 

I raggi luminosi, provenienti da un oggetto a distanza, non convergono tutti sullo stesso punto della retina, ma vengono proiettati in diversi punti.

Di solito l’astigmatismo è congenito, ovvero si presenta sin dalla nascita. Infatti, è geneticamente determinato, quindi i genitori astigmatici hanno una maggiore probabilità che anche i loro figli siano astigmatici.

L'astigmatismo può essere classificato in base all’entità:

  • lieve: da 0 a 1 diottria;
  • intermedio: da 1 a 2 diottrie;
  • elevato: oltre le 2 diottrie.

Può essere classificato anche in base alle strutture interessate:

  • astigmatismo corneale: causato da un’alterata curvatura della cornea, la parte trasparente più anteriore dell’occhio. La cornea, nell’astigmatismo, non è una calotta sferica ma ha una forma allungata, la si può immaginare attraversata da meridiani, come se si trattasse di un mappamondo oblungo, con assi diversi;
  • astigmatismo lenticolare o interno: causato da un’anomala curvatura del cristallino, spesso associata a cataratta, o ad altre alterazioni delle parti interne dell’occhio.

Esiste un astigmatismo corneale fisiologico, molto lieve (fino a mezza diottria), che può anche non essere corretto, perché viene compensato da altre strutture interne dell’occhio (cristallino e umor vitreo).

Si ha poi una classificazione anche in base all’orientamento dei meridiani della cornea:

  • astigmatismo diretto o secondo regola, la forma più comune di astigmatismo. L’astigmatismo secondo regola, nel tempo, può lievemente ridursi. Il meridiano principale, che è quello col potere più elevato, si trova tra i 60 e i 120 gradi;
  • astigmatismo inverso o contro regola, che, nel tempo, può lievemente aumentare. Il meridiano principale si trova tra 0 e 30 gradi o tra 150 e 180 gradi;
  • astigmatismo obliquo: il meridiano principale si trova tra 30 e 60 gradi o tra 120 e 150 gradi.

Un'altra classificazione, infine, è in base alla coesistenza o meno di altri difetti visivi:

  • astigmatismo semplice, caso in cui l’astigmatismo è l’unico difetto visivo, può trattarsi di un astigmatismo ipermetropico (col segno +) o di un astigmatismo miopico (col segno -);
  • astigmatismo composto, caso in cui l’astigmatismo si associa ad un altro difetto di vista, che può essere la miopia o l’ipermetropia;
  • astigmatismo misto, in cui si associa all’astigmatismo un altro difetto visivo ma di segno opposto.
Astigmatismo

Cause Cause

Le cause anatomiche che possono determinare l’astigmatismo sono:

  • una cornea, la parte trasparente più anteriore dell’occhio, dalla particolare conformazione. Possiamo immaginarla come la metà di una palla da rugby, a differenza di una cornea normale che è più simile alla metà di un pallone da calcio;
  • un cristallino, la lente che sta dentro l’occhio, che si sta opacando per l’età, sviluppando una cataratta.

Cause meno frequenti sono:

  • cicatrici corneali che sono residuate da pregresse infezioni;
  • precedenti interventi chirurgici all’occhio;
  • abbassamento della palpebra superiore (ptosi), che premendo sulla cornea può determinarne un‘alterazione della sua curvatura;
  • pterigio, escrescenza carnosa della parte bianca dell’occhio, che si può spingere fino alla cornea, la parte anteriore trasparente, e determinarne una deformazione;
  • cheratocono, una malattia che fa diventare la cornea di forma conica, o altre patologie degenerative corneali.

Sintomi Sintomi

I sintomi possono essere:

  • mal di testa;
  • visione offuscata;
  • sensibilità alla luce;
  • aloni attorno alle fonti luminose la sera, che rendono più difficoltosa anche la guida;
  • occhi “pesanti”;
  • lentezza nella lettura e difficoltà a scrivere dentro il rigo;
  • abbondante lacrimazione.

