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Trichomonas

Dr.ssa Laura Canedi

Dr.ssa Laura Canedi

Ginecologo Medico Chirurgo, specialista in Ginecologia ed Ostetricia Creato il: 19/04/2024
Il Trichomonas vaginalis è un parassita unicellulare flagellato, responsabile dell’infezione nota come tricomoniasi. Questa infezione è una delle malattie sessualmente trasmesse più comuni, frequente sia negli uomini che nelle donne.

La tricomoniasi colpisce generalmente l’apparato genitale, in particolare l’uretra nelle donne e l’uretra e la prostata negli uomini. I sintomi possono variare da soggetto a soggetto: più evidenti nelle donne che negli uomini, questi ultimi possono essere, in alcuni casi, del tutto asintomatici. La condizione ha due vie di trasmissione principali:
 
  • via sessuale: ovvero la trasmissione attraverso rapporti sessuali non protetti con persone infette;
  • via materno-fetale: una madre infetta può trasmettere l’infezione al neonato durante la gravidanza o durante il parto, causando in questo alcune complicazioni.
È importante cercare assistenza specialistica se si sospetta di avere un’infezione da Trichomonas. La diagnosi e il trattamento tempestivi sono fondamentali per prevenire complicazioni e la diffusione dell’infezione.
 
Trichomonas

Cause Cause

Causa della tricomoniasi è l’infezione da parassita Trichomonas vaginalis, che da una persona infetta si trasferisce ad una persona sana. La trasmissione può avvenire in diversi modi:
 
  • via sessuale: la principale modalità di trasmissione della tricomoniasi è attraverso i rapporti sessuali non protetti con una persona infetta. Il parassita si trova nelle secrezioni genitali e può essere trasmesso attraverso il contatto sessuale;
  • via materno-fetale: le madri infette possono trasmettere il Trichomonas al neonato durante il parto;
  • atipicità della trasmissione: in rari casi, la tricomoniasi può essere trasmessa attraverso il contatto con oggetti contaminati come asciugamani o biancheria intima. È la modalità di trasmissione meno comune.
Il Trichomonas vaginalis è un parassita che può vivere solo nell’ambiente umano e difficilmente sopravvive all’esterno per lunghi periodi.

La trasmissione via sessuale e via materno-fetale restano le più comuni cause di infezione, ragion per cui si raccomanda a tutti i soggetti sessualmente attivi di prendere le dovute precauzioni prima di ogni amplesso.
 

Sintomi Sintomi

I sintomi della tricomoniasi possono variare in intensità e gravità da soggetto a soggetto. Tuttavia, è possibile segnalare alcune manifestazioni comuni:
 
  • prurito: un prurito intenso e fastidioso nella zona genitale;
  • bruciore: sensazione di bruciore durante la minzione o durante i rapporti sessuali;
  • scarico vaginale anomalo: le donne possono sperimentare un aumento del volume del muco vaginale, che può essere giallastro, verde o grigiastro e avere un odore sgradevole;
  • dispareunia: le donne possono provare dolore o disagio durante i rapporti sessuali a causa dell’irritazione dei genitali;
  • disturbi del tratto urinario: nei casi più gravi, può verificarsi difficoltà nella minzione o un aumento della frequenza urinaria;
  • irritazione del pene: negli uomini, la tricomoniasi può causare irritazione o bruciore all’interno del pene.
In alcuni casi, soprattutto negli uomini, la condizione può essere del tutto asintomatica o presentare sintomi meno evidenti.

Ciò non vuol dire che l’infezione sia da sottovalutare o che non possa essere trasmessa con altrettanta facilità ad un partner sessuale. Piuttosto, rende ancora più critica la necessità di testarsi per le malattie sessualmente trasmissibili, onde evitare sgradevoli complicazioni per se stessi, i propri partner o, in alcuni casi, il proprio bambino.
 

