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Presbiopia

Dr.ssa Roberta Terrana

Dr.ssa Roberta Terrana

Oculista Medico Chirurgo, specialista in Oftalmologia Creato il: 29/06/2017 Ultimo aggiornamento: 21/09/2023

Il termine presbiopia deriva dal greco e indica un invecchiamento dell’occhio. Non si tratta di una malattia, ma di una condizione assolutamente normale, che subentra col passare del tempo.

Si ha la presbiopia quando, a causa della riduzione fisiologica, dovuta all’età, della capacità dell’occhio di mettere a fuoco da vicino, si giunge ad un punto in cui, nonostante la migliore eventuale correzione con lenti per lontano, la chiarezza della visione per vicino diventa insufficiente e insoddisfacente.

È un processo lento e irreversibile, che comporta un allontanamento del punto prossimo, ossia il punto più vicino in cui l’occhio riesce a vedere nitidamente, in condizioni di massima accomodazione.

 

Presbiopia

Cause Cause

L’accomodazione è il processo di messa a fuoco della lente interna all’occhio, il cristallino. Grazie alla contrazione attiva del muscolo ciliare, un muscolo che si trova dentro l’occhio, e al conseguente rilassamento delle fibre zonulari, la curvatura del cristallino aumenta, soprattutto quella della faccia anteriore. Pertanto, aumenta anche il suo potere refrattivo e, dunque, migliora la sua capacità di messa a fuoco da vicino.

Con il passare del tempo, il cristallino si indurisce, e si riduce la sua elasticità e la sua capacità di curvarsi. Il cristallino non è più in grado di espellere le cellule morte e le comprime verso il centro. Tale processo porta ad un irrigidimento del nucleo del cristallino, con aumento del suo volume. Subentra, dunque, la presbiopia, ovvero una ridotta capacità accomodativa, che rende sfocata la visione per vicino.

Il soggetto è detto presbite quando l’accomodazione è minore di 4,00 diottrie, visto che, in genere, il lavoro da vicino si svolge a 40 cm o meno.

Sintomi Sintomi

I sintomi della presbiopia insorgono dopo i quarant’anni e peggiorano negli anni successivi. 

Nei soggetti che di base sono ipermetropi, possono essere notati prima, perché, con il passare del tempo, l’ipermetropia latente si slatentizza, a causa di una minore elasticità del cristallino e di una riduzione delle capacità di accomodazione. Nei pazienti affetti da miopia, al contrario, la presbiopia viene avvertita come un disagio più tardi, perché il miope, togliendo gli occhiali, vede meglio per vicino.

Con la presbiopia, attività quotidiane quali leggere, scrivere, guardare lo smartphone, il tablet o il PC, diventano difficoltose senza l’utilizzo degli occhiali per vedere da vicino. Si tende ad allontanare gli oggetti per vederli meglio, finché, ad un certo punto, la lunghezza del proprio braccio non basta più per vedere gli oggetti nitidi, pur allontanandoli. La presbiopia influisce negativamente sulla qualità della vita, soprattutto di chi passa molte ore al giorno, per lavoro, a guardare da vicino.

Anche le condizioni di scarsa illuminazione peggiorano le difficoltà visive da vicino: si possono sentire gli occhi “pesanti”, avere affaticamento visivo o mal di testa. Un lavoro da vicino risulterà confortevole solo se viene impiegata non più della metà dell’ampiezza accomodativa disponibile, altrimenti comporterà uno sforzo.

Diagnosi Diagnosi

La diagnosi può essere fatta durante una visita oculistica di routine.

È necessario effettuare sempre il controllo della vista da lontano con schiascopia e autorefrattometro, per ottenere la giusta correzione a distanza.  Successivamente, si può poi chiedere al paziente di leggere un ottotipo per vicino e, in questo modo, valutare la correzione più adeguata anche per vicino.

Cure e Trattamenti Cure e Trattamenti

Per rimettere a fuoco le immagini senza fatica, anche quando ormai la presbiopia si è sviluppata, bisogna ricorrere all'utilizzo di occhiali per la lettura. L’addizione per vicino è sempre positiva e, in genere, è uguale nei due occhi. Prima di decidere quale addizione aggiungere, è opportuno informarsi a quale distanza verrà svolto il lavoro da vicino.

Se si ha già un difetto di vista per lontano, questo va sommato algebricamente alla correzione per vicino:

  • utilizzo di occhiali con zone ottiche differenti, che permettano la visione a diverse distanze, a seconda della zona ottica attraverso cui si guarda (lenti bifocali, con due zone ottiche, sopra per lontano e sotto per vicino; lenti trifocali, lenti progressive, che presentano due zone funzionali, una per lontano e una per vicino, unite da un canale di transizione detto canale di progressione, in cui si trovano tutti i valori intermedi);
  • lenti a contatto multifocali (per vicino e per lontano);
  • trattamento chirurgico (laser): la PresbyLASIK è una tecnica chirurgica che crea una superficie multifocale della cornea, la parte più anteriore trasparente dell’occhio. Esistono diverse tecniche di PresbyLASIK. Nell’approccio centrale, la vista da vicino è buona, ma la vista da lontano può essere compromessa;
  • monovisione: si cerca di fare in modo che un occhio veda bene per lontano e che il controlaterale veda bene per vicino. Ciò si può ottenere se c’è un difetto di vista miopico di base, mettendo una lente a contatto per correggere la miopia su un solo occhio, che così vedrà bene da lontano, e lasciando il controlaterale miope, in modo che veda bene da vicino.
Quando si renderà necessario l’intervento di cataratta, si può inserire dentro l’occhio una lente artificiale al posto del cristallino, che permetta di veder bene sia da lontano che da vicino. Si chiamano lenti Premium e, grazie alle più moderne tecnologie, ne sono state costruite di svariati tipi, adatte ad ogni esigenza. Oppure si può lasciare un residuo di miopia da un occhio e dall’altro no, sperimentando, come precedentemente spiegato, la monovisione, ovvero un occhio che vede meglio da lontano e un occhio che vede meglio da vicino.
 

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