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Poliomielite

Dr. Massimiliano Ortu

Dr. Massimiliano Ortu

Infettivologo Medico Chirurgo - Dottore di Ricerca, specialista in Medicina Tropicale Creato il: 04/11/2024
La poliomielite, comunemente conosciuta come polio, è una malattia virale altamente contagiosa causata dal poliovirus, che colpisce principalmente il sistema nervoso centrale e può causare paralisi temporanea o, nei casi più gravi anche permanente, dei muscoli del corpo.

La storia della polio è stata molto lunga e spesso tragica, poiché è stata una delle malattie più temute nel XX secolo, avendo provocato la paralisi e la morte di milioni di persone in tutto il mondo. Tuttavia, grazie agli sforzi di vaccinazione su vasta scala, la malattia è stata quasi completamente eradicata nei paesi sviluppati. 
 
Poliomielite

Cause Cause

Il poliovirus è parte della famiglia dei Picornaviridae, dotato di un genoma a RNA a singola elica e presente in tre tipologie, a seconda delle proteine che costituiscono il capside.

Normalmente, il virus si trasmette soprattutto per via oro-fecale, che normalmente si ha quando una persona sana ingerisce cibo maneggiato da una persona infetta che non ha lavato adeguatamente le mani dopo la defecazione.

Poiché il virus, oltre che nelle feci, si accumula anche nella saliva, è possibile che l’infezione si diffonda anche per contatto diretto con le secrezioni respiratorie dei pazienti; tuttavia, questa via di trasmissione è molto rara.

Una volta entrato nell’organismo, il poliovirus si replica nell'intestino tenue e può diffondersi attraverso il sistema linfatico e il flusso sanguigno. Spesso, il processo infettivo si limita a questo ma in alcuni casi il virus può penetrare la barriera emato-encefalica e infettare il sistema nervoso centrale. Qui, il poliovirus infetta specificamente i neuroni motori nel midollo spinale anteriore e nel tronco encefalico, dove inizia a replicarsi, distruggendo i neuroni motori, ossia quelli che trasmettono i segnali ai muscoli.

In questi casi, l'infezione virale induce una risposta infiammatoria nel tessuto nervoso circostante, che può contribuire al danno neuronale. Inoltre, il sistema immunitario del paziente risponde all'infezione, ma in alcuni casi questa risposta può essere eccessiva, causando danni aggiuntivi ai neuroni.
 

Sintomi Sintomi

Nella maggioranza dei casi, la poliomielite ha carattere asintomatico o paucisintomatico, manifestandosi come una normale infezione virale che si manifesta e scompare da sola senza che il paziente se ne accorga.

Circa un quarto dei casi di polio, invece, manifesta dei sintomi aspecifici di natura influenzale, come mal di gola, febbre, stanchezza, nausea, diarrea e malessere generale, che persistono per circa una settimana prima di scomparire totalmente.

Quando invece il poliovirus arriva a infettare il sistema nervoso centrale si va incontro a due tipologie di poliomielite: 
 
  • poliomielite non paralitica: l’infezione, che colpisce il cervello in forma lieve, è caratterizzata dall’insorgenza di una meningite asettica, una condizione che provoca cefalea, sensazione di rigidità al collo, forti dolori addominali, debolezza muscolare e febbre; questi sintomi persistono per alcuni giorni prima di regredire autonomamente;
  • poliomielite paralitica: è la forma più grave, che colpisce circa l'1% delle persone infette. I sintomi iniziali sono indistinguibili da quelli di una normale influenza ma dopo alcune settimane cominciano a manifestarsi sintomi neurologici, che evolvono in spasmi muscolari, perdita di riflessi fino alla conseguenza più grave, ovvero la paralisi flaccida, che si ha quando il virus ha aggredito o distrutto i neuroni motori; in questi casi, il paziente può andare incontro a insufficienza respiratoria o a casi di soffocamento, in quanto perde il controllo dei muscoli respiratori e deglutitori.

Diagnosi Diagnosi

In genere, i sintomi di una forma lieve di poliomielite possono essere facilmente confusi con quelli di un’influenza, ma quando questa arriva a interessare il sistema nervoso produce una serie di segni che consentono di indirizzare la diagnosi.

In genere, quando si osservano i segni di una polio non paralitica, si procede mediante alcuni esami di conferma che includono le analisi di laboratorio tramite cui si ricerca il virus all’interno del muco, delle feci o del liquido cerebrospinale. 
 
Poliomielite

Rischi Rischi

Quando la poliomielite colpisce il sistema nervoso centrale, i rischi di conseguenze gravi e a lungo termine aumentano in modo significativo; infatti, i danni causati dal virus al sistema nervoso possono portare a una paralisi irreversibile dei muscoli del corpo, che può provocare deformità e disabilità permanenti.

Inoltre, se i muscoli che vengono interessati dalla paralisi sono quelli respiratori, possono comparire anche gravi problemi di respirazione, che possono costringere il paziente a una ventilazione artificiale.
 

Cure e Trattamenti Cure e Trattamenti

Il vaccino antipolio è la prima, nonché più importante, forma di prevenzione della poliomielite. Infatti, il vaccino è sicuro e ha una grande efficacia nel prevenire l’infezione, tanto che, dalla sua introduzione su larga scala negli anni 50, i casi sono diminuiti di oltre il 99%, con la malattia che ha ancora carattere endemico solo in Nigeria, Pakistan e Afghanistan.  

L’importanza del vaccino è particolarmente significativa, in quanto al momento non esiste una cura specifica per la polio in grado di eradicare completamente il virus dall’organismo. Il trattamento, quindi, si concentra principalmente sul sollievo dei sintomi e sulla prevenzione delle complicanze.

Nelle forme più lievi, in genere, il trattamento è costituito da una terapia dei sintomi influenzali che viene somministrata sotto assoluto riposo in regime ospedaliero. Nella forma non paralitica, invece, il trattamento preferenziale è costituito da antidolorifici e dalla fisioterapia successiva per il mantenimento e il recupero del tono muscolare.

I pazienti che sviluppano una poliomielite paralitica devono essere invece sottoposti a un trattamento molto più articolato, che prevede delle misure di supporto per il dolore, trattamenti fisioterapici e di rinforzo muscolare per limitare gli effetti della paralisi temporanea e, in alcuni casi, ricorso alla ventilazione artificiale per contrastare l’insufficienza respiratoria.
 

Bibliografia

  • Pucchio AMR, Alabdulraheem A, Salvadori MI. Polio. CMAJ. 2022 Nov 15;194(44):E1509.
  • Walter K, Malani PN. What Is Polio? JAMA. 2022 Oct 25;328(16):1652.
  • Goodrick S. Preventing polio. Lancet Neurol. 2014 Jul;13(7):653.

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