Diagnosi Diagnosi

Si esegue tramite la visita oculistica con misurazione del visus e l’utilizzo di esami specifici:

  • autorefrattometria: si tratta di un esame semplice e non invasivo. Da seduti, si appoggiano mento e fronte su appositi supporti e si fissa un’immagine centrale che si sfuoca. L’auto-refrattometro consente una valutazione computerizzata precisa del difetto visivo, che andrà poi integrata dall’esperienza dell’oculista e dalla percezione soggettiva del paziente;
  • topografia corneale: è un esame rapido, non invasivo, non doloroso, che consente di ottenere una vera e propria mappa della curvatura della cornea, la parte più anteriore trasparente dell’occhio. Al paziente, viene chiesto di sedersi e appoggiare il mento e la fronte su appositi supporti. A questo punto, basta guardare una mira luminosa posta al centro di una serie di anelli concentrici che vengono proiettati sulla cornea. Secondo i risultati della mappa colorimetrica che ne risulta, si avranno punti di maggiore curvatura della cornea, contraddistinti da colori caldi, quali rosso e arancione, e punti di minore curvatura della cornea, contraddistinti da colori freddi, quali blu e verde. Ovviamente, oltre ai dati colorimetrici, sono fondamentali i valori numerici che si ottengono, che vanno valutati dall’oculista. Nel caso di applicazione di lenti a contatto, sospetto di cheratocono, astigmatismi elevati o irregolari, degenerazioni corneali, trapianti di cornea, chirurgia refrattiva, la topografia è assolutamente indispensabile;
  • tomografia corneale: esame che si esegue con le stesse modalità della topografia, cioè ci si siede e, poggiando mento e fronte, si fissa una mira centrale. Anche in questo caso, quindi, è di facile e rapida esecuzione e non invasivo. Permette una misurazione globale della cornea: curvatura della faccia anteriore, curvatura della faccia posteriore, spessore corneale e profondità della camera anteriore dell’occhio;
  • cheratometria con Oftalmometro di Javal: consente di valutare solo la curvatura anteriore della cornea. Si esegue con uno strumento che esiste già dal 1800, ma che resta comunque semplice e valido. 

Rischi Rischi

Se l’astigmatismo si associa a patologie degenerative corneali, come il cheratocono, può progressivamente peggiorare, non rendendo più possibile un’adeguata correzione con occhiali e, nelle fasi più avanzate, neanche con le lenti a contatto.

In concomitanza, si può avere uno sfiancamento e un assottigliamento della cornea stessa. In questi casi, dopo la visita oculistica e gli esami strumentali, possono essere valutati eventuali trattamenti (come il cross-linking), per rallentare o arrestare il peggioramento dell’astigmatismo.

Cure e Trattamenti Cure e Trattamenti

Può essere corretto con occhiali, su cui vengono montate lenti cilindriche (che hanno meridiani orizzontali e verticali differenti, in contrapposizione alle lenti sferiche utilizzate per la correzione di miopia e ipermetropia) o con lenti a contatto apposite, definite “toriche”.

Il trattamento laser agli occhi può eliminare la necessità di utilizzare occhiali e lenti a contatto, permettendo finalmente all’immagine di formarsi correttamente sulla retina.

Esistono tre tecniche principali di trattamento laser:

  • PRK: l’oculista rimuove l’epitelio, lo strato più superficiale della cornea, e il laser a eccimeri vaporizza la porzione anteriore della cornea; 
  • PRK transepiteliale: è il laser stesso a rimuovere l’epitelio e poi a vaporizzare la parte anteriore; 
  • FemtoLasik: il laser a femtosecondi crea una sorta di coperchio, sollevando la parte più anteriore della cornea, detto flap, una specie di segmento di sfera superiore. Il laser a eccimeri, successivamente, agisce sulla parte più interna della cornea, che è stata scoperta sollevando il flap.

I vantaggi della PRK consistono nel fatto che può essere utilizzata anche nelle cornee meno spesse, più sottili e anche in alcuni casi in cui sono presenti piccole cicatrici sulla cornea (il paziente va prima comunque accuratamente selezionato). Gli svantaggi della PRK, invece, sono il dolore subito dopo l’intervento e i tempi di ripresa un po’ più lunghi rispetto alla FemtoLasik.

In alternativa all’intervento con il laser, si possono inserire dentro l’occhio delle lenti che correggano il difetto visivo, che vengono chiamate lenti fachiche, in quanto vengono inserite in aggiunta alla lente naturale già allocata dentro l’occhio, il cristallino.

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