Osteocondrosi
Dr. Davide Desideri
Ortopedico Medico Chirurgo, specialista in Ortopedia e Traumatologia Creato il: 09/05/2024Cause
Le cause scatenanti dell’osteocondrosi possono essere molteplici, che vanno dalla predisposizione genetica del paziente ad alcuni fattori ambientali. Tra le cause più comuni della malattia rientrano:- traumi: in genere, l’esposizione a un singolo forte trauma o a piccoli traumi ripetuti può costituire una causa di osteocondrosi ed è alla base della maggiore incidenza negli sportivi o in chi svolge lavori pesanti;
- ischemie dei vasi che irrorano la zona interessata dal distacco;
- intensa attività di ossificazione, che è particolarmente tipica dell’età dello sviluppo.
Generalmente, l’osteocondrosi si manifesta maggiormente nei giovani nell’età dello sviluppo, che sono soggetti a un ricambio osseo più intenso. Solitamente, i maschi sono più colpiti delle femmine.
Sintomi
I sintomi dell’osteocondrosi possono variare a seconda della localizzazione della condizione e della sua gravità. Nelle fasi iniziali, la sintomatologia è solitamente abbastanza lieve ed è contraddistinta da un dolore articolare intermittente, generalmente riscontrabile quando si sollecita l’articolazione (ad esempio, durante le attività sportive).Con l’evoluzione della patologia, che può richiedere anche diversi anni, il dolore può aggravarsi sensibilmente e diventare indipendente dal movimento. In genere, questo si avverte come profondo nell’osso e quindi non pienamente localizzabile.
Occasionalmente, l’osteocondrosi può anche manifestare dei sintomi secondari, tra cui rientrano:
- versamento articolare: consiste in un accumulo di liquido dovuto al rilascio del contenuto della capsula sinoviale presente nell’articolazione;
- gonfiore dell’articolazione colpita: è un segno comune ed è una delle manifestazioni dell’infiammazione articolare;
- rigidità dell’articolazione: si può manifestare per via del dolore o del gonfiore e può impedire l’esecuzione di alcuni movimenti e impedire lo svolgimento di alcune attività.
Diagnosi
La diagnosi dell'osteocondrosi viene generalmente posta da uno specialista ortopedico. Questa si basa, innanzitutto, su un’accurata anamnesi, in cui vengono raccolte informazioni sui sintomi manifestati dal paziente, sulla loro entità e sulla loro durata, oltre che su eventuali fattori che li hanno scatenati. In fase di anamnesi è bene tenere nota anche di eventuali fattori di rischio (tra questi pensiamo, ad esempio, ai traumi o a un’eventuale storia familiare di osteocondrosi).Generalmente, l’osservazione clinica può permettere di individuare eventuali versamenti o gonfiori e opportune manovre possono consentire di individuare quali movimenti sono associati al dolore e se sono presenti delle perdite di mobilità delle articolazioni.
Tuttavia, il semplice esame clinico non è quasi mai sufficiente per la diagnosi; generalmente si preferisce fare ricorso a esami strumentali, come radiografie, risonanze magnetiche o TAC, in quanto possono fornire immagini più dettagliate delle articolazioni, inclusi degli eventuali danni ai tessuti circostanti.
Rischi
Sebbene sia una malattia generalmente autolimitante (che tende a risolversi spontaneamente nel tempo), un’osteocondrosi non trattata o trattata tardivamente può produrre complicanze molto fastidiose per il paziente, per esempio dando luogo a lesioni cartilaginee che possono configurare una futura forma di artrosi.Nei casi più gravi, tale condizione patologica può anche portare anche alla comparsa di deformità; queste possono quindi influenzare sia la funzione che l’estetica delle articolazioni colpite e aumentare il rischio di lesioni e altre complicanze articolari.
Inoltre, la sintomatologia dell’osteocondrosi, specie nelle sue fasi più avanzate o in caso di cronicizzazione del dolore, può costituire un serio danno alla qualità della vita dei pazienti, rendendo difficile anche lo svolgimento delle più semplici attività quotidiane.
Cure e Trattamenti
La scelta del trattamento per l’osteocondrosi si basa essenzialmente sullo stadio di avanzamento della malattia. Infatti, nelle fasi in cui la lesione è ancora lieve si può optare per un trattamento di tipo conservativo, basato su tre fondamenti:- riposo per evitare di sottoporre l’osso lesionato a stress esterni, specie se intensi;
- immobilizzazione, sempre con la finalità di proteggere l’osso dai traumi;
- fisioterapia, in quanto può aiutare a migliorare la flessibilità, la forza muscolare e la stabilità articolare attraverso esercizi specifici di stretching, mobilizzazione articolare e rafforzamento muscolare.
Come terapia di supporto sia alla chirurgia che al trattamento conservativo si fa ricorso alla somministrazione di antinfiammatori al fine di ridurre la sintomatologia dolorosa. In genere, si preferisce somministrare antinfiammatori non steroidei.
Bibliografia
- Panoramica sull'osteocondrosi, Frank Pessler, MD, PhD, Helmholtz Centre for Infection Research.
- Achar S, Yamanaka J. Apophysitis and Osteochondrosis: Common Causes of Pain in Growing Bones. Am Fam Physician. 2019 May 15;99(10):610-618.
- West EY, Jaramillo D. Imaging of osteochondrosis. Pediatr Radiol. 2019 Nov;49(12):1610-1616.
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