Sindrome dello stretto toracico
Dr. Antonio Vosa
Chirurgo Vascolare Medico Chirurgo, specialista in Chirurgia Vascolare Creato il: 11/10/2024I sintomi più comuni della sindrome includono dolore, intorpidimento, debolezza o alterazioni della circolazione nella zona. Normalmente, questa colpisce maggiormente le donne, specialmente quelle comprese tra i 35 e i 55 anni di età.
Cause
La causa specifica della sindrome non è nota ma nella maggior parte dei casi è associata alla compressione dei fasci nervosi (e talvolta dei vasi sotto-clavicolari) che passano tra la prima costa e i muscoli scaleni.Nella larga maggioranza dei casi, la sindrome si manifesta in seguito a lesioni traumatiche nella zona superiore del torace, come colpi di frusta o fratture della clavicola, che possono essere conseguenza di urti importanti, come quelli causati da incidenti stradali o infortuni sportivi.
Altre possibili cause della sindrome dello stretto toracico possono essere:
- anomalie anatomiche congenite: alcune persone possono nascere con anomalie anatomiche nella zona del torace, come coste cervicali (ossia coste aggiuntive che si sviluppano sopra a quelle normalmente presenti) o muscoli scaleni di troppo che vanno a comprimere i nervi e i vasi sanguigni circostanti;
- sforzi ripetitivi: alcuni movimenti, come quello di portare il braccio sopra la testa o quelli tipici del sollevamento di carichi, se ripetuti a lungo possono mettere sotto stress i muscoli del torace, portando a infiammazioni che possono ripercuotersi sui fasci nervosi presenti;
- gravidanza: in alcuni casi, la gravidanza può portare a un indebolimento delle strutture articolari che si può diffondere anche nelle zone limitrofe.
Sintomi
La sintomatologia della sindrome dello stretto toracico si divide in due categorie (neurogena o vascolare) a seconda delle strutture anatomiche colpite.La sintomatologia neurogena è quella che si ha quando vengono compressi i nervi e produce spesso intorpidimento o sensazione di formicolio nelle braccia, nelle mani o nelle dita. Più raramente, quando la compressione è più importante, i muscoli legati a questi nervi possono presentarsi indeboliti. Non è raro che si presentino anche dolori al collo, ai muscoli della spalla e alla parte alta della schiena.
La sintomatologia vascolare, invece, che è legata alla compressione dei vasi sanguigni, produce soprattutto alterazioni della circolazione, come pallore o cianosi (colorazione bluastra della pelle), nelle braccia o nelle mani. In alcuni casi, questi sintomi si associano a un gonfiore delle braccia o delle mani, causato dall’accumulo di liquidi che non vengono correttamente drenati.
Diagnosi
La diagnosi della sindrome dello stretto toracico viene spesso indirizzata dalla sintomatologia che il paziente riferisce all’anamnesi. In alcuni casi, inoltre, esistono manovre tramite cui il neurologo, o lo specialista affine, può evocare la sintomatologia della sindrome ma queste non sono sempre efficaci ai fini della diagnosi.Il ricorso a esami strumentali può essere necessario per la diagnosi e, nello specifico, la risonanza magnetica del plesso brachiale, per esempio, può aiutare a individuare eventuali anomalie presenti.
Altri esami utili solo l’elettromiografia e, talvolta, l’angiografia, che possono individuare eventuali alterazioni dei fasci nervosi e dei vasi sanguigni, per quanto entrambi non siano associati a una certezza diagnostica.
Rischi
La sindrome dello stretto toracico, in genere, non è una condizione particolarmente grave; tuttavia, in alcuni casi può produrre alcune complicanze fastidiose per il paziente, tra cui:- ipotrofia muscolare, in quanto la compressione dei nervi può produrre un’importante debolezza nei muscoli del braccio, con importanti impedimenti nell’esecuzione di gesti che includono sforzi degli arti superiori;
- disturbi vascolari, come il fenomeno di Raynaud, in cui le braccia appaiono fredde e bluastre per via del ridotto afflusso di sangue.
Cure e Trattamenti
Il trattamento della sindrome dello stretto toracico può variare sensibilmente a seconda della causa scatenante e delle strutture anatomiche coinvolte. In generale, però, si preferisce fare ricorso a un trattamento conservativo, che include:- fisioterapia, che include esercizi di stretching per il collo e le spalle, per la correzione di posture errate e per il miglioramento della mobilità articolare;
- uso di antinfiammatori, sia non steroidei che corticosteroidi, i quali riducono la sintomatologia dolorosa derivante dall’infiammazione; in alcuni casi si possono prescrivere dei farmaci miorilassanti che riducono le contrazioni muscolari;
- antidepressivi triciclici, che a basse dosi possono ridurre la sintomatologia dolorosa di origine neurogena.
Nei casi gravi o resistenti al trattamento conservativo, può essere considerata la chirurgia per alleviare la compressione delle strutture nella regione dello stretto toracico. Questo può includere la rimozione delle coste cervicali o la decompressione nervosa.
Come utili misure di supporto è sempre consigliato il mantenimento di posture corrette e di un peso nella norma, in modo da non mettere sotto stress le strutture muscolari e articolari del torace.
Bibliografia
- Sindromi da compressione dello stretto toracico, Michael Rubin, MDCM, New York Presbyterian Hospital-Cornell Medical Center;
- Panther EJ, Reintgen CD, Cueto RJ, Hao KA, Chim H, King JJ. Thoracic outlet syndrome: a review. J Shoulder Elbow Surg. 2022 Nov;31(11):e545-e561.
- Kuhn JE, Lebus V GF, Bible JE. Thoracic outlet syndrome. J Am Acad Orthop Surg. 2015 Apr;23(4):222-32.
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