Diagnosi Diagnosi

La diagnosi della tricomoniasi coinvolge spesso diversi passaggi:
 
  • anamnesi ed esame clinico: il medico inizia con un esame clinico e una discussione della storia medica del paziente. Saranno valutati i sintomi, i fattori di rischio e la storia sessuale della persona. Ciò potrebbe creare imbarazzo nel paziente, ed è comprensibile, ma è bene ricordare che lo specialista non giudicherà le abitudini altrui se non da un punto di vista strettamente clinico, fornendo consigli utili al mantenimento della buona salute;
  • esame microscopico diretto: un campione di secrezione vaginale (o uretrale negli uomini) viene raccolto e osservato al microscopio per la presenza del parassita Trichomonas;
  • coltura: un’altra modalità diagnostica consiste nella coltura del campione. Questo può richiedere più tempo rispetto all’esame microscopico, ma può aumentare la sensibilità della diagnosi;
  • test antigenici: test rapidi basati sulla rilevazione degli antigeni di Trichomonas possono essere eseguiti su campioni di secrezioni. Questi test forniscono risultati più rapidi rispetto alla coltura, ma la loro sensibilità può variare.
La scelta del metodo diagnostico dipenderà dalla disponibilità delle risorse e delle attrezzature nel contesto del laboratorio medico e dalla situazione specifica del paziente. Data la diversa sensibilità dei test a disposizione, in alcuni casi potrebbe essere necessario eseguire più di un esame per confermare la presenza di Trichomonas.
 
Trichomonas

Rischi Rischi

Se non trattata, la tricomoniasi può portare diversi rischi:
 
  • persistenza dei sintomi: senza trattamento, i sintomi della tricomoniasi possono persistere o peggiorare nel tempo, causando disagio e compromettendo la qualità della vita del paziente;
  • sensibilità alle infezioni: la tricomoniasi può aumentare il rischio di contrarre altre infezioni sessualmente trasmissibili a causa delle lesioni genitali cui dà origine. Tra queste, l’HIV è senz’altro tra le più pericolose; 
  • diffusione dell’infezione: senza trattamento, una persona infetta da tricomoniasi può continuare a trasmettere l’infezione ai partner sessuali, contribuendo alla diffusione della malattia.
La tricomoniasi è una condizione che può dare origine a spiacevoli conseguenze per se stessi e per gli altri, ma per la quale sono disponibili trattamenti antibiotici.

Un trattamento tempestivo non solo allevia i sintomi, ma previene anche le complicazioni a lungo termine. Per questo motivo, in caso di sospetta infezione, è importante consultare un ginecologo, o uno specialista affine, per una diagnosi accurata.
 

Cure e Trattamenti Cure e Trattamenti

La tricomoniasi può essere trattata con successo tramite terapia antibiotica. I farmaci più comunemente prescritti sono il metronidazolo e il tinidazolo. Il trattamento viene gestito generalmente come segue:
 
  • prescrizione del farmaco: il medico prescrive il farmaco appropriato e fornisce istruzioni in merito all’assunzione;
  • test di controllo: dopo la fine del trattamento, il medico può raccomandare test di controllo per verificare la completa eliminazione dell’infezione. Questi test possono coinvolgere esami microscopici diretti, colture o test molecolari;
  • coinvolgimento del partner: è consigliabile coinvolgere i partner sessuali affinché vengano testati e, se necessario, trattati per prevenire la reinfezione;
  • ritorno dal medico: se i sintomi persistono o ricompaiono dopo il trattamento, è importante tornare dal medico per una valutazione ulteriore e, se necessario, un adeguamento del trattamento;
  • modifiche allo stile di vita: per tutta la durata del trattamento è consigliato astenersi dai rapporti sessuali e dall’assunzione di alcol. Al termine della terapia e alla ripresa dell’attività sessuale, è opportuno che il paziente adotti precauzioni (ad esempio il preservativo) per evitare reinfezioni.
È essenziale seguire attentamente le istruzioni del medico e completare l’intero ciclo antibiotico, anche se i sintomi dovessero migliorare prima della fine del trattamento. L’assunzione corretta del farmaco è cruciale per garantire l’eliminazione completa dell’infezione.
 

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  • Tricomoniasi. www.epicentro.iss.it

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