Tumore della vescica
Dr. Fabrizio Muzi
Andrologo Medico Chirurgo, specialista in Chirurgia Generale - Urologo e Andrologo - Ecografista Creato il: 17/07/2017 Ultimo aggiornamento: 01/12/2023Questa tipologia di tumore rappresenta la seconda neoplasia più ricorrente a carico dell’apparato genito-urinario. Si registrano il 10% dei casi maligni tra gli uomini e il 3% tra le donne. Solo in Italia, ogni anno, sono stimati circa 14.000 nuovi casi tra i soggetti di sesso maschile; mentre circa 3.000 sono quelli appurati tra il sesso femminile.
Cause
Quando parliamo di tumore della vescica, possiamo riscontrare fattori di rischio, sia di tipo ambientale che familiare. Nel primo gruppo, possiamo elencare:- l’esposizione, per motivi professionali, alle ammine aromatiche, ai coloranti, alle vernici e ai collanti. Non a caso, il tumore della vescica rappresenta il primo tumore professionale descritto in lettura scientifica. Tutto partì dall’osservazione degli spazzacamini inglesi, tra il ‘700 e l’800, i quali erano esposti a fumi e fuliggine fin dall’infanzia (l’età di ingresso nel mondo del lavoro, infatti, era molto bassa). In tal senso, esistono categorie di professionisti maggiormente esposti a questo particolare tipo di tumore, ovvero tipografi, operatori ecologici, operatori edili, operatori sanitari, parrucchieri e altri ancora;
- il fumo di sigaretta, molto spesso sottovalutato o associato solo al tumore del polmone, dando così poca informazione in merito. Ciononostante, l’associazione tra tabagismo e tumore della vescica è stata comprovata ed è nota da tempo. Il rischio, infatti, nei fumatori, è cinque volte più alto rispetto a chi non fuma, aumentando contestualmente all’aumento del numero di sigarette fumate;
- una dieta alimentare scorretta: un eccessivo consumo, in quantità notevoli, di cibi fritti e particolarmente grassi è associato a un rischio maggiore di ammalarsi della patologia in questione.
Sintomi
Il tumore della vescica si caratterizza per un sintomo tipico, ovvero l’emissione di sangue con le urine, la cosiddetta ematuria.A tal proposito, in presenza di un sintomo del genere, ma anche laddove dovesse essere riscontrata la persistenza di micro-ematuria all’esame delle urine, non essendo un sanguinamento clinicamente rivelabile in maniera palese, è indispensabile ricorrere al parere di un medico.
Il tumore della vescica può presentare, talvolta, anche altri sintomi, quali, ad esempio:
- disuria, ovvero difficoltà e dolore nell'urinare;
- sensazione di bruciore alla vescica comprimendo l'addome;
- infezioni contratte con più facilità.
Diagnosi
Generalmente, la diagnosi si esegue dopo un’accurata visita specialistica, congiuntamente a esami di accertamento specifici. Con la comparsa del sintomo principale, ossia quello dell’ematuria, al paziente viene indicato di sottoporsi a una cistoscopia. Si tratta di un esame che permette di individuare possibili anomalie e patologie che interessano la vescica e le basse vie urinarie.Generalmente, si preferisce all’ecografia, in quanto potrebbe mancare la diagnosi di lesioni tumorali molto piccole oppure anche di dimensioni importanti ma piatte ed estese lungo il profilo della parete vescicale.
Laddove la cistoscopia dovesse risultare negativa, il paziente è invitato a sottoporsi ad altri esami, come l'uro-TC o l'urografia perfusionale. Si tratta di accertamenti importanti, in quanto sono utili ad escludere la provenienza del tumore dagli ureteri.
Tra gli ulteriori esami di accertamento, ci sono anche quelli specifici delle urine. Pensiamo, ad esempio, all’esame citologico delle urine su tre campioni o l’immunofluorescenza FISH, utili a valutare la presenza di cellule alterate. Questi esami, comunque, possono venire alterati anche in caso di cistite o altri disturbi del tratto urinario.
Tra gli esami delle urine, troviamo anche il BTA TEST, che viene effettuato su poche gocce di urine. Lo scopo è quello di ricercare proteine specifiche del complemento che risulta overespresso in caso di tumore vescicale. Anche questo test è utile, ma sempre associato ad altre metodiche.
Per quanto riguarda, infine, lo screening preventivo per il tumore della vescica, va detto che non esiste un esame specifico. Proprio per questo motivo, è fondamentale tenere costantemente sotto osservazione sanitaria quelle che sono le categorie professionali a rischio, nonché gli specifici ambienti di lavoro. A tutto questo, va unita anche una doverosa campagna di sensibilizzazione e di lotta al fumo di sigaretta.
Rischi
Tra le complicazioni collegate al tumore della vescica, possiamo trovare il rischio che la patologia si diffonda localmente e a distanza, per via linfatica. Il tumore può diffondersi inizialmente ai linfonodi, per poi propagarsi ad altri organi, come polmoni e fegato, e alle ossa.Cure e Trattamenti
Laddove la diagnosi confermi la presenza di un tumore della vescica, il paziente può essere sottoposto a resezione endoscopica della lesione vescicale. Tale tecnica prevede l’utilizzo di uno strumento endoscopico, con il quale, entrando dall’uretra, permette di accedere alla cavità vescicale. Mediante questo sistema, si può resecare la lesione descritta, in modo da poter poi, in un secondo momento, inviare il materiale ad esame istologico. Si tratta di una procedura utilizzabile sia in ambito diagnostico che terapeutico.In caso di piccole lesioni, questa procedura prevede una sedazione; mentre, in caso di lesioni più estese o complesse, è richiesta un’anestesia loco regionale/totale. L'esame istologico è importante per valutare la natura della lesione ed il grado di infiltrazione nella parete e per stabilire come proseguire il trattamento o se dovesse rivelarsi necessario ricorrere a interventi più demolitivi o ancora se è il caso di mantenere il paziente in una sorveglianza periodica con la cistoscopia.
Questa opzione, in genere, viene praticata quando il tumore risulta essere superficiale, tanto da essere possibile effettuare una sorveglianza periodica. In tal caso, si può indirizzare il paziente, laddove necessario, ad un trattamento con chemioterapia mediante instillazioni endovescicali.
Si ricorre a interventi più demolitivi, invece, quando il tumore vescicale infiltra la parete vescicale. In questo caso, è necessario effettuare la rimozione totale della vescica, mediante la cistectomia radicale. Questo tipo di intervento può essere associato a varie tecniche di ricostruzione, quali:
- la neo-vescica ortotopica, in cui la vescica viene ricostruita con alcune parti di intestino;
- ureteroileocutaneostomia secondo Bricker, cioè il confezionamento di una stomia in cui vengono convogliate le urine da entrambi i reni.
- abolizione del fumo: in quanto, come abbiamo visto, il fumo rappresenta una delle cause del tumore della vescica;
- seguire una dieta sana ed equilibrata, contenendo e limitando il consumo di grandi quantità di cibi fritti e particolarmente grassi;
- sorveglianza dei lavoratori a rischio.
Bibliografia
- Bladder Cancer: A Review. Lenis AT, Lec PM, Chamie K, Mshs MD. JAMA. 2020 Nov 17;324(19):1980-1991.
- Bladder cancer. Morgan TM, Clark PE. Curr Opin Oncol. 2010 May;22(3):242-9.
- Management of bladder tumors. Frontczak A, Balssa L, Kleinclauss F. Rev Prat. 2017 Dec;67(10):e497.
- Tumore della vescica. www.airc.it
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