Glioma

A cura del Dr. Giannantonio Spena
Neurochirurgo Medico Chirurgo, specialista in Neurochirurgia Creato il: 23/01/2018 Ultimo aggiornamento: 22/02/2018Indice
Cos'è
I gliomi sono tumori che originano dalle cellule gliali. Queste cellule insieme ai neuroni sono le principali strutture che compongono il sistema nervoso centrale. Essi fanno parte della classe di tumori cerebrali chiamati neuroectodermici.
I gliomi possono interessare sia il cervello che il midollo spinale. I primi sono di gran lunga più frequenti.
Esistono tipologie differenti di glioma a seconda della morfologia microscopica delle cellule. I tipi più noti sono gli astrocitomi e gli oligodendrogliomi. A parte le differenze morfologiche, ciò che distingue i gliomi in maniera più determinante rispetto alla prognosi, è il ritmo di crescita e quindi il grado di malignità. Su questa base, i gliomi sono stati classificati secondo i criteri della Organizzazione Mondiale della Sanità (World Health Organization, WHO) in 4 gradi (WHO I, II, III, IV), dove il grado I ha prognosi eccellente mentre il grado IV invariabilmente infausta.
Di solito i gliomi WHO I sono tipici dell’età pediatrica, mentre i WHO IV dell’età adulta. Molto di recente sono state scoperte particolari mutazioni genetiche a carico delle cellule tumorali che possono fornire informazioni molto precise sul grado di malignità e quindi sulla prognosi.

Diagnosi
L’esame diagnostico più affidabile è la risonanza magnetica (RM) che non solo definisce la sede e l’estensione del glioma, ma può fornire indicazioni utili anche sulla biologia grazie a sequenze tipo la DWI, Perfusion e Spettroscopia.
A seguito di una diagnosi di glioma, il paziente dovrà consultare al più presto un centro di riferimento per le patologie neoplastiche del sistema nervoso.
Cure e Trattamenti
È impossibile disegnare una strategia terapeutica standard visto che i fattori implicati sono numerosissimi. Di sicuro la chirurgia ha un ruolo chiave in larga parte dei gliomi sia cerebrali che spinali. Essa infatti è necessaria per ottenere una diagnosi di certezza assoluta grazie all’esame istologico postoperatorio. Il neurochirurgo in accordo con il neuro-oncologo sceglierà la strategia migliore per ogni singolo paziente in termini di estensione della resezione e tecnica chirurgica. In pratica dovrà decidere se effettuare una biopsia (asportare solo una piccola porzione per eseguire l’esame istologico), o procedere all’asportazione più completa possibile. È ormai dimostrato che esiste una correlazione diretta tra ampiezza della asportazione e prognosi; è cioè preferibile che il chirurgo rimuova quanto più tumore possibile. Va sottolineato però che i gliomi sono per loro natura tumori infiltranti, e quindi la chirurgia non può “curare” definitivamente ma serve a favorire le terapie oncologiche (chemioterapia e radioterapia). Solo nei gliomi WHO I (quelli tipici dell’età pediatrica) la chirurgia può guarire il paziente.
Nel momento in cui il Neurochirurgo decida di procedere con una asportazione totale, dovrà tenere in considerazione i potenziali danni alle funzioni neurologiche. Pertanto è necessario che il Neurochirurgo sia in possesso delle più moderne tecniche di monitoraggio elettrofisiologico delle funzioni cerebrali, anche tramite chirurgia a paziente sveglio. Questa tecnica è la più affidabile per preservare le funzioni tipo il linguaggio, la scrittura, la lettura.
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