Ischemia miocardica
Dr. Flavio Mariotti
Cardiologo Medico Chirurgo, specialista in Cardiologia ed in Malattie del Fegato e del Ricambio Creato il: 05/04/2019 Ultimo aggiornamento: 01/12/2023Cause
L'ischemia miocardica si manifesta a seguito di un'occlusione (o ostruzione) delle arterie coronarie. A tale manifestazione consegue, in un secondo momento, la diminuzione del flusso sanguigno (coronaropatia).
Diverse possono essere le cause dell'ostruzione del lume coronarico, tuttavia la più comune è l’aterosclerosi. Con tale termine, si indica l'accumulo di colesterolo all'interno di una placca tale da causare l'occlusione parziale del vaso, fino alla sua rottura con occlusione totale (infarto acuto).
Tra le cause meno comuni si possono, invece, riscontrare:
- spasmo coronarico: aumento di tono vascolare, capace di restringere il lume e ridurre il flusso ematico;
- vasculite coronarica: vasculite che colpisce piccole e medie arterie causando l'ostruzione.
Sintomi
Nella maggior parte dei casi, il sintomo principale dell'ischemia miocardica è il dolore al petto (angina). Tale dolore comunemente si avverte al centro del torace. Poi, in un secondo momento, il dolore si irradia alla spalla sinistra e alla gola. Alcune volte può diffondersi anche fino alle mandibole.
L’angina può manifestarsi dopo uno sforzo di lieve o modesta entità (camminata, rampa di scale), ma anche a riposo. La durata e l’intensità del dolore possono variare ma, in ogni caso, esso rappresenta un campanello d’ allarme per un’ eventuale cardiopatia ischemica. Il dolore al torace è accompagnato, spesso anche da altre manifestazioni come:
- dispnea, conosciuta anche come fame d’aria. Rappresenta una difficoltà di tipo respiratorio, a carattere sia ricorrente che sporadico;
- senso d’ansia;
- nausea e vomito;
- tachicardia.
Seppur raro, in alcuni casi l’ischemia miocardica può non presentare alcun sintomo: tale condizione è nota come angina instabile su probabile base ischemica o di natura da determinare.
Diagnosi
Il primo passo da seguire, per una diagnosi di ischemia miocardica, è quella della visita specialistica. Il cardiologo, infatti, prenderà in analisi la sintomatologia lamentata dal paziente e la sua storia clinica, per procedere poi con l’esame obiettivo.
Per dissipare ogni dubbio diagnostico, è possibile ricorrere a esami strumentali di accertamento, quali:
- esami del sangue;
- elettrocardiogramma (ECG): esame che permette di registrare e rappresentare graficamente la frequenza cardiaca e l’attività elettrica del cuore;
- ecocardiogramma: ecografia cardiaca;
- prova da sforzo: permette di controllare l’attività elettrica del cuore mentre il paziente è sottoposto ad uno sforzo fisico;
- ecostress: permette di vedere come il cuore reagisce a determinati stimoli. Da eseguire in ambiente ospedaliero o in una struttura ambulatoriale attrezzata;
- coronografia: esame invasivo che consente di visualizzare le immagini delle coronarie.
- ANGIO-TC: esame che permette di verificare la presenza di restringimenti dei vasi coronarici.
Rischi
I rischi correlati a una cardiopatia ischemica, se non trattata, possono risultare fatali, fino ad arrivare alla morte. Si tratta, infatti, di una patologia seria, da non sottovalutare.
La progressione dell’eventuale stenosi coronarica, infatti, può portare all'infarto miocardico, con occlusione acuta del vaso e rischio di morte.
Cure e Trattamenti
Ad oggi, cura e trattamenti sono più che mai possibili grazie all'avvento, nell'ambito della cardiologia interventistica, di Stent coronarici (dopo che le cure mediche appropriate siano risultate inefficaci) di ultima generazione a rilascio di farmaco. Tali Stent permettono, qualora sia necessaria, una completa rivascolarizzazione, riducendo il rischio di recidiva al minimo per il paziente.
Il trattamento, naturalmente, si avvale anche dell'ausilio di farmaci antiaggreganti (aspirina, betabloccanti, statine, etc.) che, in associazione al trattamento interventistico, migliorano la qualità di vita dei pazienti.
Attualmente, le terapie e i trattamenti possono giovare, nell’ambito della cardiologia interventistica, dell’avvento di Stent coronarici di ultima generazione, a rilascio di farmaco. Si evidenzia, inoltre, che lo specialista deve valutare la lesione coronarica per stabilire con quale trattamento procedere:
- se, infatti, la lesione coronarica è moderata, lo specialista interviene mediante farmaci specifici, con l’obiettivo di ridurre l’ischemia del cuore;
- se, tuttavia, la lesione è grave, lo specialista può ritenere necessario dover sottoporre il paziente ad un’operazione di angioplastica coronarica o bypass aorto-coronarico.
Bibliografia
- Coronary computed tomography angiography in coronary heart disease: clinical applications and limitations. Prati F.G Ital Cardiol (Rome). 2019 Jul-Aug;20(7):409-416. doi: 10.1714/3190.31684.PMID: 31320762.
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- https://www.issalute.it/index.php/la-salute-dalla-a-alla-z-menu/i/ischemia.
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