Osteodistrofia renale

Con il termine osteodistrofia renale, anche conosciuta come osteodistrofia uremica, si intende un disturbo a carico delle ossa, che colpisce pazienti con insufficienza renale cronica. È capace di causare varie alterazioni ossee, che si possono manifestare come:

• osteoporosi;
• malattia adinamica dell'osso;
• osteite fibrosa.

Generalmente, tale condizione si verifica in modo più severo nei bambini, colpendo una struttura ossea ancora in formazione. Quando si presenta, l’osteodistrofia renale causa così un rallentamento della crescita delle ossa, bassa statura e, a volte, deformità.

La patologia può presentarsi in maniera severa anche nelle donne che hanno superato la menopausa e negli anziani, causando dolori alle ossa e, nei casi peggiori, fratture. 

Cause

Tale condizione si presenta nel momento in cui i reni, che hanno un ruolo centrale nel controllo dei livelli di fosforo e calcio nel sangue, non riescono ad espletare tale funzione. Il compito dei reni nella salute delle ossa è, infatti, fondamentale. 

Un individuo che presenta disturbi renali vedrà il proprio organismo incapace di assorbire il calcio (ossia il minerale che costituisce e rafforza le ossa) dal cibo (presente specialmente in alimenti quali latte e latticini). Non riuscendo ad assimilare il calcio, dunque, l’organismo inizia a rimuoverlo dalle ossa.

Sintomi

Nella gran parte dei casi, l’osteodistrofia renale si manifesta con:

• prurito, talvolta associato all’uremia;
• dolori ossei diffusi (soprattutto in zona lombare e negli arti inferiori);
• deformità ossee (generalmente quando il problema si manifesta durante l’infanzia);
• decalcificazione delle ossa;
• rarefazione delle ossa;
• calcificazione dei tessuti molli.

Diagnosi

Per una corretta diagnosi di osteodistrofia renale, è necessario effettuare una visita specialistica da un ortopedico. Ai fini della diagnosi, dopo una scrupolosa anamnesi e un attento esame obiettivo, finalizzato ad analizzare i segni clinici manifestati dal paziente, sarà utile effettuare degli esami del sangue, in modo da misurare i livelli di:

• fosforo;
• calcio;
• calcitriolo;
• PTH.

Può essere utile, ai fini della diagnosi, per verificare la densità delle ossa, effettuare anche una biopsia dell’osso. Una volta individuata la causa della patologia, lo specialista potrà procedere con la terapia più indicata.

Rischi

Cure e Trattamenti

Nel caso dell’osteodistrofia renale, la prevenzione ricopre un ruolo fondamentale. Per evitare che tale circostanza insorga o, in un secondo momento, che si evolva, bisogna avere un’alimentazione sana ed adeguata e modificare il proprio stile di vita. In tal senso, uno dei primi passi da compiere è la diminuzione dell’apporto di fosforo dalla dieta. 

Laddove ritenuto necessario, lo specialista può raccomandare al paziente di assumere integratori di calcio.

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