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Maculopatia

Dr. Vincenzo Pagliara

Dr. Vincenzo Pagliara

Oculista Medico Chirurgo, specialista in Oftalmologia Creato il: 29/06/2017 Ultimo aggiornamento: 26/09/2023

La maculopatia è una patologia dell’occhio, che colpisce la zona centrale della retina, la macula, che ha la funzione della visione distinta centrale. Spesso, è legata all’invecchiamento, dovuta ad una degenerazione dei tessuti su cui si appoggia la retina, cioè epitelio pigmentato e coroide, dai quali dipende il suo funzionamento, provocando una progressiva perdita della visione centrale, anche se di solito, nelle fasi iniziali, è asintomatica.

Un segno caratteristico è la difficoltà nella lettura e la visione di immagini distorte. La maculopatia, di solito, è una patologia correlata all’età, che esordisce a partire dai 50 anni. La frequenza risulta sempre maggiore con l’avanzare dell’età (10% circa a 60 anni, fino ad arrivare al 60% dopo i 90 anni).

Possiamo distinguere due diverse forme di maculopatie:

  • ereditarie: ricordiamo la distrofia maculare giovanile e l’edema maculare cistoide;
  • acquisite: la maculopatia miopica, l’edema maculare diabetico e la degenerazione maculare legata all’età. Quest’ultima, detta anche DMLE, è certamente la più diffusa.

La maculopatia degenerativa legata all’età (DMLE) si distingue in due diverse forme:

  • secca o atrofica: è la più comune (85-90% dei pazienti) e anche la meno grave. Riguarda, di frequente, tutti e due gli occhi, ma di solito si manifesta in modo asimmetrico. Determina un’alterazione della funzionalità delle cellule della retina deputate alla percezione degli stimoli luminosi, che vengono sostituite da zone atrofiche. Queste zone appaiono attorno alla macula e si allargano lentamente, nell’arco di tanti anni, senza arrecare immediati problemi di vista. Infine, si riuniscono e, interessando l’area foveale (al centro della macula), causano un calo della vista;
  • umida o essudativa: è più rara della forma secca (colpisce il 10-15% dei pazienti), ma progredisce più rapidamente. Può condurre, in pochi mesi o anche meno, ad una grave compromissione della funzione visiva. In questo stadio, è possibile trarre beneficio da nuovi trattamenti (iniezioni intravitreali di farmaci antiangiogenici e/o antinfiammatori). Nella maculopatia umida, possono svilupparsi dei neovasi patologici che, crescendo in modo anomalo, possono causare emorragie.

Altri tipi frequenti sono la maculopatia miopica, nelle persone con miopia elevata, e la maculopatia diabetica, di solito quando è scompensato.

Maculopatia

Cause Cause

La maculopatia è determinata da alcune cause maggiormente frequenti, quali:

  • età;
  • predisposizione genetica;
  • fumo e alcol.

Alcuni fattori di rischio, tuttavia, ne aumentano le probabilità di sviluppo. Tra questi, i più importanti sono:

  • obesità;
  • diabete;
  • ipertensione;
  • miopia elevata;
  • assunzione di particolari farmaci;
  • esposizione al sole sproporzionata nel corso della propria vita.

Si tratta della prima causa di cecità in Occidente e la terza nel mondo; nonché di una delle maggiori cause di ipovisione, ovvero la riduzione della vista.

Sintomi Sintomi

I sintomi principali della maculopatia sono costituiti da:

  • riduzione della vista;
  • difficoltà nella lettura;
  • visione di immagini distorte;
  • spesso, i colori appaiono meno nitidi;
  • si vedono macchie scure nel campo visivo.

Il sintomo caratteristico più grave è la perdita della visione centrale, denominata scotoma, che comporta l'impossibilità di vedere nel punto in cui viene fissato lo sguardo.

Diagnosi Diagnosi

Per diagnosticare la maculopatia, è indispensabile l’esame del fondo oculare, che può effettuare solo il medico oculista. Spesso si abbina l’OCT (tomografia a coerenza ottica), a volte la fluorangiografia e l’angiografia, sempre l’esame della vista e il test di Amsler.

La metodologia maggiormente impiegata per eseguire una diagnosi di maculopatia è l’OCT. Si tratta di un esame affidabile, veloce e che non comporta dolori. L’OCT consente di analizzare i singoli strati, in sequenze fotografiche, della retina, della macula e del disco ottico. Ciò permette così di formulare una diagnosi precoce di eventuali malattie a carico dell’occhio, stimare il danno e monitorarne l’andamento.

