Toxoplasmosi
Prof. Dionyssios Katsaros
Ginecologo Medico Chirurgo - Professore Ordinario, specialista in Ginecologia e Ostetricia Creato il: 17/05/2024Le persone possono contrarre la toxoplasmosi attraverso il contatto con acqua e terreni contaminati, con il consumo di carne cruda o non sufficientemente cotta o attraverso il contatto con le feci del gatto infetto. La malattia può anche essere trasmessa dalla madre al feto durante la gravidanza o attraverso il trapianto di organi o il ricevimento di sangue infetto.
La toxoplasmosi può causare gravi problemi, specialmente nelle persone con un sistema immunitario compromesso o nel feto della gestante infetta. Per tali ragioni, è importante recarsi da uno specialista alla comparsa dei primi sintomi per l’accurata valutazione del caso.
Cause
La toxoplasmosi è causata dal parassita Toxoplasma gondii. Le principali vie di trasmissione del parassita agli esseri umani includono:- contatto con le feci di gatto infetto: i gatti sono gli ospiti definitivi del Toxoplasma gondii, e il parassita completa il suo ciclo di vita nel loro tratto intestinale. Gli esseri umani possono contrarre la toxoplasmosi entrando in contatto con le feci di gatto infetto, ad esempio attraverso la manipolazione della lettiera del gatto senza precauzioni igieniche adeguate;
- consumo di cibo contaminato: il parassita può essere presente in carne cruda o non sufficientemente cotta, in particolare carne di maiale, agnello e manzo. Anche frutta e verdure o altri alimenti contaminati dal contatto con il suolo possono trasmettere il parassita;
- trasmissione madre-feto: una donna incinta può trasmettere l’infezione al feto durante la gravidanza se viene infettata durante la gestazione;
- contatto con terreno contaminato: il parassita può sopravvivere nel terreno per lunghi periodi e le persone possono contrarre l’infezione attraverso il contatto con il suolo contaminato;
- trasfusione di sangue o trapianto di organi: se il sangue o gli organi provengono da donatori infetti, la toxoplasmosi può essere trasmessa attraverso trasfusioni di sangue o trapianti.
Sintomi
I sintomi della toxoplasmosi possono variare notevolmente da persona a persona ed essere o del tutto assenti o particolarmente gravi, soprattutto nei soggetti immunocompromessi. Tra i più comuni si segnalano:- febbre: la febbre è uno dei sintomi più comuni della toxoplasmosi, perché la temperatura corporea aumenta in risposta all’infezione;
- affaticamento: una sensazione generale di stanchezza o debolezza può accompagnare l’infezione da Toxoplasmosi;
- cefalea: possono verificarsi mal di testa frequenti e/o gravi;
- dolori muscolari e articolari: i muscoli e le articolazioni possono essere interessati da sensazioni dolorose;
- linfoadenomegalia: i linfonodi, specialmente quelli nel collo, nelle ascelle e all'inguine, possono gonfiarsi in risposta all’infezione;
- mal di gola: il mal di gola è un sintomo possibile, spesso associato a linfonodi ingrossati;
- sintomi simil-influenzali: oltre la febbre, il paziente potrebbe fare esperienza di brividi, sudorazione notturne, tosse e congestione nasale.
Per queste ragioni, è fondamentale rivolgersi ad uno specialista già alla comparsa dei primi sintomi per la valutazione del caso e la pianificazione dell’eventuale trattamento.
Diagnosi
La diagnosi della toxoplasmosi si basa sull’analisi dei sintomi ed è perlopiù confermata da specifici test per il parassita Toxoplasma gondii. L’iter si articola generalmente come segue:- esami del sangue: gli esami del sangue possono rilevare la presenza di anticorpi contro il Toxoplasma gondii;
- test molecolari: la reazione a catena polimerasi (PCR) è un test molecolare che può rilevare direttamente il DNA del Toxoplasma gondii nel sangue, nel liquido cerebrospinale o in altri campioni biologici. Questo tipo di test può essere utile nelle fasi precoci dell’infezione o nei casi di toxoplasmosi cerebrale;
- biopsia: nei casi in cui si sospetta un coinvolgimento degli organi, come il cervello, una biopsia può essere eseguita per confermare la presenza del parassita negli stessi;
- esami dell’occhio: se ci sono sintomi oculari, come visione offuscata o dolori agli occhi, possono essere eseguiti esami oftalmologici per rilevare lesioni causate da Toxoplasma gondii.
Rischi
La toxoplasmosi può rappresentare rischi differenti a seconda della situazione e delle condizioni cliniche delle persone coinvolte. In particolare:- pazienti asintomatici: nella maggior parte degli adulti sani, l’infezione da Toxoplasma gondii può essere asintomatica o causare sintomi lievi simili a quelli dell’influenza. In questi casi, i rischi sono generalmente limitati;
- gravidanza: le donne incinte possono trasmettere l’infezione al feto, specialmente se contraggono la toxoplasmosi per la prima volta durante la gravidanza. Questo può causare gravi complicazioni per il feto, inclusi difetti congeniti, ritardo mentale, problemi di vista e udito;
- immunocompromessi: le persone con sistemi immunitari compromessi, come pazienti con HIV/AIDS o che hanno subito trapianti di organo, possono sviluppare forme severe di toxoplasmosi. Il parassita può diffondersi agli organi, in particolare al cervello, causando problemi neurologici gravi;
- infezioni oculari: la toxoplasmosi può causare infezioni oculari (oftalmiche), con sintomi come visione offuscata, dolore agli occhi e sensibilità alla luce.
Cure e Trattamenti
Il trattamento della toxoplasmosi dipende dalla gravità dell’infezione e dalle condizioni di salute del paziente:- pazienti asintomatici o immunocompromessi: nei casi di toxoplasmosi lieve o asintomatica, il trattamento potrebbe non essere necessario. Tuttavia, nelle forme più gravi o nelle persone con sistema immunitario compromesso, potrebbe essere necessario un trattamento farmacologico. Il farmaco più comunemente utilizzato per trattare la toxoplasmosi è la pirimetamina, spesso somministrata in combinazione con la sulfadiazina e l’acido folinico. Questa combinazione di farmaci è efficace nel ridurre la replicazione del Toxoplasma gondii. Il trattamento della toxoplasmosi è spesso gestito da specialisti in malattie infettive o immunologi, specie quando coinvolge pazienti con HIV/AIDS o con altre condizioni di immunocompromissione. La durata del trattamento può variare a seconda della gravità dell’infezione e della risposta del paziente ai farmaci;
- pazienti in gravidanza: il trattamento durante la gravidanza può essere complesso: pertanto, le donne incinte che sono o sospettano di essere infette devono discutere attentamente con il loro ginecologo le opzioni di trattamento e i potenziali rischi e benefici.
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