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Fistola arterovenosa

Prof. Sergio Furgiuele

Prof. Sergio Furgiuele

Chirurgo Vascolare Medico Chirurgo - Professore a contratto, specialista in Chirurgia Vascolare ed in Chirurgia Generale Creato il: 20/11/2024
Una fistola arterovenosa è un’anomalia vascolare per cui si crea una connessione anomala tra un’arteria e una vena senza passare attraverso i normali capillari. Questo significa che il sangue fluisce direttamente dall’arteria alla vena, bypassando la normale circolazione dei tessuti. 

Le fistole arterovenose possono essere: 
 
  • congenite: presenti sin dalla nascita; 
  • acquisite: sviluppate a seguito di un intervento chirurgico, un trauma o una malattia.
Queste fistole possono verificarsi in diversi luoghi del corpo, inclusi gli organi come il cervello e il fegato. Possono essere asintomatiche o causare palpitazioni e altri segni di insufficienza circolatoria e la loro gestione può richiedere interventi più o meno invasivi. 
 
Fistola arterovenosa

Cause Cause

La comparsa di fistole arterovenose è dovuta a una combinazione di fattori genetici e acquisiti. Tra questi, si segnalano: 
 
  • anomalie nello sviluppo: alcune persone nascono con fistole arterovenose a causa di un’anomalia nello sviluppo vascolare durante la gestazione. Queste fistole possono essere presenti sin dalla nascita e possono coinvolgere diversi organi e tessuti; 
  • trauma: un trauma, come una ferita o un incidente, può danneggiare sia le arterie che le vene, creando una comunicazione anomala tra di esse e formando una fistola arterovenosa; 
  • malattie vascolari: alcune condizioni mediche come le malformazioni vascolari, la teleangectasia emorragica ereditaria e altre malattie vascolari possono aumentare il rischio di sviluppare fistole arterovenose. 
Queste sono solo alcune delle cause più comuni di fistole arterovenose, fondamentali per una corretta diagnosi del caso clinico. 
 

Sintomi Sintomi

I sintomi di una fistola arterovenosa dipendono dalla sua posizione e dal grado di flusso sanguigno anomalo che essa genera. Nella maggior parte dei casi i pazienti riferiscono di: 
 
  • gonfiore: il paziente nota un rigonfiamento nella zona interessata dalla fistola; 
  • palpitazioni: una sensazione di battito cardiaco anormale nella zona interessata; 
  • dolore: la zona interessata potrebbe far male o risultare particolarmente sensibile al movimento o alla palpazione; 
  • arrossamento: un segno spesso associato a sensazione di calore nella zona interessata; 
  • alterazioni cutanee: possono comparire macchie della pelle o ulcere; 
  • debolezza muscolare: un segno spesso associato a formicolio dell’area coinvolta; 
  • sanguinamento spontaneo: il paziente potrebbe notare piccole emorragie dalla zona interessata; 
  • diminuzione della funzione motoria: se la fistola comprime i nervi o i tessuti circostanti, potrebbe verificarsi una progressiva diminuzione della funzione motoria.
Alcune fistole arterovenose possono essere asintomatiche, mentre altre potrebbero manifestarsi con segni lievi. Una visita specialistica è quindi raccomandata non solo ai pazienti sintomatici, ma anche a tutti coloro che sono esposti a fattori di rischio.
 

Diagnosi Diagnosi

La diagnosi di una fistola arterovenosa può essere confermata attraverso una serie di procedure. L’iter si articola generalmente come segue: 
 
  • esame fisico: durante l’esame fisico, l'angiologo, o il medico specialista affine, valuta la presenza di gonfiore o altre anomalie visibili e palpabili nella zona interessata;
  • ecografia doppler: questa tecnica non invasiva è utilizzata per valutare il flusso sanguigno attraverso le arterie e le vene e rivelare eventuali anomalie; 
  • angiografia: questo esame di imaging coinvolge l’iniezione di un mezzo di contrasto nelle arterie o nelle vene per visualizzare i vasi sanguigni e mostrare la localizzazione precisa della fistola; 
  • TC o RM: la tomografia computerizzata o la risonanza magnetica possono fornire immagini dettagliate delle strutture vascolari e possono essere utilizzate per valutare le dimensioni della fistola e il coinvolgimento dei tessuti circostanti; 
  • esami di laboratorio: in alcuni casi, possono essere eseguiti esami del sangue per valutare la funzione renale o altre anomalie associate a una fistola arterovenosa, specialmente se coinvolge il rene o altri organi importanti.
Una volta diagnosticata una fistola arterovenosa, lo specialista procederà alla pianificazione del trattamento anche in base ad eventuali rischi associati al caso clinico. 
 
Fistola arterovenosa

Rischi Rischi

Le fistole arterovenose possono comportare diversi rischi per la salute del paziente, soprattutto se localizzate al livello degli organi o se sono particolarmente estese. Tra le complicazioni più comuni si segnalano: 
  • insufficienza cardiaca: se una fistola arterovenosa provoca un notevole aumento del flusso sanguigno attraverso le vene, può causare un sovraccarico del cuore, portando a insufficienza cardiaca; 
  • emorragia: le fistole arterovenose possono aumentare il rischio di sanguinamento spontaneo o emorragie, specialmente se si trovano in zone ad alto rischio di rottura come il cervello; 
  • disturbi neurologici: le fistole arterovenose cerebrali possono causare sintomi come mal di testa, vertigini, disturbi visivi, convulsioni o ictus, a seconda della loro posizione e delle strutture coinvolte. 
Una diagnosi e un trattamento tempestivi possono aiutare a prevenire complicazioni gravi e a migliorare il risultato a lungo termine.
 

Cure e Trattamenti Cure e Trattamenti

Il trattamento delle fistole arterovenose dipende dalla loro posizione, dimensione, sintomi associati e dalla presenza di eventuali complicazioni. Tra i principali approcci si segnalano: 
 
  • osservazione: in alcuni casi, soprattutto se la fistola è piccola, asintomatica e non causa problemi, lo specialista può consigliare un monitoraggio regolare senza alcun intervento terapeutico; 
  • chirurgia: l’intervento chirurgico può essere raccomandato per chiudere la fistola arterovenosa. Questo può essere fatto attraverso un’incisione diretta sulla pelle per accedere alla fistola e chiuderla chirurgicamente, o mediante un intervento endovascolare in cui si inserisce un catetere attraverso le arterie per raggiungere la fistola e chiuderla con materiale di occlusione (embolizzazione); 
  • farmaci: in alcuni casi, possono essere prescritti farmaci per controllare i sintomi associati alla fistola arterovenosa, come il dolore o l’infiammazione.
La scelta del trattamento dipende da molteplici fattori, come la posizione e dimensione della fistola, i sintomi e le complicazioni associate e le condizioni di salute generali del paziente. È importante che il paziente comunichi e discuta con il medico ogni particolare del trattamento per pianificare il miglior approccio per il singolo caso. 
 

Bibliografia

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