Sono presenti anche ulteriori strumenti a disposizione dell’oculista. Tra questi:

  • l’Angio OCT, mediante il quale è possibile analizzare con alta definizione la rete vascolare retinica e coroideale. Il tutto grazie ad un raggio laser a bassa emissione;
  • l’esame dell’acutezza visiva: fondamentale per comprendere la definizione dell’immagine del paziente. Questo test, mediante la lettura della tabella ottotipica, è utile anche per diagnosticare una possibile patologia;
  • l’esame del fondo oculare: è eseguito per visualizzare la retina e, a tal scopo, il medico utilizza un collirio per dilatare le pupille. Lo specialista esegue tale test usando l’oftalmoscopio o il biomicroscopio, oltre a lenti specifiche;
  • il test della griglia di Amsler: è un esame molto semplice e utile per la diagnosi precoce, perché consente di verificare lo stato della retina e l’eventuale evoluzione della maculopatia. Al paziente viene chiesto di osservare, con un occhio per volta, la griglia a quadretti con un puntino nero al centro. Se dovesse vedere righe storte o quadretti non delle medesime dimensioni, è opportuno richiedere l’intervento di un medico oculista. Il test è consigliato a miopi, persone oltre i 50 anni.

Rischi Rischi

La maculopatia è un problema di salute pubblica che, in Italia, interessa più di un milione di persone. Secondo l’OMS, è la terza causa mondiale di cecità, dopo cataratta e glaucoma (la prima nei Paesi industrializzati). Anche nei casi in cui la patologia non evolve fino al punto da arrivare ad una completa cecità, la perdita della visione centrale può comportare una serie di limitazioni e/o difficoltà nelle azioni quotidiane. Tra queste:

  • riconoscere i volti;
  • guidare;
  • leggere e scrivere;
  • e tante altre faccende attinenti alla quotidianità del singolo individuo.

Si tratta di una malattia cronica degenerativa che, gradualmente, può causare la perdita progressiva ed irreversibile della visione centrale, poiché la macula ha la funzione di consentire una visione distinta. L’aumento della vita media ha determinato una maggiore incidenza di questa malattia, che è più frequente con l’avanzare dell’età, nella forma denominata Degenerazione Maculare legata all’Età (DMLE). La maculopatia può portare alla cecità e, per le persone con più di cinquanta anni, rappresenta la causa più comune di diminuzione della funzione visiva.

La prognosi può essere migliorata soltanto eseguendo una diagnosi repentina, unitamente ad una terapia adeguata. Uno stile di vita sano e corretto, inoltre, può frenare l’invecchiamento delle strutture oculari interessate.

Cure e Trattamenti Cure e Trattamenti

Gli oculisti possono scegliere tra differenti terapie, in base alle differenti tipologie di maculopatia.

Anche se la forma atrofica non è curabile, è possibile agire preventivamente con lo stile di vita, con attività fisica idonea e una dieta equilibrata. A riguardo, anche gli antiossidanti rivestono un ruolo fondamentale nel frenare la comparsa della malattia, ostacolando la formazione dei radicali liberi. Fondamentale è la prevenzione, facendo attenzione ai fattori di rischio, con un’alimentazione ricca di frutta e verdura ed eventuali integratori con vitamina C ed E, antiossidanti ed Omega 3, prescritti dall’Oculista, che riducono il rischio di maculopatia. Fare prevenzione è possibile, ed anche se la patologia è già manifesta, alimentazione ed integratori possono ritardarne lo sviluppo.

Per la maculopatia essudativa o umida, la terapia più utilizzata si basa sulle iniezioni intravitreali di farmaci anti-VEGF (farmaci antiangiogenici, che vengono iniettati all’interno dell’occhio per bloccare i fenomeni di neovascolarizzazione, impedendo la formazione di nuovi vasi sanguigni nella retina, causa di edemi ed emorragie). Tali farmaci arrestano l’azione delle cause di crescita dei neovasi, bloccandone lo sviluppo. Si tratta della terapia di prima scelta, che quanto prima attuata, tanto migliori saranno i risultati che si riusciranno ad ottenere. In passato, si utilizzava la terapia fotodinamica, ormai in disuso, mentre l’ultima novità, da associare a volte alle iniezioni intravitreali nei casi resistenti, è il trattamento con un nuovo laser giallo micropulsato, che stimola un riassorbimento dell’edema retinico ed una chiusura dei vasi, senza ledere il tessuto circostante.

