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Intolleranza al lattosio

Dr.ssa Maria Grazia Utzeri

Dr.ssa Maria Grazia Utzeri

Dietologo Medico Chirurgo - Dietologia Creato il: 20/03/2019 Ultimo aggiornamento: 21/09/2023
L’intolleranza al lattosio è una reazione avversa dell’organismo al lattosio, unico zucchero di origine animale presente in natura. È causata dalla diminuzione nell’intestino tenue dell’attività dell’enzima lattasi, proteina responsabile della digestione del lattosio, un disaccaride del latte costituito da due zuccheri, glucosio e galattosio, che viene scisso a livello intestinale e assorbito nei microvilli della mucosa per essere utilizzato in seguito come fonte di energia o per la sintesi di proteine e lipidi di membrana.

L’intolleranza al lattosio, pertanto, non è un’allergia alimentare, provocata da una reazione del sistema immunitario contro un allergene, ma è un deficit enzimatico, che causa una delle intolleranze alimentari più diffuse a livello mondiale, con una percentuale di persone affette in Italia del 40% e valori incrementali dal Nord al Sud della penisola.
 
Intolleranza al lattosio

Cause Cause

Il deficit di lattasi nel piccolo intestino è considerato primario, se geneticamente determinato, oppure acquisito, se secondario a infezioni croniche o ad altre condizioni che alterano l’integrità della mucosa intestinale con compromissione della sintesi della proteina.

In base all’espressione della lattasi a livello dei microvilli e quindi alla quantità di enzima prodotto, si manifestano i sintomi, variabili per frequenza e intensità, in base anche alla quantità di lattosio ingerito o di alimenti che lo contengono. La lattasi è presente a livello intestinale sin dall’epoca neonatale, ma con la crescita tende fisiologicamente a diminuire sugli enterociti, le cellule intestinali, per poi scomparire del tutto nei mammiferi adulti, a eccezione della popolazione umana che, in una piccola percentuale di casi, presenta l’enzima attivo e in concentrazione ottimale per tutta la vita.

Indipendentemente dalla digestione del lattosio, i pazienti affetti da patologia ansiosa spesso associata a sindrome del colon irritabile (o intestino irritabile), presentano un aumento del rischio di manifestare tale intolleranza alimentare. Il malassorbimento del lattosio da deficit di lattasi è tra le intolleranze più comuni in età pediatrica.
 

Sintomi Sintomi

I sintomi prevalenti, dovuti alla fermentazione batterica del lattosio nell’intestino, sono:
 
  • diarrea;
  • meteorismo;
  • coliche addominali;
  • nausea, vomito e gonfiore addominale.
Compaiono dopo circa mezzora dall’ingestione di alimenti contenenti lattosio con intensità variabile, a volte trascurabile, altre del tutto assente, in base alle caratteristiche individuali, al deficit dell’enzima, alla sensibilità e alla quantità di lattosio ingerito.
 

Diagnosi Diagnosi

La diagnosi di intolleranza al lattosio viene formulata, in presenza di sintomi gastroenterici, mediante il supporto del Breath test all’idrogeno o Breath test al Lattosio.

Si tratta di un esame non invasivo, che prevede l’assunzione di una soluzione di lattosio, per via orale (circa un bicchiere pieno), e nella misurazione dell’idrogeno presente nell’aria espirata, raccolta ogni trenta minuti per circa tre ore. Se il lattosio, infatti, non è scisso dalla lattasi insufficiente, subisce una fermentazione grazie ai microrganismi della flora batterica intestinale, con produzione e liberazione di idrogeno. Se la misurazione dell’idrogeno supera il range standard, invece, il test risulta positivo.

Il test genetico invece permette di identificare variazioni del DNA (polimorfismo C/T nella popolazione caucasica) correlate al deficit di lattasi, attraverso un prelievo salivare; si tratta di un esame ripetibile e estremamente affidabile, consigliabile in età pediatrica in cui il Breath test può risultare di difficile attuazione. Il test genetico è utile per capire se l’intolleranza al lattosio è transitoria, legata a terapie antibiotiche prolungate, infezioni gastroenteriche, celiachia, interventi chirurgici gastro intestinali, oppure definitiva, correlata cioè a un’alterazione del gene che codifica per la lattasi.

È necessario specificare, comunque, che il gold standard per la diagnosi di intolleranza al lattosio è rappresentato dalla biopsia del tenue, esame che risulta tuttavia eccessivamente invasivo per essere usato in maniera routinaria.
 

Rischi Rischi

L’intolleranza al lattosio non si presenta soltanto per ingestione di latte e derivati. I formaggi stagionati, come il grana o il parmigiano, non contengono lattosio se non in tracce e sono ben tollerati. Al contrario, invece, in quelli freschi e magri, quali, ad esempio, ricotta o mozzarella, il disaccaride è ben rappresentato. Lo stesso vale per molteplici cibi pronti e precotti, salumi e insaccati, che ne contengono quantità variabili, in quanto sovente il lattosio viene usato come conservante alimentare.

Al momento, in commercio, si trovano in vendita latti e derivati delattosati, nei quali il lattosio viene idrolizzato e reso digeribile, consentendo di consumare senza effetti dannosi tali alimenti, il cui introito risulta importante per l’apporto di calcio.

Contestualmente, nelle farmacie vengono venduti integratori di lattasi, che permettono di consumare un pasto anche fuori casa, senza manifestazioni rilevanti a carico dell’apparato gastroenterico, sempre che l’intolleranza non sia severa e non si abusi del prodotto.
 

Cure e Trattamenti Cure e Trattamenti

L’individuo affetto da intolleranza al lattosio deve rimuovere definitivamente tale zucchero dalla propria alimentazione, con possibile drastica riduzione del calcio per eliminazione di latte e latticini dalla dieta e rischio di osteopenia e osteoporosi a lungo termine.

Anche l’uso dei probiotici (fermenti lattici) è consigliato, per l’effetto protettivo e benefico sulla mucosa intestinale che impedisce la fermentazione del lattosio. Lo yogurt, contenendo fermenti lattici vivi, costituisce per gli intolleranti un sostituto ideale del latte. Ciò è possibile in quanto i bacilli in esso contenuti favoriscono l’idrolisi del lattosio, che risulta quindi già digerito, impedendo ai sintomi dell’intolleranza di manifestarsi.

Attualmente sono in commercio yogurt delattosati, cioè addizionati con enzima lattasi che digerisce anche la più piccola quantità di lattosio presente, permettendone il consumo anche a chi non tollera neanche minime quantità di tale zucchero.
 

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