Che cos’è la “salute”? 

“La salute prima di tutto”, un’espressione comune e una sfida interessante: siamo davvero in grado di tutelare la salute dalle malattie e dall’avanzare dell’età?

Si sa infatti che la salute è il bene più prezioso, messo in pericolo dalle malattie che ci piovono addosso in determinati momenti della vita ma ancora ancora interpretata come un dono fornito da madre natura o dalla dea bendata. 

E’ davvero così? La salute è un equilibrio prezioso tra diverse componenti della persona umana quali:
  • la genetica
  • la bio-fisica del corpo;
  • le percezioni personali che ci fanno sentire a nostro agio nell’ambiente circostante
La salute riguarda quindi il corredo genetico, il corretto funzionamento del corpo ma anche la serenità interiore e i pensieri positivi. Custodire e accrescere la salute diventa, alla luce di questa consapevolezza, un’arte da apprendere e trasmettere a nostra volta a chi ci è più caro.

Illustrazione 1 - Dietologia

Qual è la differenza tra salute e cura? 

Qual è dunque la strada per amministrare al meglio, sin dall’infanzia, questo “patrimonio di salute” tanto prezioso che la natura ci ha affidato? 

Certamente non quella di ammalarsi. Già nell’antica Cina i medici dell’imperatore erano tanto più pagati quanto meno l’imperatore si ammalava. 

Le due principali e più fortunate strategie (main strategies) che ogni cittadino consapevole è chiamato a coltivare per tutelare la propria salute sono, oggi come ieri:

  • curare la propria alimentazione;
  • potenziare lo stile di vita attivo 

Il cibo sano e la giusta dose di attività fisica sono i nostri principali “farmaci della salute”. Meritano quindi studio, conoscenza, sperimentazione e applicazione nella vita di tutti i giorni. Ciò è possibile grazie all’alleanza con esperti e specialisti del settore operanti nelle società scientifiche tra cui: 

  • ANSISA: Associazione Nazionale Specialisti in Scienze dell’Alimentazione; 
  • ASAS: Associazione per la Salute Correlata all’Alimentazione e agli Stili di Vita

Lo stile di vita attivo riveste caratteristiche pressoché uniche di farmaco pleiotropico (polivalente), in grado di modulare positivamente tutti e quattro gli assi della salute personale.

Ne consegue che per ciascuno di noi è possibile prendersi cura della propria salute modificando di poco e regolarmente le scelte nutrizionali e motorie personali di tutti i giorni. Risultati che potranno essere ulteriormente amplificati se il soggetto aderirà a proposte di comunità come il Servizio Pedibus e i Gruppi di Cammino

In fondo la salute è questo: frutto delle mie conoscenze, riflesso delle mie consapevolezze, conseguenza delle mie assunzioni di responsabilità.


Salute: è solo assenza di malattia?

È ben nota la ormai storica definizione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, formulata nel 1948, secondo cui:

“La salute è uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e non consiste soltanto in un’assenza di malattia o di infermità” 

Fin dal secolo scorso era già ben chiaro il fatto che la salute comprende tante dimensioni interagenti tra loro, ma la visione d’insieme della salute a quel tempo era troppo statica.

Dal 1966, grazie al professor Seppilli, la salute viene definita così: 

“La salute è una condizione di armonico equilibrio funzionale, fisico e psichico dell’individuo, dinamicamente integrato nel suo ambiente naturale e sociale”

Si comprende cioè che la salute è un equilibrio dell'individuo che:

  • si realizza su molte dimensioni;
  • è dinamico e dunque può peggiorare o migliorare;
  • è percepito e custodito anzitutto dall’individuo stesso.

Nel 1986, grazie ad un nuovo intervento dell’OMS, la salute ha aperto le porte anche alla componente spirituale, psichica, sociale e relazionale della persona oltre che a quella fisica.


Salute e attività fisica: bastano 15 minuti?

Quando parliamo di attività fisica ci riferiamo anzitutto al semplice movimento quotidiano per camminare, salire le scale, fare giardinaggio, coltivare un hobby, muoversi a piedi nell’ambiente di lavoro, ecc.

