Infezione da Cytomegalovirus (CMV)
Dr. Domenico Didonna
Medico Internista Medico Chirurgo, specialista in Medicina Interna Creato il: 08/04/2024Si tratta di un patogeno comune, che può infettare persone di tutte le età. La maggior parte delle infezioni da cytomegalovirus è asintomatica o provoca sintomi lievi, ma può aggravarsi in individui con un sistema immunitario compromesso. Alcuni trattamenti antivirali possono ridurre i sintomi tipici e prevenire le complicazioni, ma una vera e propria cura per questa condizione non esiste.
È fondamentale prevenire la diffusione del cytomegalovirus adottando pratiche igieniche, soprattutto durante la gravidanza e in contesti sanitari ad alto rischio.
Cause
L’infezione da cytomegalovirus è causata dal citomegalovirus, un tipo di virus appartenente alla famiglia degli herpesviridae. Il citomegalovirus è diffuso in tutto il mondo e può colpire persone di tutte le età. Esistono diverse vie di trasmissione:- contatto diretto con fluidi corporei infetti: il citomegalovirus può essere trasmesso attraverso il contatto diretto con i fluidi corporei di una persona infetta. Questi fluidi possono includere saliva, urine, sperma, secrezioni vaginali e sangue;
- trasmissione da madre a neonato: una madre infetta può trasmettere il citomegalovirus al neonato durante il parto o attraverso il latte materno. Tale condizione può verificarsi se una donna è infettata;
- malattie sessualmente trasmesse: il citomegalovirus può essere trasmesso attraverso il contatto sessuale, anche se questo è meno comune rispetto ad altre vie di trasmissione;
- trasmissione tramite trasfusioni: anche se i moderni metodi di screening del sangue hanno ridotto il rischio, il citomegalovirus può essere trasmesso attraverso trasfusioni di sangue;
- trasmissione attraverso il contatto con bambini infetti: i bambini, in particolare quelli in età scolare, possono trasmettere il citomegalovirus attraverso la saliva o altri fluidi corporei.
Sintomi
L’infezione da cytomegalovirus può manifestarsi in diverse forme, a seconda dell’età della persona e dello stato del sistema immunitario. Alcuni individui potrebbero essere asintomatici, mentre altri pazienti potrebbero fare esperienza di sintomi simil-influenzali.Tra le manifestazioni più comuni della condizione si segnalano:
- febbre: uno dei sintomi più comuni associati all’infezione;
- sintomi simil-influenzali: come affaticamento, mal di testa, dolori muscolari e perdita di appetito;
- mal di gola: un sintomo comune spesso accompagnato da tonsillite o ulcere orali
- linfoadenopatia: ovvero dei linfonodi ingrossati, soprattutto quelli del collo e dell’inguine;
- dolore addominale: alcune persone possono sperimentare dolore addominale, che può essere causato dall’infiammazione del fegato o della milza;
- rash cutaneo: in alcuni rari casi, potrebbe svilupparsi una eruzione cutanea.
Riconoscere i sintomi è fondamentale per una corretta valutazione clinica della condizione, utile sia per indirizzare il trattamento del paziente sintomatico sia per prevenire la diffusione del virus.
Diagnosi
La diagnosi dell’infezione da cytomegalovirus prevede diverse fasi:- esame del sangue: gli esami del sangue possono rilevare la presenza di anticorpi contro il citomegalovirus. Gli anticorpi sono prodotti dal sistema immunitario in risposta all’infezione. Gli esami specifici possono includere il test dell’anticorpo IgM (indicativo di un’infezione recente o in corso) e il test dell’anticorpo igG (indicativo di un’infezione passata o in corso);
- coltura virale: i campioni di sangue, saliva, urine o altri fluidi corporei possono essere coltivati in laboratorio per rilevare la presenza del citomegalovirus. Questo metodo può richiedere più tempo rispetto agli esami del sangue;
- PCR: o reazione a catena della polimerasi. Questa tecnica di laboratorio consente di amplificare il materiale genetico del virus, facilitando la sua rilevazione. La PCR è spesso utilizzata per diagnosticare l’infezione nei neonati o nelle persone con sistema immunitario compromesso;
- biopsia: se si sospettano complicazioni gravi, come l’infezione da cytomegalovirus nei tessuti profondi o negli organi, il medico internista, o lo specialista affine, può richiedere una biopsia per rilevare la presenza del virus negli stessi.
Rischi
L’infezione da cytomegalovirus può rappresentare un serio rischio, soprattutto per i neonati e le persone con sistema immunitario compromesso. Rientrano in questa categoria quanti si sono sottoposti a trapianto di organi o sono risultati sieropositivi al test per l’HIV.Tra le complicazioni più serie si segnalano:
- sordità: un neonato con infezione congenita ha un rischio maggiore di sviluppare sordità nel corso del tempo;
- ritardo nello sviluppo: è possibile che un neonato infetto alla nascita manifesti ritardi nello sviluppo;
- malattie autoimmuni: l’infezione da cytomegalovirus sembra favorire o esacerbare le malattie autoimmuni precedenti, soprattutto nei pazienti con sistema immunitario compromesso.
Cure e Trattamenti
Attualmente, non esiste una cura specifica per l’infezione da cytomegalovirus. Tuttavia, un trattamento mirato alla gestione dei sintomi può contribuire a migliorare le condizioni di salute generali del paziente. In linea generale, si procede come segue:- soggetti asintomatici o con sintomi lievi: spesso, l’infezione da cytomegalovirus in adulti sani non richiede un trattamento specifico, poiché il sistema immunitario è in grado di controllare il virus. Il riposo e il trattamento sintomatico possono essere raccomandati per alleviare i sintomi;
- immunocompromessi: per le persone con un sistema immunitario compromesso può essere necessario un trattamento antivirale a base di farmaci specifici;
- infezione congenita: nel caso di neonati con infezione congenita da cytomegalovirus può essere necessario un trattamento antivirale.
La gestione della condizione deve essere personalizzata in base alla situazione clinica specifica del paziente, della sua età e della sua risposta ai trattamenti via via prescritti.
La prevenzione è un aspetto cruciale.
Prevenire la trasmissione può coinvolgere la riduzione del rischio di esposizione al cytomegalovirus attraverso pratiche igieniche come il lavaggio frequente delle mani, il sesso sicuro e, nel caso delle donne in gravidanza, l’adozione di precauzioni per ridurre il rischio di trasmissione verticale al feto.
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