Perché è importante assumere la vitamina D?

Circa il 40% degli studi recensiti ha documentato che i livelli medi plasmatici di 25(OH)D (vitamina D) sono inferiori a 25 ng/ml, valore considerato pesantemente sotto la soglia ottimale (che è di 80 ng/ml). Uno studio pubblicato su FASEB Journal ha dimostrato che la la vitamina D agisce sul gene TPH2 e trasforma il triptofano in serotonina attivando, allo stesso tempo, anche gli ormoni ossitocina e vasopressina.

 Illustrazione 1 - Dietologia

 

Cos’è la serotonina?

È il cosiddetto “ormone del benessere“, regola il transito intestinale, il sonno, l’appetito, l’umore ed il peso corporeo. Bassi livelli di serotonina sono associati a:
 
  • ansia;
  • depressione;
  • disordine ossessivo-compulsivo;
  • alcolismo;
  • tendenze suicide.
 

Cos’è l’ossitocina?

È il cosiddetto “ormone del piacere”, ha funzioni prettamente psico-emotive come il legame tra madre e figlio, lo stato emotivo ed il riconoscimento sociale. Studi hanno dimostrato che bassi livelli di ossitocina sono legati alla schizofrenia e alla depressione. È stato, inoltre, osservato che la somministrazione di ossitocina riduce l’attivazione dei circuiti cerebrali coinvolti nella paura, aumentando i livelli di contatto visivo, la fiducia e la generosità.

 

Cos’è la vasopressina?

È il cosiddetto “ormone della fedeltà” che spinge verso la socializzazione e le relazioni sentimentali. Studi hanno dimostrato che, bassi livelli di vasopressina, spingono alla rabbia, all’incapacità di relazionarsi e al tradimento del partner.

È questa una ricerca che ha avuto molto eco nella comunità scientifica perché, sino a quel momento, non era stato chiaramente definito l’effetto della vitamina D sul corpo umano e sulla psiche.
 

La carenza di vitamina D fa venire la depressione?

Tutti questi importanti ormoni che sono innescati e stimolati dalla vitamina D, risultano fondamentali, non solo nelle reazioni biochimiche che avvengono nel corpo umano, ma anche nell’influenza sulla mente e sul comportamento.

Esistono studi che provano come la depressione sia associata a bassi livelli di vitamina D.
Esistono, altresì, studi che dimostrano che la depressione è associata a malattie cardiache, ipertensione, diabete, artrite reumatoide, cancro e bassa densità minerale ossea. Tutte queste malattie si pensa possano essere causate, almeno in parte, dalla carenza di vitamina D.
 

A cosa serve la vitamina D?

Le principali funzioni biologiche della vitamina D sono:

  • mantenere normali i livelli di calcio e fosforo nel sangue e favorire l’assorbimento del calcio, contribuendo a formare e mantenere le ossa sane e a contrastare l’osteoporosi e fratture;
  • rafforzare il sistema immunitario, prevenire e trattare il cancro al seno, del colon-retto e della prostata;
  • prevenire e trattare diabete, ipertensione, sclerosi multipla;
  • curare le verruche;
  • dare un apporto ai disturbi dell’umore 
  • gestire l’ipotiroidismo.

È poco, altresì, risaputo che la vitamina D è tra i più potenti antiossidanti esistenti.
 

Qual è il livello ottimale di vitamina D?

Se dall’esame del sangue risulta un valore:

  • <  a 25 ng/ml significa carenza grave di vitamina D
  • Tra 26 e 50 ng/ml significa carenza lieve di vitamina D
  • Tra 51 e 100 ng/ml valore ottimale di vitamina D

Non si devono superare i 100 ng/ml ( 200 nmol/l) perchè, oltre questo valore, la vitamina D è tossica.

La dose giornaliera da assumere secondo diversi studi medici varia da 400 UI a 8.000 UI al giorno. Tale ampiezza di valori dipende sia dal grado di assimilazione, che dall'attivazione della vitamina D, oltre che dal buono stato di salute di reni e fegato.

Il protocollo del dottor Coimbra prevede elevati dosaggi di vitamina D per combattere numerose patologie.

Il metodo di cura con alte dosi di vitamina D è stato, infatti, sviluppato dal neurologo Cicero Galli Coimbra. Il neurologo iniziò a somministrare delle dosi considerate piuttosto alte (10.000 UI) di vitamina D a pazienti affetti da malattie neurodegenerative (come, ad esempio, il morbo di Parkinson).

Inoltre, negli ultimi anni, vi è un comune accordo tra gli scienziati sulla revisione delle vecchie RDA (Recommended Daily Allowance) di 400/600 UI giornaliere di vitamina D, considerate per lo più inefficaci, a favore delle 7000 UI, dose considerata utile e sicura.

 

Come riequilibrare la vitamina D?

L’ideale è esporsi al sole 20 minuti al giorno, senza protezione alcuna solare che inibirebbe l’effetto dei raggi UVB sul nostro corpo ed il relativo innesco nell’epidermide della produzione della vitamina D.

In alternativa, ed in special modo nei mesi freddi e nei mesi in cui il nostro corpo è pressoché completamente coperto dall’abbigliamento, assumere vitamina D secondo le dosi consigliate da un medico esperto, sempre dopo aver effettuato le necessarie indagini analitiche.

 

Bibliografia

  • ​​Casolari, Federica. "Vitamina D: cosa ancora non sappiamo?." (2016).
  • Crapanzano, Calogero. "Vitamina D."
  • Gatti, Davide, et al. "La vitamina D nelle malattie autoimmuni."
  • Pigozzo, Sabrina, et al. "Vitamina D: aspetti clinici e di laboratorio." Biochim Clin 41 (2017): 12-22.
  • Zupo, Roberta, and Giovanni De Pergola. "Vitamina D: non solo vitamina." Rivista fondata da Giuseppe Fatati e Giuseppe Pipicelli: 76.