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Mielodisplasie (sindromi mielosplastiche)

Dr. Andrea Tendas

Dr. Andrea Tendas

Ematologo Medico Chirurgo, specialista in Ematologia Creato il: 07/07/2017 Ultimo aggiornamento: 14/11/2023

La mielodisplasia o sindrome mielodisplastica è una patologia del sistema emopoietico, ovvero il sistema deputato alla produzione delle cellule del sangue: globuli rossi, globuli bianchi e piastrine. 

La produzione avviene all’interno del midollo osseo. Qui, alcune cellule staminali, dette progenitrici, producono e portano a maturazione le future cellule del sangue, differenziandone le mansioni:

  • globuli rossi: responsabili del trasporto dell’ossigeno ai tessuti;
  • globuli bianchi: responsabili della difesa dell’organismo;
  • piastrine: responsabili del processo di arresto del sanguinamento (emostasi).

Una volta mature, le cellule verranno messe in circolo. Nei pazienti affetti da mielodisplasia tali cellule sono: 

  • presenti in quantità inferiore al normale nel sangue
  • sono qualitativamente differenti rispetto alle cellule normali e, pertanto, deficitarie nella funzionalità.
Mielodisplasie (sindromi mielosplastiche)

Cause Cause

La principale causa della mielodisplasia è il disordine clonale o neoplastico, ovvero la formazione di una cellula progenitrice malata nel midollo osseo, da cui deriva una popolazione di cellule malfunzionanti. 

A tale formazione concorrono diversi fattori: 

  • alterazioni del DNA acquisite nel corso del tempo e accumulate sino ad alterare i meccanismi che regolano la proliferazione e maturazione cellulare; 
  • esposizione a sostanze chimiche in grado di aumentare la probabilità che si sviluppino e accumulino alterazioni del DNA. Tra queste sostanze, ricordiamo alcuni chemioterapici tradizionali e alcuni pesticidi; 
  • esposizione a radiazioni, accidentale o per radioterapia, aumenta il pericolo di sviluppare una mielodisplasia.

Sintomi Sintomi

I sintomi della mielodisplasia sono legati principalmente al grado di diminuzione delle cellule mature nel sangue e allo sviluppo delle complicanze di questa diminuzione. 

  • riduzione dei globuli rossi, e dell’emoglobina in essi contenuta, comporta pallore, stanchezza, affaticabilità, dispnea e bisogno di riposo superiori al normale; 
  • riduzione dei globuli bianchi (detta anche leucopenia): non comporta sintomi ma aumenta il rischio di sviluppare infezioni; 
  • riduzione delle piastrine: non comporta sintomi, ma aumenta la comparsa di complicanze emorragiche a carico delle gengive, del naso e della cute (dalle piccole petecchie ai più rari grandi ematomi).

Diagnosi Diagnosi

Per una corretta diagnosi di mielodisplasia, bisogna fare ricorso a specifici esami clinici e strumentali: 

  • esami ematochimici: quali il prelievo del sangue, al fine di evidenziare carenze di una o più cellule ematopoietiche (cellule del sangue); 
  • esame istopatologico del midollo osseo: il prelievo in anestesia locale di un piccolo campione di midollo, al fine di analizzare la mielodisplasia. Per eseguire tale esame, bisogna introdurre all'interno dell'osso (di solito del bacino) un ago specifico, utile per l'esecuzione della procedura. Per diminuire il dolore generato dall'introduzione dell'ago, la procedura è preceduta da un’anestesia locale nella sede prevista per il prelievo.

Secondo la più recente classificazione della World Health Organization esistono almeno cinque diverse forme di mielodisplasia distinte in base ai tipi di cellule del sangue interessati dalla malattia.

Rischi Rischi

I rischi riflettono la linea cellulare più colpita dalla malattia e potranno peggiorare in relazione alla riduzione delle cellule funzionanti disponibili per il trasporto di ossigeno, la difesa dalle infezioni e l’arresto dei sanguinamenti. 

Un simile peggioramento può essere riscontrato: 

  • a livello midollare: con l’aumento delle cellule progenitrici immature, dette blasti
  • a livello periferico: con la diminuzione delle cellule mature funzionanti.

La tendenza degenerativa è legata all’acquisizione e accumulo, nel tempo, di nuove alterazioni genetiche, ragion per cui si riscontra maggior incidenza della patologia negli anziani. 

Nella sua evoluzione più drammatica, la sindrome mielodisplastica prende il nome di leucemia mieloide acuta

Cure e Trattamenti Cure e Trattamenti

Il trattamento della sindrome mielodisplastica richiede un approccio multimodale

  • trapianto di cellule staminali ematopoietiche: interferiscono direttamente con il midollo osseo malato (il clone mielodisplastico) e favoriscono la ricomparsa del midollo osseo emopoietico sano (terapia specifica);
  • trattamento farmacologico: a base di immunosoppressori (lenalidomide), agenti demetilanti e glico-proteine (eritropoietina a altri fattori di crescita granulocitari), possono migliorare il funzionamento del clone mielodisplastico, senza modificare il suo vantaggio di crescita e la sua prevalenza sul midollo sano (terapia di supporto specifica);
  • trasfusione di sangue: per vicariare la funzione delle cellule mature mancanti, nonché a prevenire o trattare le complicanze.

Bibliografia

  • Bazinet A, Bravo GM. New Approaches to Myelodysplastic Syndrome Treatment. Curr Treat Options Oncol. 2022 May;23(5):668-687. doi: 10.1007/s11864-022-00965-1. Epub 2022 Mar 23. PMID: 35320468.
  • Santini V. Advances in myelodysplastic syndrome. Curr Opin Oncol. 2021 Nov 1;33(6):681-686. doi: 10.1097/CCO.0000000000000790. PMID: 34474438.
  • Myelodysplasia. Schiller GJ, Reese N. Hematology. 2013.

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