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità per attività fisica si intende

“Qualunque sforzo esercitato dal sistema muscolo-scheletrico che si traduce in un consumo di energia superiore a quello  in condizioni di riposo”. 

In questa definizione rientrano, quindi, non solo le attività sportive ma anche i semplici movimenti quotidiani. L’esercizio fisico è semmai un gradino in più oltre la semplice attività fisica, trattandosi di un ben preciso sforzo corporeo ripetuto con particolari modalità per allenare o rinforzare parti del corpo. 

Troviamo infine lo sport, una sequenza organizzata di esercizi fisici svolti all’interno di un sistema di regole che consentono la competizione individuale o di gruppo. 

Oggi sappiamo che sulla salute interagisce potentemente l’attività fisica che svolgiamo ogni giorno.
 

Quanto e perché l’attività fisica fa bene?

Per fare un esempio di quanto l’attività fisica faccia bene alla salute è utile conoscere i risultati di un importante studio longitudinale pubblicato su Lancet nel 2011 e che ha visto il coinvolgimento di quasi mezzo milione di persone. 

Lo studio è stato condotto a Taiwan per la durata complessiva di otto anni (da cui l’aggettivo longitudinale, o protratto nel tempo). 

Un totale di 416.175 persone (199.265 uomini e 216.910 donne) sono state seguite per tutta la durata dell’esperimento con l’obiettivo di monitorare le loro condizioni di salute nel tempo.

I dati relativi all’esercizio fisico venivano ottenuti sulla base della quantità di esercizio fisico settimanale riportato in un questionario compilato dagli interessati. In base alle risposte, i partecipanti sono stati collocati in una delle seguenti cinque categorie: 

  • inattivi;
  • a bassa attività; 
  • ad attività media;
  • ad attività alta;
  • ad attività molto alta.
Dall’analisi dei dati si è così dimostrato che:
  • rispetto ai soggetti del gruppo inattivo quelli del gruppo a bassa attività, con in media  92 minuti a settimana o 15 minuti al giorno di esercizio fisico, mostravano una riduzione del rischio di mortalità per qualsiasi causa del 14% e un’aspettativa di vita di tre anni più lunga. Questo vuol dire che nel gruppo di coloro che svolgevano 15 minuti al giorno di attività fisica/esercizio fisico ci si ammalava di meno e si viveva più a lungo;
  • per ogni 15 minuti di esercizio quotidiano oltre i quindici minuti iniziali, la mortalità totale si riduceva ulteriormente del 4% e quella per cancro del 1%; 
  • gli individui rimasti inattivi avevano un aumento del 17% del rischio di mortalità rispetto agli individui del gruppo a bassa attività.
In conclusione, quindici minuti di attività fisica/esercizio fisico giornaliero sono sufficienti per ridurre la mortalità e allungare la vita.

Per motivi ancora non del tutto chiari, inoltre, il movimento si comporta come un vero e proprio farmaco pleiotropico (polivalente), aiutando non solo a curare malattie come il diabete e l'arteriosclerosi, ma anche a prevenire l’infarto. È per questi motivi che l’attività fisica/esercizio fisico diventa fattore strategico non solo per curare, ma anche per rimanere in forma e in salute.

È curioso che, mentre siamo sempre attenti al lancio di nuovi farmaci presuntamente miracolosi e nella  fantasia ci piace sognare l’elisir di lunga vita, quasi sembriamo non accorgerci che l’attività fisica ben condotta potrebbe essere per noi da subito un piccolo-grande elisir di salute. Con la differenza che non si tratta di una pozione magica da assumere in pochi secondi!

Illustrazione 2 - Dietologia

Chi è il soggetto sedentario?

Se escludiamo le attività giornaliere di normale vita di relazione (alzarsi, fare colazione, andare a lavoro, ecc…) è sedentario chi mediamente svolge meno di trenta minuti di attività fisica moderata per almeno cinque giorni a settimana

Per attività fisica moderata sono da intendere pratiche di:

  • camminare speditamente; 
  • pedalare in bicicletta 

Volendo immaginare una piramide, alla base troveremmo le azioni più frequenti e che svolgiamo ogni giorno. Al centro della piramide vi sono le azioni di movimento strutturato (esercizio fisico), che è bene svolgere alcune volte a settimana. Al vertice della piramide, infine, troviamo le azioni più sedentarie, che è bene limitare nel tempo per non impigrire l’organismo.
 

