Cos’è la dieta proteica?

La dieta proteica è un trattamento dietoterapico alternativo ai tradizionali regimi dietetici moderatamente ipocalorici ed effettuabile sotto stretto controllo medico, in particolare quando gli altri regimi si siano dimostrati fallimentari o in presenza di determinate condizioni cliniche. Il concetto di “dieta proteica” è nato grazie agli studi del prof. Blackburn dell’Università di Harvard che ne pubblicò i primi risultati nella metà degli anni ’70.

Egli definì “digiuno proteico” il fabbisogno in amminoacidi necessario ad impedire il bilancio azotato negativo (responsabile della perdita di massa muscolare) e dimostrò che la restrizione calorica derivante da una drastica riduzione dei carboidrati e dei lipidi non solo impedisce all’insulina di aumentare i grassi di deposito (liposintesi), ma ne favorisce anche la scissione (lipolisi). Ulteriori studi hanno contribuito nel corso degli anni allo sviluppo e al perfezionamento di tali concetti, fino alla definizione di un protocollo terapeutico articolato in fasi successive e distinte.
 

Illustrazione 1 - Dietologia

 

Cosa mangiare in una dieta proteica?

La fase “di dimagrimento”

La prima fase, “di dimagrimento”, prevede: una dieta a contenuto calorico molto basso (Very Low Calorie Diet - VLCD, con un apporto calorico giornaliero inferiore alle 800 chilocalorie), ipoglucidica (pochi zuccheri) e ipolipidica (pochi grassi). Sono necessarie, tuttavia, un’integrazione quantitativamente normo-proteica mediante integratori proteici ad elevato valore biologico ed un’integrazione di micronutrienti (sali minerali, vitamine e oligoelementi), conforme alle dosi giornaliere raccomandate di nutrienti. Di durata variabile da soggetto a soggetto (da poche settimane a qualche mese), permette una rapida perdita di massa grassa con preservazione della massa magra (in particolare la massa muscolare), in assenza di fame e di stanchezza, utilizzando la via fisiologica della chetogenesi controllata. Tale fase, basata su uno stato metabolico di chetosi secondario ed un’importante riduzione dell’apporto di zuccheri, può essere effettuata, in tutto o in parte (potendo cioè assumere anche alcuni alimenti “proteici”), attraverso l’assunzione di una vastissima scelta di specifici integratori proteici e micro-nutrizionali, peraltro molto appetibili, già pronti o di facile preparazione.

La fase “di transizione”

Nella fase successiva, detta “di transizione”, viene aumentata progressivamente la quota calorica giornaliera mantenendo un corretto apporto proteico e reintroducendo, gradualmente, i carboidrati. E’ necessario, tuttavia, dare preferenza a quelli a basso e medio indice glicemico. In tal modo, si evitano oscillazioni della concentrazione ematica dell’insulina, responsabili dei depositi di grasso. Questa fase ha il duplice obiettivo di evitare il recupero ponderale e, allo stesso tempo, di insegnare al paziente ad alimentarsi correttamente.

La fase “di mantenimento”

Con l’ultima fase, detta “di mantenimento”, attraverso un vero e proprio percorso di rieducazione alimentare, si giunge ad un regime dietetico equilibrato, basato sui fabbisogni energetici individuali attraverso l’elaborazione di una dieta personalizzata. Una sana e corretta alimentazione ed un’attività fisica adeguata e svolta con regolarità, permetteranno di mantenere a lungo termine il peso raggiunto e quanto più elevati il benessere e la qualità di vita (finalità ultima del trattamento).

 

Chi può fare questa dieta?

Le principali indicazioni al trattamento sono:

  • chi soffre di obesità o è in sovrappeso. Tali disturbi possono essere associati o meno a: sindrome metabolica; diabete mellito di tipo 2 (non insulino-dipendente) e/o compenso metabolico;
  • chi soffre di sindrome delle apnee ostruttive nel sonno;
  • chi ha patologie dell’apparato locomotore;
  • chiunque abbia necessità di rapido calo ponderale pre-intervento chirurgico non differibile;
  • chi soffre di adiposità localizzate (addome, fianchi, glutei, culotte de cheval) o ricerchi un sensibile miglioramento clinico della “cellulite” (Panniculopatia-Edemato-Fibro-Sclerotica - PEFS), quadri che spesso tendono a coesistere.

La dieta proteica, avendo infatti un’azione mirata proprio sul tessuto adiposo fisiologicamente più resistente (ricco di recettori adrenergici alfa-2), ha certamente un ruolo sinergico, complementare e di supporto per i principali trattamenti di medicina e chirurgia estetica. Ne rappresenta, infatti, un valido alleato in termini di velocità e consolidamento dei risultati.

 

Perché fare una dieta proteica?

Se il principale disagio per alcuni potrebbe derivare essenzialmente dalla mancanza di convivialità nella primissima fase del trattamento, i punti di forza della dieta proteica sono molteplici. Innanzitutto è un protocollo dietetico di facile gestione che porta a risultati rapidi in termini di calo ponderale. Tali aspetti  favoriscono e mantengono la motivazione di chi è a dieta. Lo stato di chetogenesi controllata è, inoltre, responsabile dell’assenza di fame e di una sensazione di benessere ed euforia. La protezione della massa muscolare ed il mantenimento del trofismo della cute consentono peraltro, a differenza degli altri regimi dietetici ipocalorici, un dimagrimento “armonico”, senza cioè inflaccidire e compromettere l’elasticità della pelle.

 

Bibliografia

  • Ceccarelli, Maurizio. "LA DIETA PROTEICA: UN CHIARIMENTO OBBLIGATO."
  • Jakobsen, Lene H., et al. "Effetti di una dieta ad elevato tenore proteico sulla funzionalità muscolare e cognitiva."
  • Pezzana, Andrea, et al. "La dieta chetogenica." ADI 2 (2014): 38-43.
  • Vicente, Jennifer Quirant, and Dietista Nutricionista. "Dieta proteica: concepto, ejemplos y consejos."