La terapia chirurgica è indicata in alcuni casi specifici. Si può intervenire chirurgicamente in:

  • maculopatie trazionali, come pucker maculare. Si tratta di una membrana sottile, che cresce e si contrae, generando deformazione della macula e, quindi, dell’immagine percepita dal paziente (metamorfopsie);
  • foro maculare, ossia un piccolo buco, che si genera nella macula, comportando perdita quasi totale della visione centrale;
  • sindrome da trazione vitreo-maculare, provocata da una contrazione irregolare del vitreo, ovvero il gel che riempie l’occhio. Tale contrazione causa una trazione sulla macula e, dunque, la sua deformazione.

Come visto in precedenza, la sola soluzione, per questo gruppo di malattie, è rappresentata dall’intervento chirurgico, ossia la vitrectomia mininvasiva, ovvero una procedura chirurgica, che consiste nell’asportazione del vitreo. Per i casi limite, è prevista la traslocazione retinica, ovvero una tecnica chirurgica molto invasiva e, pertanto, riservata a pochi pazienti e, come detto, in rare situazioni. 

Oggigiorno, non ci sono farmaci capaci di prevenire la maculopatia. Ciononostante, sono noti i benefici apportati dall’assunzione di integratori a base di vitamine antiossidanti e di oligoelementi, che hanno lo scopo di frenare l’evolversi della patologia. Le difese naturali delle retina, contro le aggressioni tossiche, sono rappresentate da enzimi, che agiscono in combinazione con alcune vitamine (A, C ed E ) e con alcuni oligoelementi (rame, selenio e zinco), i quali hanno un’azione antiossidante, che ha un ruolo protettivo. La Luteina è un componente essenziale del pigmento maculare, ed è presente nelle verdure a foglia verde, come gli spinaci, la verza o il cavolo. Per questo motivo, un’alimentazione ricca di:

  • luteina, legata ad una diminuzione del rischio d’insorgenza della maculopatia, in una percentuale circa del 43%;
  • consumo di pesce, ricco di acidi grassi Omega-3, per più di due volte a settimana. Questo riduce del 30% il rischio della progressione di DMLE (degenerazione maculare legata all’età);
  • nell’uva, in particolare, è presente il Resveratrolo e gli estratti di Vitis Vinifera, conosciuti per l’effetto protettivo, laddove siano presenti malattie neo-vascolari. Essi apportano benefici anche relativamente al rischio di avanzamento della DMLE;
  • ci sono anche altre sostanze, fondamentali per la prevenzione della Degenerazione maculare legata all’età, quali: la Zeaxantina e l’Astaxantina, simili alla luteina, i Tocotrienoli, simili alla Vitamina E; il DHA-Omega 3, simile agli Omega-3, che può essere estratto dalle alghe marine.

Una diagnosi tempestiva e precoce della maculopatia è fondamentale, in modo da ritardare il più a lungo possibile l’evolversi della patologia fino alla degenerazione maculare. Dai cinquanta anni in poi, in tal senso, è raccomandabile svolgere regolarmente visite specialistiche, in modo da permettere all’oculista di individuare possibili segni clinici obiettivi.

Gli eventuali fattori di rischio possono essere contrastati adottando uno stile di vita sano e corretto, migliorando il proprio regime alimentare, controllando il colesterolo e la pressione arteriosa, ed eliminando cattive abitudini e/o vizi, come quello del fumo.

Esistono anche presidi ottici per la maculopatia, come le lenti fotocromatiche con antiriflesso anti UV, per proteggersi dall’azione dannosa dei raggi solari e, nei casi conclamati, con lenti medicali fotoselettive (di colorazione arancione, rossa o marrone-arancio), specialmente se si hanno iridi chiare. Gli occhiali telescopici possono essere un ausilio, sfruttando i recettori della retina ancora sani e non danneggiati. Anche videoingranditori e PC, possono aiutare nei casi di ipovisione

Per contrastare lo stress foto-ossidativo, è molto importante seguire un’alimentazione ricca e varia. Se l’alimentazione è poco equilibrata (non sufficientemente varia e troppo povera di pesce, frutta e verdura fresca), è possibile trarre beneficio da una supplementazione dietetica, con antiossidanti omega-3 e luteina.

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