Pneumotorace
Dr. Antonio Marchese Ragona
Pneumologo Medico Chirurgo, specialista in Tisiologia e Malattie dell' Apparato Respiratorio Creato il: 06/11/2024Lo pneumotorace può avere un gran numero di cause. Comunemente comporta una sintomatologia di natura respiratoria, come dispnea e dolori al torace.
Cause
La pleura è una membrana sierosa che riveste i polmoni ed è formata da due foglietti che aderiscono tra loro e possono scorrere senza sfregamenti grazie alla presenza del liquido pleurico. Normalmente, la pressione all'interno della cavità pleurica è inferiore rispetto alla pressione atmosferica esterna, il che consente ai polmoni di espandersi facilmente durante la respirazione.Tuttavia, quando l'aria entra nella cavità pleurica, può causare una variazione della pressione che porta a un collasso del polmone. Questo può compromettere gravemente la capacità del polmone di espandersi e contrarsi adeguatamente e quindi portare a sintomi respiratori significativi. Lo pneumotorace può essere classificato in diverse categorie in base alla causa:
- pneumotorace spontaneo primario: si manifesta in assenza di una patologia polmonare e si suppone che sia causato dalla rottura di alcune bolle o vescicole; non è raro che si verifichi per via di importanti variazioni di pressione (es. immersioni o voli);
- pneumotorace spontaneo secondario: è in genere derivante da patologie che colpiscono i polmoni, come la malattia polmonare ostruttiva cronica, la fibrosi cistica, infezioni polmonari o malattie polmonari interstiziali;
- pneumotorace traumatico: si manifesta come conseguenza di traumi fisici che portano alla penetrazione del torace (per esempio, le ferite da arma da fuoco) o traumi chiusi (ad esempio, incidenti o cadute);
- pneumotorace iatrogeno: è legato a procedure mediche, come la biopsia polmonare, la toracentesi (drenaggio del liquido pleurico) o la ventilazione meccanica.
Sintomi
La sintomatologia dello pneumotorace varia in modo significativo in base alla quantità di aria presente nella cavità pleurica. Quando questa è ridotta, la condizione può essere totalmente asintomatica, mentre quando è più rilevante può comparire una difficoltà a respirare (dispnea), generalmente legata alla minore aderenza del polmone alla gabbia toracica e spesso associata a un dolore toracico importante.Nella sua forma più grave, lo pneumotorace viene definito iperteso e comporta un’importante difficoltà a respirare; in genere, questo si manifesta con tachicardia e tachipnea (aumento della frequenza respiratoria) e rappresenta un’emergenza medica.
Diagnosi
I sintomi tipici dello pneumotorace non sono sempre in grado di indirizzare correttamente la diagnosi, specie quando sono particolarmente lievi. Per questo motivo, la diagnosi deve essere quasi sempre sostenuta da esami approfonditi, come le radiografie del torace.La radiografia è infatti il primo esame che viene eseguito per confermare la presenza di uno pneumotorace e consente di valutare la presenza di aria tra i lobi dei polmoni, la compressione di uno di questi o la deviazione della trachea (più comune quando il volume di aria è molto grande).
Rischi
Lo pneumotorace è una condizione che, se non trattata, può produrre complicanze importanti, in quanto può espandersi e ostacolare in modo significativo la respirazione. In particolare, il rischio maggiore si ha quando compare uno pneumotorace iperteso, che può comprimere in modo importante i polmoni e gli organi interni.Infatti, il collasso polmonare può compromettere gravemente lo scambio di ossigeno e anidride carbonica nei polmoni, portando a ipossia (carenza di ossigeno nel sangue) e a situazioni di shock, in cui gli organi vitali non ricevono un adeguato volume di sangue per mantenere la loro funzionalità. Queste condizioni sono in genere emergenze mediche e possono mettere a rischio anche la sopravvivenza del paziente.
Cure e Trattamenti
La scelta del trattamento per lo pneumotorace dipende in modo significativo dalla sua gravità, dalla sua estensione e dall’entità dei sintomi che causa.Nelle forme più lievi, in cui i sintomi sono assenti, il trattamento può non essere necessario e i pazienti possono essere monitorati regolarmente al fine di intervenire se si manifesta un aggravamento dei sintomi.
In forme più rilevanti di pneumotorace il trattamento diventa necessario e in genere si basa sull’aspirazione manuale dell'aria nella pleura. Questa può essere effettuata utilizzando un ago inserito direttamente nella cavità pleurica sotto guida radiografica o ecografica. Questo tipo di intervento richiede particolare attenzione per evitare eventuali complicazioni.
Nei casi di pneumotorace secondario, traumatico o iperteso può essere necessario inserire un tubo attraverso la parete toracica per drenare l'aria accumulata dalla cavità pleurica e ripristinare la pressione negativa normale. Questa procedura, chiamata toracostomia, viene eseguita sotto guida radiografica o ecografica per posizionare il tubo nel punto ottimale per il drenaggio dell'aria. Una volta inserito, il tubo rimane in sede finché non si verifica la riespansione del polmone e non cessa l'accumulo di aria.
Nei casi di pneumotorace cronico può essere considerata la chirurgia per trattare la causa sottostante e prevenire recidive future. La procedura chirurgica, nota come pleurodesi, coinvolge l'iniezione di sostanze irritanti nella cavità pleurica per causare un'infiammazione e favorire l’adesione delle due membrane pleuriche, riducendo così la possibilità di accumulo di aria.
Dopo qualsiasi intervento di risoluzione dello pneumotorace è essenziale monitorare attentamente il paziente per valutare la riespansione del polmone e rilevare eventuali complicanze. Il paziente può richiedere un periodo di riposo e monitoraggio ospedaliero fino a quando non si verifica una ripresa stabile.
Bibliografia
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