Vita sedentaria nei bambini: cosa fare?

Ricordiamo che è buona regola che i bambini non superino le due ore totali giornaliere davanti a Tv o video schermo. L'overdose televisiva attuale nei Paesi industrializzati condiziona in peggio tutti i comportamenti di bambini e adolescenti, da quelli alimentari a quelli sociali. I messaggi e i modelli veicolati, infatti, ma anche solo il tempo passato davanti alla TV (più di tre ore al giorno), degradano in modo sensibile la qualità di vita, esponendo i piccoli soggetti a:

  • meno attività fisico-sportiva;
  • meno socializzazione;
  • meno stimoli culturali interattivi;
  • meno tempo trascorso con i genitori.
Ciascuno può facilmente fare l’autodiagnosi del proprio stile di vita e impegnarsi nell’ adottare azioni migliorative.
 

Da dove cominciare per rendere più attiva la nostra vita?

Rendiamo anzitutto meno sedentaria la vita di tutti i giorni.  

Suggerisco di partire dalle piccole scelte di tutti i giorni, che sono oltretutto più facilmente alla nostra portata. Solo i gesti semplici di ogni giorno fanno conseguire nel tempo risultati straordinariamente efficaci. Questa piccola rivoluzione di approccio si ottiene facendo in modo leggermente diverso le stesse cose:

  • usando di meno il telecomando per governare la Tv;
  • andando all’edicola a piedi per prendere il giornale;
  • lasciando la macchina a 200 metri dal punto di arrivo
Tutto questo è possibile, basta che lo vogliamo. Gli esperti parlano di reingegnerizzazione della nostra vita,  applicata da chi è interessato  con accortezza e creatività,  vincendo la pigrizia che tenderebbe a farci scegliere sempre e solo ciò che è più comodo e facile.

Dove trovare la motivazione per l’esercizio fisico?

Il passo successivo è quello di ritagliarsi alcuni brevi momenti settimanali da dedicare ad attività di esercizio fisico gradito e ben tollerato.

Quante volte ci siamo ripromessi di fare qualche passeggiata con l’amica prediletta? Oppure tenerci in forma con una bella nuotata settimanale?    

Per passare dalle buone intenzioni ai fatti non serve rimandare, conviene piuttosto decidere quando cominciare. Attenzione al pericolo opposto: partire in quarta cercando di strafare. Non promettiamoci di faticare, sudare o soffrire inseguendo scorciatoie già perdenti in partenza! Scegliamo invece l’attività fisica per noi più gradita e congeniale e iniziamo a praticarla regolarmente.

 Quale attività fisica dovrei scegliere?

Il nuoto è l’attività fisica/sportiva preferibile in assoluto dalla maggior parte delle persone per le sue caratteristiche di impegno armonico della muscolatura di tutto il corpo e per il ridotto stress da sforzo mentre lo pratichiamo.
 

Gruppi di cammino e Servizio Piedibus 

Accanto alle attività personali che ognuno sceglie in autonomia, spicca oggi un nuovo tipo di attività fisica organizzata cui l’individuo può aderire con interessanti vantaggi.

Stiamo parlando delle attività dei Gruppi di cammino per gli adulti e del Piedibus per i bambini che vanno a scuola a piedi. Esistono punti di riferimento che ci danno indicazioni corrette al riguardo.
 

Bibliografia

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  • Gualdi-Russo E, Rinaldo N, Zaccagni L. Physical Activity and Body Image Perception in Adolescents: A Systematic Review. Int J Environ Res Public Health. 2022 Oct 13;19(20):13190. doi: 10.3390/ijerph192013190. PMID: 36293770; PMCID: PMC9603811.
  • International Journal of Applied Sociology 2012, 2(6): 71-77 DOI: 10.5923/j.ijas.20120206.03